Taddei contro Sabatini: "Disse che Pallotta non contava niente e che non avrei rinnovato"

L'ex attaccante della Roma Rodrigo Taddei, ha parlato al Corriere dello Sport del suo amore per i giallorossi e anche del suo addio turbolento: "Nonostante avessimo già l'accordo, il presidente del Siena non voleva farmi partire perché preferiva stipulare una comproprietà con la Juventus. Allora io aspettai di arrivare a fine contratto, dopo quasi un anno fuori rosa, pur di firmare con la Roma. Rifiutai Juventus, Inter, Milan e Lazio, perché la Roma era la Roma. Da ragazzo mi innamorai di quella maglia grazie a Falcao e Cerezo, sono cresciuto con quella squadra. E allora decisi di aspettarli e fu la scelta giusta".

Sull'addio ha aggiunto: "Nel mio ultimo anno proposi un prolungamento di anno in anno al minimo sindacale. Pallotta mi disse che il contratto era pronto, ma dopo due settimane di silenzio Sabatini mi disse che non avrei firmato. Fu uno shock per me e per la squadra, tanto che andarono a parlare con lui anche Totti, De Rossi e De Sanctis. Ma non ci fu verso. Sabatini mi disse che Pallotta contava poco e che lui voleva ringiovanire la rosa. Mi arrivarono altre proposte in Italia, ma non le accettai perché non sarei riuscito a giocare contro la mia Roma".