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Prendi lo Scudetto e scappa? Così De Laurentiis vuole superare anche questo cortocircuito: tutto passa dalla Champions e l'Inter ha indicato la strada...

Prendi lo Scudetto e scappa? Così De Laurentiis vuole superare anche questo cortocircuito: tutto passa dalla Champions e l'Inter ha indicato la strada...TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 16:01Editoriale
di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale

"In questi tre anni che mi auguro di passare per intero a Napoli io voglio far capire ai giocatori che Napoli non è una fase di passaggio ma una meta". Ricordate queste dichiarazioni? Antonio Conte undici mesi fa in occasione della sua presentazione a Palazzo Reale disse anche questo. Tra le tante verità che resteranno scritte nel kolossal di una stagione unica, inimitabile, c'è anche questa frase che riletta oggi suona stonata. Perché è vero che dinanzi a quel Palazzo undici mesi più tardi Conte ha riunito oltre centomila persone per vedere Napoli-Cagliari, ma già oggi potrebbe confermare l'addio anche se tanti dei suoi fedelissimi gli stanno consigliando di restare.

Il motivo è presto detto: nonostante due Scudetti negli ultimi tre anni, nonostante promesse di un'estate importante, Napoli ancora oggi è vista come meta di passaggio. Per Conte adesso come per Spalletti allora la piazza partenopea ha rappresentato l'occasione perfetta per rilanciarsi. Un nuovo punto di partenza. Però Aurelio De Laurentiis che è presidente profondamente diverso rispetto a due anni fa quei margini per una svolta definitiva comincia a intravederli. A sciorinarli anche a chi è al suo fianco. E' presidente che un anno fa dopo la lezione del decimo posto con Conte e Lukaku ha inaugurato una nuova stagione anche sul calciomercato.

Andando con ordine è necessario partire innanzitutto da un dato oggettivo: nella classifica dei fatturati il Napoli è ancora lontano dai tre club più ricchi della Serie A. Da Milan e Juventus, soprattutto da quell'Inter che in questa stagione ha incassato 200 milioni di euro solo grazie al suo cammino in Champions League. Da un club che grazie alle due finali conquistate negli ultimi tre anni ha risistemato conti che erano disastrati.
Il presidente Marotta con la sua gestione ha consegnato a Oaktree una società che può chiudere il bilancio 2024/25 in attivo e proprio questa gestione oggi rappresenta un modello anche per De Laurentiis. Perché vincere lo Scudetto porta premi, anche cospicui. E' impareggiabile. Ma poi dal punto di vista dei bilanci ciò che conta è soprattutto il percorso. La continuità. Soprattutto quella in Europa visto che la nuova Champions porta con sé ricavi importanti e in costante crescita. E' una realtà tutt'altro che stagnante a differenza di quella nostrana.

Giuseppe Marotta ha costruito questa Inter con colpi a parametro zero e innesti d'esperienza. Giocatori come Acerbi, Sommer, Calhanoglu, Thuram, Mkhitaryan o De Vrij sono stati tutti acquisti a parametro zero o quasi. A questi calciatori sono stati aggiunti giovani di grande prospettiva che poi sono diventati eccellenti giocatori con la casacca nerazzurra. Alcuni come Hakimi o Onana sono stati sacrificati sull'altare del bilancio. Altri, come Lautaro Martinez, Nicolò Barella o Denzel Dumfries, sono stati invece blindati anche dinanzi a offerte molto importanti.
L'Inter che sabato sera si giocherà la Champions League contro il PSG è un mix di tutto ciò. E' società che per arrivare al traguardo non può spendere 250 milioni di euro per i soli cartellini come fatto dai parigini tra l'estate e gennaio. E' una società con un fatturato diverso, ha una proprietà diversa e quindi deve percorrere un'altra via. Quella dell'esperienza, degli svincolati di lusso.

Con questa strategia l'Inter ha conquistato due finali di Champions negli ultimi tre anni. Con questa strategia la società nerazzurra non solo è diventata quella coi ricavi più alti di tutta la Serie A, ma sta scalando posizioni anche in Europa. E' un metodo vincente, la stessa strada che ora sta seguendo anche il Napoli perché vanno bene i giovani da valorizzare per poi in alcuni casi rivenderli a caro prezzo, ma poi ci sono anche i giocatori da provare a trattenere a tutti i costi. Gli allenatori vincenti e i calciatori chioccia attorno a cui costruire una squadra competitiva anche in Europa. E allora spazio alle trattative per i migliori svincolati su piazza. "Presto nel Napoli ci sarà anche De Bruyne? Credo proprio di sì", ha detto ieri un Aurelio De Laurentiis che sta trattando anche Jonathan David. Che - fa sapere la stampa tedesca - ha avanzato anche una proposta per Leroy Sané.

De Laurentiis ha capito che un Napoli facoltoso è solo la conseguenza di un Napoli vincente, che per elevarsi a uno status superiore c'è bisogno di aumentare in maniera significativa e costante il fatturato. E questo può avvenire se il Napoli non solo sarà stabilmente in Champions, ma anche se in questa competizione svestirà i panni della comparsa.
Ma come è possibile tutto ciò? Non certo seguendo la strada del Real Madrid, del Manchester City o del Paris Saint-Germain. Non è economicamente possibile. Quella dell'Inter invece sì, è l'unica via percorribile per rendere il Napoli stabilmente una big. Per fare delle vittorie una regola e non l'eccezione. Perché stavolta l'allenatore può cambiare di nuovo, ma De Laurentiis che ha compreso la lezione di due anni fa sta lavorando per venire fuori pure da questo cortocircuito.

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