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La nostalgia della panchina, Gasp, Sancho, Dybala. Roma, Ranieri a 360°

La nostalgia della panchina, Gasp, Sancho, Dybala. Roma, Ranieri a 360°TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:38I fatti del giorno
di Ivan Cardia

“Negli ultimi anni della mia carriera sono stato spesso a casa fino alla chiamata. Soltanto con il secondo anno della Sampdoria e il secondo anno del Cagliari ho iniziato la preparazione, per cui ancora non percepisco quella mancanza”. Claudio Ranieri parla a 360°. Non più allenatore, ma di fatto dirigente della Roma, l’ex tecnico testaccino si è raccontato in una lunga intervista rilasciata ai colleghi di Sky Sport. Di seguito l'intervista in versione integrale: “Ho fatto parecchie videocall in questo mese di mercato, sono stato molto attivo. Certo, poi quando vedi le partite ti piacerebbe stare lì, però io credo che ci sia un’età per tutto. Questa è la mia età di stare fuori, vedere e aiutare gli altri”.

Cosa succederà il 30 giugno 2026 con la Uefa?
“Dovremo stare in regola con i conti. Vediamo come va il campionato, vediamo come ci classificheremo, che percorso faremo in Europa League. Sono tutte entrate che porteranno dei valori aggiunti. Poi dopo al limite ci sarà da vendere qualcuno, perché non possiamo permetterci di prendere il cartellino rosso. Lo scenario è questo: se benauguratamente arrivassimo in Champions League, con il cartellino rosso non la potremmo disputare. Dobbiamo tenere i conti veramente a posto”
 
Sancho sembrava un’operazione fattibile, alla fine però non è arrivato.
“Economicamente era molto, molto pesante, però i Friedkin pur di accontentare l’allenatore l’avrebbero fatta. Certo, ci sarebbe stato da vendere qualcuno: finché non fosse uscito un pezzo pregiato non avremmo potuto farla. Ma quel pezzo pregiato non credo che si sarebbe mai venduto, perché i giocatori di valore noi vogliamo tenerceli. Più in generale, abbiamo inserito dei giovani, sperando che con il nuovo allenatore vengano valorizzati al massimo. Perché se fosse necessario dovremmo eventualmente vendere e rientrare nei parametri di questo Fair Play Finanziario”
 
Quali caratteristiche devono avere i giocatori sui quali investite?
“Sicuramente forti, perché siamo la Roma, e giovani ma già con qualche speranza in più. Ripeto, siamo la Roma, non una squadra che non ambisce a entrare nelle coppe. Servono giocatori di belle speranze e per questo è stato scelto dai Friedkin un allenatore che ha nel suo pedigree questa qualità: quella di scoprire, tirar fuori il meglio da ogni giocatore. Ci aspettiamo questo”

Che tipo di vicinanza c’è da parte della proprietà verso la squadra e la dirigenza?
“Totale. Io non so quante videocall, chiamate, messaggi ho fatto giorno dopo giorno. Se non mi si vede è perché non voglio: non devo né voglio apparire. Ci sono l’allenatore, i giocatori… sono loro che devono essere messi in mostra. Io sto dietro le quinte e cerco di aiutare nel mio piccolo quello che posso fare. Lo faccio veramente con tutto il cuore per la Roma”

Conosce benissimo l’ambiente, il territorio tutto della Roma… che valutazione dà di questo primo approccio di Gasperini a Roma?
“Ottimo, ma ne ero sicuro. Quando abbiamo fatto una lista e i Friedkin hanno scelto Gasperini, eravamo sicuri di lui. Si parlava di antipatia, ma io ho detto che per me era ancora di più dell’antipatia: era qualcosa oltre, di un avversario veramente molto difficile da affrontare. Però poi quando ce l’hai a tuo favore le cose cambiano. È un allenatore che pretende, esige il massimo da sé stesso prima di tutti e poi dagli altri: per cui questo ci voleva per la piazza di Roma. Io ne sono super convinto e sono super convinto che farà un grandissimo campionato”

Qual è la sua idea su Pellegrini e Dybala?
“Io credo che tutto dipenderà da questo campionato in corso. L’allenatore vuol sempre vincere, per cui metterà in campo giocatori che reputa che possano far vincere la Roma in quella determinata partita. Ricordiamoci l’Atalanta: gli attaccanti li cambia e li varia spesso proprio perché chiede loro quel surplus di pressing e di determinazione. Dipende da quello che faranno non solo loro: tutti i giocatori devono dare il meglio e poi durante l’anno si deciderà”

Però hanno situazioni contrattuali particolari.
“Sì, certo, ma tutto dovrà essere proporzionato al Fair Play Finanziario e a quello che possono dare. Noi vorremmo che dessero il 100% ad ogni partita, che fossero i giocatori-faro di ogni partita. Se sarà così, sicuramente ci sarà da pensare e vedere bene tutto”

Massara ds, Gasperini allenatore, lei. Che sinergia c’è?
“Totale, ripeto: con i Friedkin ci siamo confrontati più volte. Certo ci possono essere non dico dei contrasti, ma delle opinioni diverse e proprio per questo si fa un brainstorming: si pensa, si parla, si sviscerano tutte le problematiche che ci sono e poi i proprietari decidono”

Che messaggio si sente di mandare ai tifosi?
“Quello che ho detto: mi faccio da parte perché abbiamo bisogno di un nuovo allenatore, il quale deve avere un anno a disposizione per programmare, gettare le fondamenta della Roma del futuro. È vero, lo so che è stato detto mille volte, però ho fatto questo proprio per il bene della Roma: abbiamo fatto un ottimo campionato l’anno scorso, ma va cambiato il modo di operare. Ecco perché è stato preso un allenatore valido, anzi super valido come Gasperini”

L’obiettivo rimane il ritorno in Champions?
“L’obiettivo è quello di creare delle fondamenta solide. Se poi si arriverà in Champions League è tanto di guadagnato, ma io dico che l’obiettivo è quello di trovare il massimo in ogni partita. Noi non possiamo dire ai nostri tifosi: ‘Vi promettiamo questo, vi promettiamo quell’altro’. Noi promettiamo che ogni partita, sia di campionato, di Coppa Italia, di Europa League, la Roma darà il massimo. Ne sono convinto”.

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