L’obiettivo era creare più occasioni: al Parma non è riuscito. Si salva l’atteggiamento

Uno degli obiettivi dichiarati da mister Carlos Cuesta per il suo Parma in vista della gara contro il Genoa era quello di creare maggiori occasioni da gol. Uno dei problemi principali dei crociati in questo inizio di campionato, infatti, è stato quello di trovare alternative al cross di Valeri per la testa di Pellegrino per impensierire le difese avversarie. Lo stesso tecnico maiorchino nella conferenza stampa pre-partita ha sottolineato come la squadra avesse lavorato proprio su questo aspetto: trovare nuove soluzioni, adattandosi ai vari momenti della partita e alle mosse dell’avversario. Era lecito dunque aspettarsi un cambio di passo da questo punto di vista: ma questo non è avvenuto assolutamente.
0.06: questo è il dato relativo agli expected goals del Parma in occasione della gara di ieri contro il Genoa. È vero che i dati lasciano il tempo che trovano, soprattutto in uno sport come il calcio. Ma questa statistica è pienamente significativa di come i crociati abbiano faticato a costruire occasioni da rete ieri a Marassi: anzi, praticamente non ne hanno creata nemmeno una. L’unico tiro in porta degno di nota è avvenuto a inizio gara: Cutrone riceve palla al limite dell’area, riesce a liberarsi in mezzo a tre giocatori avversari e calcia d’istinto, senza trovare lo specchio della rete. Da quel momento in poi il Parma non ha più calciato verso la porta di Leali, che infatti non si è nemmeno “sporcato i guantoni”, come si suol dire. Una vera sconfitta da questo punto di vista per la squadra di Cuesta, che quantomeno è riuscita a portare a casa il pareggio, grazie soprattutto a una prestazione monumentale del suo portiere, Zion Suzuki.
I problemi del Parma in fase di costruzione e soprattutto di creazione offensiva si sono riproposti. Spesso i crociati sono ricorsi al lancio lungo alla ricerca di Pellegrino, sperando di cogliere di sorpresa la difesa rossoblu, che invece è stata molto attenta a fare buona guardia. L’attaccante argentino è rimasto spesso isolato in questo duello continuo con Ostigard e Vazquez, spizzando diversi palloni ma senza quasi mai trovare un compagno pronto a riceverli. Certamente su questo aspetto pesa notevolmente anche l’espulsione di Ndiaye a fine primo tempo, che ha lasciato il Parma in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo. Un vero peccato per il difensore senegalese, che aveva iniziato bene la partita sia in fase difensiva che in impostazione. Ma poi ha rovinato tutto con due interventi molto ingenui, che gli sono costati l’espulsione per doppia ammonizione.
Ma proprio il rosso a Ndiaye ha esaltato l’aspetto più positivo della giornata del Parma: ossia l’atteggiamento della squadra. I crociati infatti sono scesi in campo con la grinta e la mentalità giuste, volenterosi di fare la partita. Una partita che poi si è rivelata inevitabilmente condizionata dall’inferiorità numerica e dalla volontà del Genoa di alzare i giri del motore, sotto la spinta del proprio pubblico e alla ricerca della prima vittoria stagionale. Sembrava l’inizio di una tragedia perfetta per il Parma, che invece nella ripresa è riuscita a resistere con le unghie e con i denti. Anche nel momento più difficile la squadra ha mantenuto grande mentalità, aggrappandosi al pareggio con il suo ultimo baluardo: Zion Suzuki, eroe di giornata con due parate fondamentali. Se dal punto di vista offensivo c’è ancora da migliorare, mister Carlos Cuesta può essere pienamente soddisfatto dell’atteggiamento e della coesione dimostrati dalla propria squadra.
