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Genoa, Vitinha: "Quest'anno sono più tranquillo e voglio aiutare la squadra"

Genoa, Vitinha: "Quest'anno sono più tranquillo e voglio aiutare la squadra"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 08:15Serie A
di Andrea Piras
fonte inviato a Moena (TN)

Secondo ritiro per Vitinha. Arrivato a gennaio 2024 dall'Olympique Marsiglia, l'attaccante del Genoa è pronto e carico per dare il proprio contributo alla causa rossoblù. Dal ritiro di Moena, la punta portoghese ha così parlato:

Come sta andando il ritiro?
"Sta andando bene. Stiamo gestendo bene i carichi per non infortunarci e sono sicuro che il mister stia facendo un buon lavoro".

Che si aspetta per lei?
"L'anno scorso volevo fare una buona stagione ma con l'infortunio non sono riuscito a fare quello che volevo. Quest'anno cercheremo di fare meglio e anche io, quando avrò l'opportunità di giocare, cercherò di dare il massimo".

Questo gruppo può anche crescere?
"Dobbiamo ancora lavorare tanto ma c'è un buon gruppo. Poi dal mercato arriverà qualche giocatore ma penso che potremo arrivare ad inizio stagione con un grande gruppo e una grande squadra".

Il mister la sta provando centravanti. Dove si trova meglio?
"Come ho detto a Bologna, io sono un centravanti. Ho sempre giocato da 9, l'anno scorso mi hanno chiesto di giocare in un'altra posizione e a me va bene. La mia posizione è attaccante centrale ma se devo aiutare la squadra gioco un po' più indietro. Sono qua per aiutare la squadra".

Questo può essere l'anno per tornare il Vitinha del Braga?
"Quest'anno può esserlo. Stiamo lavorando nel modo giusto con il mister".

Dagli allenamenti si vede che siete un gruppo unito, che lavora tanto ma che sorride.
"Per come vediamo il calcio, dobbiamo avere prima un buon gruppo. Passiamo tanto tempo insieme, per questo dobbiamo avere un buon gruppo e solo così possiamo lavorare sulla qualità e sulla tattica".

Quanto è importante ripartire da Vieira?
"Molto. Come detto prima, lui ha lavorato con noi sei-sette mesi. Ci conosce bene, sa di cosa abbiamo bisogno e sa cosa manca. A questo punto diventa tutto più facile a gestire gli allenamenti".

La fascia da capitano indossata contro il Fassa Calcio?
"Tanto. Io sono una persona a cui piace fare bene per la squadra. Penso al collettivo, non a me stesso. Non significa che io sia capitano quest'anno ma voglio aiutare la squadra. Quest'anno sono più tranquillo con la lingua italiana, ho Martina, la mia ragazza. Mi mancava un po' di stabilità anche a livello affettivo. Ora sono più felice".

Ti senti uno dei leader di questo gruppo?
"Non so l'opinione dei compagni ma penso di sì. Io cerco sempre di aiutare i ragazzi giovani perché voglio il bene di tutti. Faccio parte di una squadra e cerco di aiutarli".

Con il finale di campionato ha dato un segnale importante.
"L'ultima partita mi ha dato fiducia perché ho giocato centravanti e ho segnato. Forse perché significa che il mister mi vede da numero 9. Invece segnare contro il Milan mi ha reso felice".

Si può avere umiltà e allo stesso tempo essere ambiziosi?
"Sì. Io anche sono umile ma non per questo non voglio essere un giocatore più forte. Noi come squadra dobbiamo lavorare più forte per cercare di fare ancora meglio. Ma sempre con umiltà"

Com'è giocare davanti a 30mila spettatori?
"Quando giochi in casa con lo stadio pieno ti dà quella forza in più. Arrivi al 90' che sei magari stanco, ma fai ancora una corsa perché senti lo stadio che ti spinge"

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