Inter, i numeri neri di Sensi. Eppure c'è e potrebbe essere un'arma efficace

Neanche due stagioni all'Inter, di cui 7 mesi, 211 giorni passati in infermeria, circa 40 partite cancellate dal calendario personale. Quest'anno, sommandoli, ha giocato un complessivo di minuti che equivale a circa 5 partite abbondanti. Gli adduttori, i polpacci, il piede, il bicipite femorale, i fastidi e gli affaticamenti muscolari, le paure di tornare a fare sul serio perché il corpo non lancia ancora segnali davvero incoraggianti. 20 milioni investiti per strapparlo al Milan e al Barcellona, per regalarlo ad Antonio Conte. Il quale, va detto, mai ha potuto goderne appieno, se non per quelle due settimane tra ottobre e novembre del 2019 quando, il folletto di Urbino, incantò al Camp Nou e in quel di Dortmund. Sconfitte a parte. Tornerà quello di prima? Vedremo davvero quell'enorme talento così chiaro e cristallino? Riuscirà a brillare, prima o poi, con la maglia dell'Inter? Stefano Sensi c'è e questa è la bella notizia. Addirittura - e nessuno lo immaginava - si è preso una maglia da titolare nella Nazionale del ct Roberto Mancini. Davanti alla difesa con un mostro come Marco Verratti e un potenziale mostro, suo compagno di squadra e titolarissimo in nerazzurro, Nicolò Barella.
Buona distribuzione di palla, buona gestione dei momenti di pressione e ripiegamento, sempre ottima visione di gioco, scolastico in generale senza la giocata di chi vuole osare. Prendiamo il play del PSG: nel secondo tempo si accende e così l'Italia sblocca e chiude il discorso con la Bulgaria. Altro livello, ci mancherebbe. Sensi nondimeno avrebbe tante carte da giocare per pensare di poter raggiungere, un giorno, livelli da grande giocatore. Ha 25 anni, non è più un giovanissimo. E poi bisognerebbe chiedere a quel fisico che quasi sempre gli ha portato notizie nere. Nel frattempo, in vista dello sprint decisivo per lo scudetto, Conte ha potuto sorridere. Non una di quelle capaci di cambiare il destino, ciò nonostante il tecnico nerazzurro avrà comunque un'arma in più. Neanche troppo male.
