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I giorni dell'addio. Gazzetta dello Sport: "Ridimensionamento Inter, Conte non ci sta. È divorzio"

I giorni dell'addio. Gazzetta dello Sport: "Ridimensionamento Inter, Conte non ci sta. È divorzio"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 26 maggio 2021, 07:43Rassegna stampa
di Alessandro Tedeschi

"Ridimensionamento Inter, Conte non ci sta. È divorzio", titola stamane La Gazzetta dello Sport. Le strade di Antonio Conte e dell'Inter si stanno separando. Il tecnico vede un ridimensionamento delle ambizioni, soprattutto rispetto al progetto di crescita continua che gli era stato prospettato due anni fa al suo arrivo. La società vuole ovviamente restare ad alti livelli, competere per lo scudetto e fare bene in Europa, ma la crisi economica acuita dalla pandemia ha costretto la proprietà prima a chiedere un sostanzioso prestito appena ottenuto e poi a rivedere i conti e farli tornare attraverso cessioni, plusvalenze, risparmi, tagli, contenimento costi e diminuzione del monte ingaggi. Ma tutto questo non avverrà con Antonio Conte al timone: da mesi era stato chiaro, non avrebbe accettato l’idea di vedere minato il durissimo lavoro svolto in questi due anni, e che lo ha portato a vincere lo scudetto.

Il famoso summit sarebbe andato in scena sabato, un incontro tra Conte e la società, a cui non era presente Zhang. I dirigenti, dopo essersi confrontati con il presidente, hanno prospettato lo scenario al tecnico, ossia la necessità di chiudere in fortissimo attivo il prossimo mercato, grazie a una plusvalenza che si avvicini ai 100 milioni. L’Inter ha diversi giocatori sacrificabili, ma è difficile prevedere che possa essere raggiunto l’obiettivo senza la cessione di un big o comunque di qualche titolare. L’altra missione è abbattere il monte stipendi del 15-20 per cento rispetto all’attuale. Non attraverso la richiesta di tagli degli emolumenti esistenti, ma attraverso il mercato. A titolo solo esemplificativo: esce Kolarov a fine contratto che guadagna 3 milioni, rientra Dimarco che ne guadagna uno. Ed è arrivata tutta l'amarezza di Antonio Conte: su queste basi e con piani così distanti dai suoi e dalle promesse ricevute in periodo pre pandemico, l’incontro con Zhang per il tecnico sarà solo l’occasione per un sereno commiato.

E l'Inter stessa, nonostante sarebbe stata contenta di proseguire con Conte, ne comprende e condivide tutta la delusione riconoscendo con onestà di non poter garantire nell’immediato il progetto che gli aveva prospettato due anni fa. Ma chi sarà il prossimo tecnico? Quattro i nomi potenzialmente affiancabili alla panchina dell’Inter. Il primo è ovviamente quello di Max Allegri, che l’ad nerazzurro aveva già sondato lo scorso anno. E’ forse l’unico nome che lenirebbe un po’ la grande delusione del popolo interista, anche perché sul taccuino pure della Juve. Il secondo è Maurizio Sarri, ma tra le incognite c’è quella della tipologia di squadra che Conte ha formato e forgiato, che non sembra adatta alle idee sarriane. Il terzo è Sinisa Mihajlovic, ex nerazzurro, tante volte contattato dall’Inter, grinta e carattere in stile contiano. Infine, staccato, Simone Inzaghi che oggi potrebbe dire addio alla Lazio.

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