Mourinho e la sua carriera: "Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo. Sono sempre cresciuto"

"Sono cresciuto a tutti i livelli. Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, lavoro per migliorare continuamente. E non è una frase fatta". Parla così Jose Mourinho, a vent'anni dalla vittoria della sua prima Champions League con il Porto. Poi le esperienze in giro per l'Europa, con i passaggi in Italia alla guida di Inter e Roma, farciti dal Triplete in nerazzurro e dalla vittoria della Conference League in giallorosso. Poi la sconfitta a Budapest contro il Siviglia nella finale di Europa League e in quel momento ammette di aver fatto l'errore di non andare via dalla Capitale, per un ciclo che si è poi concluso nel peggiore dei modi con l'esonero dell'anno scorso.
Lo Special One ha poi parlato della grandezza di un allenatore e da dove viene: "Nella carriera, non nel momento. La grandezza di un allenatore è nei risultati, non nella filosofia. E nell’umanità, non nell’egocentrismo. Nel coraggio, non nell’autotutela. Nell’onestà, non nel relazionale. Nella sintonia con la nuova generazione di colleghi. Nel riuscire a dormire bene di notte perché sa di essere stato sempre indipendente intellettualmente e verticale".
Guardiola come suo grande antagonista negli ultimi decenni, ma la crisi del Manchester City non cambia nulla, con le tante voci che circolano sulle possibili cause che per Mourinho non sono veritiere: "Solo Pep può parlare con cognizione di causa del suo caso. Il resto sono banalità, è superficialità".
