Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Caso Gomez, la differenza con Pogba e quelle frecciate di Mou: una brutta pagina

Caso Gomez, la differenza con Pogba e quelle frecciate di Mou: una brutta paginaTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 8 marzo 2024, 12:30Serie A
di Ivan Cardia

"Il ricorso è stato respinto, da quel che so. La società lo comunicherà". Così, nella conferenza stampa di oggi, il tecnico del Monza, Raffaele Palladino, ha restituito il verdetto meno bello, per Alejandro Gomez: confermata la squalifica di due anni, il Papu potrà tornare non prima di ottobre 2025. E quindi, forse, ritirarsi. Al netto, ovviamente, del nuovo ricorso che i suoi avvocati potrebbero proporre in Spagna o davanti al TAS Losanna.

Giustizia a orologeria, ma l'orologio s'è rotto. A margine delle eventuali responsabilità - Gomez ha sempre dichiarato di aver assunto uno sciroppo per bambini durante una notte turbolenta, e non c'è motivo di dubitare che sia così - il problema principale della vicenda è quello legato alle tempistiche. La squalifica è arrivata pochi mesi fa, il 20 ottobre 2023. Gli eventi, però, risalgono a molto prima, esattamente un anno prima: la positività è stata infatti riscontrata a ottobre 2022. E poi il nulla. L'attesa, lunghissima, per un provvedimento che sembrava finito nel dimenticatoio. Peccato che, nel frattempo, Gomez abbia giocato. E pure vinto qualcosa di discretamente importante.

Europa League e Mondiale da dopato? Il termine è forte, lo scriviamo oggi come allora: ai confini del fuori luogo. Comunque vada a finire, l'impressione è che si tratti al massimo di una leggerezza, una di quelle nelle quali Gomez non è il primo né l'ultimo a cadere. Sono pressoché nulli, visto il numero altissimo di controlli a cui sono sottoposti, i casi di calciatori di altissimo livello che assumano sostanze proibite per migliorare le proprie prestazioni. La leggerezza fuori dalle regole resta proibita, ma c'è differenza. Il problema, ripetiamo, è il tempo trascorso tra l'accertamento della violazione e la sanzione: Pogba, per fare un altro esempio illustre, è stato squalificato a inizio marzo 2024 per una positività accertata il 30 agosto 2023. Soprattutto, è stato fermato praticamente subito: la sospensione è addirittura del 12 settembre, due settimane dopo. Gomez, invece, ha continuato a giocare, sia col Siviglia che con l'Argentina. Con gli andalusi, ha vinto l'Europa League; con la nazionale, il Mondiale disputato in Qatar.

E adesso? La frecciata di Mou. Ecco il paradosso: i rojiblancos e la Seleccion hanno giocato, e vinto, schierando un calciatore che aveva violato - almeno secondo quanto accertato finora: Gomez, ça va sans dire, ha il diritto di proporre tutti i ricorsi che vorrà - una delle più basilari regole dello sport. Una brutta figura, e non della giustizia sportiva italiana, spesso criticata, ma mai così arruffona. Mourinho, che quella finale di Europa League l'ha persa anche se Gomez non era in campo, tra le righe ma neanche troppo, l'ha fatto notare: "Non ricordo di averci giocato contro in finale di Europa League, penso che abbia giocato contro la Juventus con controllo positivo. Quello che gli è successo non è un mio problema, trattare l’argomento mi metterebbe in difficoltà. Però non voglio prendere quello sciroppo lì altrimenti potrei risultare positivo anche io".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile