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Juve: Ronaldo, stupore senza senso. Inter: da Eriksen a... De Paul. Milan: gli errori Ibra e una morale. Vlahovic: molto più di una promessa

Juve: Ronaldo, stupore senza senso. Inter: da Eriksen a... De Paul. Milan: gli errori Ibra e una morale. Vlahovic: molto più di una promessa TUTTO mercato WEB
martedì 13 aprile 2021, 08:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Ibra è andato a mangiare al ristorante. Qualcuno dice che non ha mangiato, “era solo un bicchiere di vino”. Altri che ha fatto il pranzo nuziale. Altri ancora che si è fatto il limoncello. Altri che era ospite del suo amico Tano. Altri che il conto era di 300 euro a cranio e allora ti verrebbe da dire “ah, bell'amico”. Altri che era un pranzo di lavoro. Tutti si sono trasformati in moralizzatori. Ed è assolutamente giusto, perché sgarrare in questo periodo è sbagliato e fa incassare. Poi tocca vedere quanti sono realmente “immacolati”. Detto ciò, non si fa.

Ibra si è fatto cacciare dal campo in Parma-Milan. Qualcuno dice che ha detto cose brutte a Maresca. Altri che non ha detto niente. Altri ancora che Maresca deve passare da Amplifon. Altri che Ibra deve prendersi una camomilla. Altri che Maresca non può andare a pranzo da Tano perché non lo fanno entrare e, comunque, lui 300 euro per il pranzo non li spende. Altri “Maresca, sei sempre tu!”. In generale facciamo pure noi i moralizzatori bipartisan. 1) Ibra, hai toppato: sul 2-0 per la tua squadra non ci si fa cacciare per un eccesso di bla bla bla. 2) Maresca, non si fa: se uno ti dice bla bla bla per trenta secondi buoni, prima di cacciarlo lo avvisi con il giallo. Si chiama "ammonizione" proprio per quello. A meno che non ti abbia detto, che ne so, “so’ Lillo”.

Ronaldo si è incazzato nonostante la vittoria della Juve. Qualcuno dice “ha lanciato la maglietta in segno di disprezzo!”. Altri “no, l’ha data al raccattapalle”. Altri “no, ce l’aveva solo con se stesso”. Altri “lì c’era il cestone della lavanderia, voleva fare canestro”. In generale non ci sorprende nulla: di sicuro non voleva offendere la sua squadra, altrettanto certamente era incazzato per non aver segnato. Domanda: vi stupisce che Ronaldo sia più concentrato sui suoi numeri che su quelli della sua squadra? Se la risposta è “sì” siete un filo fuori strada. Semplicemente, nella gran parte dei casi, i suoi gol corrispondono alle vittorie. È il caso di meravigliarsi per l’atteggiamento del portoghese? Non scherziamo, è così da quando giocava all’oratorio di Funchal.

Ronaldo resta o va via? Qualcuno dice “andrà via”. Altri “ma dove va con quell’ingaggio? Chi se lo prende?”. E il punto è quello: può certamente esistere una Juve senza Ronaldo (prima del suo arrivo i bianconeri erano più forti) ma ora – e probabilmente anche per la prossima stagione – lo deve sfruttare al massimo. Si arrabbia se non segna? Meglio, significa che vuol segnare. Filosofia spicciola…

Eriksen è stato buon protagonista dell’11esima vittoria di fila dell’Inter in campionato. Qualcuno dice “sì ma non segna”. Altri “però fa correre il pallone”. Il dato di fatto è che da quando il danese è diventato titolare i nerazzurri non perdono un colpo. L’altra certezza è che le polemiche attorno a questo giocatore sono inversamente proporzionali al suo atteggiamento: mai una parola fuori posto, neanche quando giocava 30 secondi per partita. Ad avercene.

Vlahovic ha fatto un’altra doppietta. Qualcuno dice “è meglio di Haaland”. Altri “non diciamo cazzate, si perderà tipo Piatek”. Altri ancora “vale già 50 milioni”. Non è possibile stabilire né l’una né l’altra cosa, di sicuro sappiamo che a soli 21 anni compiuti trovare un attaccante in grado di “fare reparto” da solo è cosa rara, soprattutto in una squadra con diversi difetti come l’attuale Fiorentina. Eviteremo comunque di sbilanciarci: è fortissimo.

Tre cose buttate là: 1) occhio a Gotti per il Parma. 2) Occhio a Elliott a fine stagione. 3) In attesa di capire cosa fara la proprietà, Inter e Udinese continuano a "ragionare" su De Paul e Musso. Stop.

Chiusura con classifica.
Ecco a voi la classifica dei club col valore più elevato secondo Forbes:

1.    Barcellona – 4,76 miliardi di dollari

2.    Real Madrid – 4,75 miliardi

3.    Bayern Monaco – 4,215 miliardi

4.    Manchester United – 4,2 miliardi

5.    Liverpool – 4,1 miliardi

6.    Manchester City – 4 miliardi

7.    Chelsea – 3,2 miliardi

8.    Arsenal – 2,8 miliardi

9.    Paris Saint-Germain – 2,5 miliardi

10. Tottenham – 2,3 miliardi

11. Juventus – 1,95 miliardi

12. Borussia Dortmund – 1,9 miliardi

13. Atletico Madrid – 1 miliardo

14. Inter – 743 milioni

15. Everton – 658 milioni

16. Milan – 559 milioni

17. Roma – 548 milioni

18. West Ham – 508 milioni

19. Leicester – 455 milioni

20. Ajax – 413 milioni

Il fatto che le ultime 10 Champions siano passate da Real, Liverpool, Barcellona, Bayern e Chelsea sorprende pochissimo.

Saluti e serenità.

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