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Ds Pro Sesto: "Il Covid-19 non sia un alibi: ora dobbiamo tirare fuori più del 100%"

ESCLUSIVA TMW - Ds Pro Sesto: "Il Covid-19 non sia un alibi: ora dobbiamo tirare fuori più del 100%"TUTTO mercato WEB
giovedì 11 marzo 2021, 19:34Serie C
di Claudia Marrone

"Il Covid-19 ci ha dato, e il Covid-19 ci ha tolto: lo scorso campionato abbiamo sfruttato al meglio l'ultima gara giocata, non sapendo che sarebbe stata l'ultima, ma comunque aveva in mano il torneo, adesso ci sta un po' penalizzando ma non deve certamente essere un alibi perché riguarda tutti, non solo noi. Chiaramente se ti colpisce all'inizio è diverso rispetto a quando ti falcidia adesso, è un po' come il giro finale di un Gran Premio, ma era normale che pagassimo più che altro un po' di inesperienza dopo 10 anni che mancavamo dalla categoria": esordisce così, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il Ds della Pro Sesto Jacopo Colombo.
Un anno folle quello dei lombardi, che si sono trovati allo stop della Serie D, alle incertezze del lockdown e della stagione successiva, all'organizzazione celere di un campionato professionistico iniziato con il botto e poi andato tra alti e bassi. Che non spaventano però il direttore: "Siamo in linea con la stagione che avevamo immaginato. Dopo un avvio al top, nel quale avevamo a portata di mano persino i playoff, abbiamo faticato un po', e adesso dobbiamo stare attenti a chi ci è dietro. E' arrivato il momento in cui si deve tirar fuori oltre il 100%".

Una classifica però non completa, avete ancora una gara da recuperare. Con la Giana si parla di scontro diretto?
"Al momento attuale per noi la gara da recuperare è un vantaggio, ma con la Giana sì, sarà uno scontro diretto. Per altro non facile, perché ci troviamo a giocare ogni tre giorni, ed è dura preparare le partite così, anche se abbiamo una rosa ampia che può sopperire a questo. Ora sta allo staff cambiare cosa non ha funzionato, dobbiamo tornare quelli aggressivi e sbarazzini della prima parte di stagione. Rispetto ad altre formazioni abbiamo un budget ridotto, ma non ci manca niente".

Che tipo di campionato ha trovato?
"Sicuramente è un campionato particolare, segnato dalla pandemia, e fa strano non avere il pubblico, giocare in stadi pieni sarebbe stato diverso. Però ci sono direttori molto bravi, calciatori forti e gironi equilibrati: sento dire spesso che il Girone A è il più facile, ma non mi sembra vero, anzi, così dicendo si sminuisce il lavoro di tanti. Più generalmente poi, ci sono alcune cose da sistemare, anche per gli alti costi, ma comunque ho trovato cosa mi aspettavo".

Il campionato comunque è verso il termine: programmi futuri?
"Anche se la classifica non ci dà ancora salvi matematicamente, ci immaginiamo il futuro, ma per i programmi dettagliati dipenderà molto da come andrà questa stagione. A ogni modo voglio fare un plauso alla società che cerca sempre di rinnovarsi sotto ogni punto di vista, programma e investe: siamo approdati in C, stiamo soffrendo ora sul finale ma abbiamo dimostrato che la categoria possiamo farla".

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