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Carpi, Pozzi para tutto: "Per un portiere il rigore è il momento meno peggio"

ESCLUSIVA TMW - Carpi, Pozzi para tutto: "Per un portiere il rigore è il momento meno peggio"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
martedì 2 marzo 2021, 12:49Serie C
di Claudia Marrone

“Sono contento intanto per l’esordio, poi per come sono andate queste prime partite che mi hanno visto titolare: a parte la sconfitta contro il Cesena, abbiamo messo dei tasselli importanti per raggiungere quanto prima la salvezza, che rimane il nostro obiettivo, poi vedremo quello che succederà. Ci aspetta una settimana delicata, fondamentale per il nostro percorso: vedremo se potremo fare di più”: così, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, Alessio Pozzi, portiere classe 2000 del Carpi.
Ritrovatosi titolare dopo l’infortunio di Rossini e ora protagonista della squadra emiliana. E soprattutto della gara di domenica contro la Fermana, dopo sono stati concessi 4 rigori (due per parte) e falliti altrettanti. Uno da lui parato: “Non c’è ansia quando si è in campo, ci sono semmai responsabilità, ognuno ha le sue. Io sono bel felice di essermele prese, sta a dimostrare di poterci stare, ho una buona occasione per farlo”.

Cosa hai provato al secondo rigore fischiato contro?
“Ero un po’ nervoso, a mio avviso non era così netto da esser penalty, ma ero determinato nel pararglielo: in settimana avevo studiato gli avversari, un po’ l’idea di come e dove Neglia calciasse me l’ero fatta, e in più non mi sono fatto ingannare dal rimbalzo della palla. L’adrenalina poi aiuta, è positiva. Dispiace solo per il pareggio”.

Ma come si gestisce, per un portiere per altro giovanissimo, in un torneo professionistico, un momento come quello?
“Alla fine durante la gara si è talmente concentrati che tutto viene da sé. Poi paradossalmente per un portiere il rigore è il momento meno peggio, alla fine è anche questione di fortuna: se non lo pari nessuno ti demonizza. Ma se lo pari diventi l’eroe di giornata!” (ride, ndr).

Sei al tuo primo anno tra i pro, e oggi puoi parlare da eroe di giornata! Che bilancio tracci finora del tuo percorso?
“Arrivo da due stagioni in Serie D, ma tre anni fa ero aggregato in Prima Squadra ad Avellino, per altro con portieri del calibro di Radu e Lezzerini: ho visto il lavoro che c’è dietro, il mondo che gira intorno alle squadre professionistiche, e questo mi ha aiutato molto in questa stagione. La Serie D e la C differiscono molto non tanto per la qualità, quella si trova anche tra i dilettanti, è la cura del lavoro a essere diversa: lo scalino si sente più sul contesto che in campo. Per il resto sono soddisfatto, ma consapevole di non aver fatto ancora niente: ho tanta strada da fare, ma son determinato nel percorrerla”.

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