Lotito, mercato bloccato e solite frecciate: "L'indice di stupidità... Noi non abbiamo bond"

La Lazio a gennaio potrà fare mercato? Claudio Lotito risponde così, spiegando anche i motivi del blocco: “Io sorrido. Il tema nasce da un fatto pratico: ero consapevole otto anni fa di istituire un indice di liquidità, quando saltò il Parma in corso di campionato. Serve per far sì che le squadre non saltassero durante il campionato: monitora i ricavi e i costi a breve. A breve significa nell’arco del campionato. Peraltro l’indice all’epoca era 0,2 e oggi è stato portato a 0,8.
Il presupposto è un criterio per le aziende in crisi. La fotografia della società viene effettuata al 31 marzo, mentre quella al 30 giugno può essere molto diversa. Aggiungo un’altra cosa: io lo chiamo indice di stupidità. Il paradosso è che una persona rigorosa e attenta, se fa investimenti patrimoniali e quindi arricchisce la società sottraendo alla cassa nella misura necessaria, paga.
La Lazio è l’unico contribuente in Italia che da ventun anni ha pagato la rateizzazione del fisco con sei mesi di anticipo. Scadeva il primo aprile, lo pagavamo a metà novembre. Abbiamo sempre adempiuto a tutto. Poi la Lazio parte con la rata del fisco pregressa, di debiti creati dagli altri, con 15 milioni che paga all’anno per il Covid per una legge di cui si dice abbia salvato il calcio italiano. Siamo a 21 milioni, più paghiamo circa 6 milioni l’anno per la Lazio femminile, grazie a chi ha reso professioniste le calciatrici. Partiamo da 27 milioni di esborso e stiamo facendo investimenti, basta vedere cosa abbiamo nell’academy: non abbiamo mutui, leasing, bond. Significa che paghiamo puntuale, non in ritardo.
Io potrei fare tutte queste cose andando in banca, e facendo un bel mutuo gravando la società di debiti. Ci sono squadre che hanno 5-6-700 milioni di debiti e hanno l’indice di liquidità a posto, perché hanno spostato l’indebitamento da breve a medio termine. Se io sposto l’indebitamento da 12 a 13 mesi non incide sull’indice di liquidità.
La vicenda è nata da una svista, perché l’attuale management, che ho trovato e non scelto io ma stimo, hanno scaricato i costi al 31 marzo, sul presupposto che fosse stato abolito l’indice di liquidità. Tant’è che dal primo luglio non esiste più. Peraltro, guardate che cosa strana: la Lazio non ha problemi con i requisiti UEFA, mentre altre squadre hanno sanzioni e altre cose. È successo che la norma è stata abolita, ma usata nel mercato estivo con la fotografia al 31 marzo. Questa roba è scaturita, ed effettivamente è una svista, perché bastava spostare poco più di 3 milioni di costi al 5 aprile: si poteva fare e non ci sarebbe stato questo problema. Io ho chiesto e mi è stato risposto che la norma era abolita. È stato un fulmine a ciel sereno, quando l’abbiamo scoperto il direttore ha avvisato subito il mister, senza inganni: è una situazione fuori da ogni logica. Poi aggiungo un’altra cosa: alcune sanzioni comminate dalla FIFA sono state impugnate e annullate, perché ritenute troppo restrittive dal TAS di Losanna. Pensate cosa succede se faccio ricorso. La Lazio ha 300 milioni di patrimonio immobiliare e altrettanti di patrimonio giocatori. Chiamate un giocatore se ha mai avuto ritardi nel pagamento degli stipendi: mai. Non voglio entrare nel merito, è una cosa che non fa onore al calcio italiano. Ora ci sarà una nuova autorità, fatta dal governo, ma non è la Covisoc che decide: è uno strumento operativo, che prende atto delle norme fatte dalla Federazione. Noi siamo stati in silenzio: potevamo fare tante cose, ma non ci interessa. Faremo di tutto perché, sulla base delle necessità che matureranno alla fine del girone di andata, eventuali interventi siano possibili. Vi garantisco che abbiamo avuto offerte importantissime per alcuni giocatori e non li abbiamo alienati, né a gennaio né adesso: riteniamo giusto che nessun giocatore vada sottratto alla disponibilità dell’allenatore”.
