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esclusiva

Velazquez: “Attenta Juve, il Porto non è solo difesa e contropiede”

ESCLUSIVA TMW - Velazquez: “Attenta Juve, il Porto non è solo difesa e contropiede”TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 17 febbraio 2021, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

L’ex allenatore dell’Udinese Julio Velázquez ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb.com per commentare l’imminente ritorno in Champions League della Juventus contro il Porto di Sérgio Conceição. Squadra che il tecnico spagnolo conosce molto bene avendola affrontata nel corso della stagione precedente alla guida del Vitória Setúbal. Il tecnico spagnolo si è soffermato però anche sul calcio italiano e su due giocatori chiacchierati sul mercato che ha allenato nella sua esperienza in Friuli: Rodrigo De Paul e Juan Musso.

Velázquez, cosa sta facendo in questo periodo e cosa pensa ci sarà nel suo futuro?
Sono a Madrid, guardo tanto calcio e analizzo molte partite di diversi campionati. Aspetto un’occasione in qualche paese dell’Europa, ma sono aperto anche ad altri continenti. Non ho ancora ricevuto l’offerta che mi soddisfa in tutte le sue parti. Ne approfitto in questo periodo per studiare e farmi trovare preparato quando arriverà l’opportunità giusta. È importante fare la scelta corretta, ho ricevuto diverse offerte ma bisogna decidere bene”.

Magari in Italia, le piacerebbe tornare? Ha avuto qualche contatto nell’ultimo periodo?
Amo l’Italia e il suo calcio. Ho parlato con qualche squadra ma alla fine non se n’è fatto niente concretamente. Aspetto di poter allenare un’altra volta in Italia, è un calcio bello ed è un paese straordinario”.

C’è un allenatore in Italia che ha uno stile di gioco che le piace più di altri?
Il calcio italiano si è sviluppato tantissimo. Ci sono molte squadre che giocano un calcio davvero bello, per esempio in questo momento mi piace molto guardare le partite del Sassuolo, dello Spezia e dell’Atalanta. Ci sono tante squadre che fanno un calcio propositivo. Da tutti puoi apprendere qualcosa, dal gioco dinamico ai calci piazzati”.

Domani ci sarà Porto-Juventus: lei conosce bene la squadra di Sérgio Conceição avendola anche affrontata più volte lo scorso anno alla guida del Vitória Setúbal. Che tipo di squadra è e cosa deve temere la Juventus?
Devo dire che Sérgio Conceição ha fatto e sta facendo un lavoro straordinario. Ha molta grinta e ha fatto del Porto un gruppo compatto che opera molto a livello di collettivo. È una squadra tosta, hanno contropiedisti importanti e a livello difensivo non mollano un centimetro per 90 minuti. Con la palla sanno perfettamente quello che devono fare. Sono una compagine forte, equilibrata e dove il lavoro collettivo è fondamentale. È una squadra difficile e poi la realtà è che il Porto in questa partita ha poco da perdere, mentre la Juventus deve passare il turno. Conceição ha fatto un lavoro davvero importante”.

Pirlo e Chiellini hanno detto che si aspettano una squadra molto chiusa.
Sicuramente, ma non penso che il Porto si chiuderà per 90 minuti. Loro hanno giocatori di qualità anche per fare un attacco posizionale nella metà campo avversaria, non solo di ripartenza. Aspetteranno qualche errore della Juventus senza dubbio per attaccare gli spazi, ma sono forti sui calci piazzati con giocatori bravi nel gioco aereo”.

Che impressione le ha fatto la Juventus di Andrea Pirlo e cosa pensa delle idee di calcio dell’allenatore?
Vediamo alla fine del campionato cosa succederà. La Juve vince da tanti anni ma in questa stagione non è facile. Sul lavoro di Pirlo dobbiamo aspettare e guardare il termine della stagione e fare una valutazione più concreta, mi piace essere rispettoso del lavoro dei colleghi. Pirlo è bravo e intelligente e la sua squadra è migliorata dall’inizio della stagione”.

C’è un giocatore alla Juve che ha cambiato totalmente rendimento e impostazione di gioco rispetto allo scorso anno: Danilo. Sembra un maestro del nuovo compito, un terzino che a seconda di quello che è lo sviluppo dell’azione taglia verso il centro del campo.
Bisogna essere bravi a capire quello che è il calcio di adesso. Prima si parlava di moduli e poco altro, ora si è sviluppato tantissimo. Si parla del modulo ma quello che è maggiormente importante è la dinamica di esso. Adesso non si parla di posizioni fisse, in tante partite il calciatore non fa solo un ruolo: il calcio adesso sta negli spazi. Capire bene gli spazi per attaccare e per difendere. Il modulo è dinamico ma non solo nella Juve, si inizia in un modo e poi magari si continua con un altro. I calciatori occupano diversi spazi, dipende dal profilo del compagno e della squadra avversaria. Dipende da tanti dettagli, il calcio attuale è questo. Non è facile perché devi essere bravo a comprendere le situazioni, però per me non è una sorpresa che un terzino, come nel caso di Danilo, si possa trovare in una posizione più centrale. L’allenatore di oggi è preparatissimo, dobbiamo essere costantemente in miglioramento per fare il bene della nostra squadra e far male a quelle avversarie”.

Le chiedo di due argentini che lei ha allenato nella sua esperienza a Udine: Musso e De Paul. Sono cresciuti e migliorati tantissimo tanto da attirare le attenzioni di grandi squadre. Si aspettava questo miglioramento e, vedendoli da vicino, qual è secondo lei la loro qualità migliore?
Sono due calciatori molto forti. Juan Musso lavora tantissimo, è tra i migliori portieri del mondo. Mi aspettavo che entrambi sarebbero arrivati a questo livello, per me non è una sorpresa. Sono bravi sia a livello umano che come professionisti. Musso è abile sia nello specchio della porta che a governare l’area di rigore: è cresciuto tantissimo negli ultimi mesi. Sono contento perché la prima volta che ha giocato in Italia l’ha fatto con me e sono convinto che possa giocare in qualsiasi club del mondo. Di Rodrigo De Paul posso dire le stesse cose, quando noi siamo arrivati a Udine lui arrivava da un periodo un po’ difficile. Sono contento perché lui è uno che merita il successo, è migliorato tantissimo a livello tattico. Può giocare trequartista, esterno, mezzala e fa comunque sempre bene. Lui è un calciatore che fa giocare meglio le squadre e i compagni, come Juan (Musso n.d.r.) può farlo in tutte le squadre del mondo. Ha un piede straordinario e conosce il gioco del calcio. Loro sono già in un club importante come l’Udinese. A Udine ho ricordi straordinari di tutto: squadra, città e tifosi. Certo, parlando a livello calcistico loro possono giocare senza dubbio in team che militano in Champions League”.

Secondo lei chi vince il campionato italiano quest’anno?
Non so, manca ancora tantissimo alla fine della stagione. Inter, Milan, Juventus ma vediamo cosa succede anche con Roma e Napoli. L’Inter è fortissima, ha molto merito Antonio Conte che ha fatto e sta facendo un lavoro straordinario. Vediamo cosa succede, il calcio italiano è migliorato tanto e ci sono molte squadre che giocano per vincere la partita. Mi piace che chi guarda il campionato italiano non sa già a inizio anno chi andrà a vincere come succedeva fino a poco fa con la Juve. Ci sono diverse squadre che possono lottare”.

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