Evacuo: "Vicenza da B. Cerignola esempio da seguire, occhio all'Atalanta U23"


Ospite delle frequenze di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Felice Evacuo, ex bomber con un lungo passato fra Serie B e Serie C oggi direttore sportivo, ha analizzato l'attualità del campionato di terza serie:
Direttore, ci aspettano quattro gare di ritorno bellissime. Partirei dal Vicenza, che ha vinto a Crotone, superando il rischio della lunga attesa, come accade spesso alle seconde classificate. Possiamo dire che è la squadra di riferimento di questi playoff?
"Sono d'accordo. Il Vicenza, per blasone e rosa, è la squadra più attrezzata per vincere questi playoff. Ha sfiorato la vittoria del campionato, ma sappiamo com’è finita con il Padova. Resta comunque la grande favorita. Attenzione però al Crotone, squadra ostica, ben costruita e ben allenata: darà filo da torcere anche al ritorno".
Quale potrebbe essere, secondo lei, la rivale principale del Vicenza? Pescara e Ternana sembrano le più accreditate per storia, forza della piazza e valori tecnici.
"Sicuramente Pescara e Ternana sono squadre attrezzate per arrivare in fondo, ma aggiungerei anche il Cerignola, che ha fatto un campionato importante. Il Pescara ha chiuso la stagione in ottima condizione psicofisica, mentre la Ternana è arrivata un po’ scarica, anche se ha cambiato guida tecnica affidandosi a un grande professionista come Liverani. Dovrà essere brava a ribaltare la sfida contro la Giana, che sta benissimo".
Ha citato il Cerignola, che è una realtà virtuosa. Secondo te è un modello da seguire?
"Assolutamente sì. Il Cerignola è una splendida realtà della Serie C, con una proprietà solida e seria che ha programmato con intelligenza. Sono stati scelti ottimi giocatori di categoria, alcuni dei quali sono stati venduti in serie superiori. Questo dimostra la bontà del progetto. Vincere i play-off è difficile, ma meritano di assaporare presto una categoria superiore. La Puglia ha bisogno di queste realtà, soprattutto quando altre piazze, come Foggia, vivono momenti difficili".
Parliamo dell’Atalanta U23, unica seconda squadra arrivata fin qui. Prestazione super contro la Torres. Possiamo considerarla una mina vagante?
Felice Evacuo: Sì. L’Atalanta ha un settore giovanile di altissimo livello e questi ragazzi sono quasi tutti cresciuti in casa. Questo è frutto di un lavoro di anni, a differenza di altre seconde squadre che comprano molto all’estero. Hanno anche un allenatore molto preparato, legato alla scuola Gasperini. Il progetto tecnico è coerente. Tuttavia, in questo momento, vedo favorito il Cerignola.
Le seconde squadre, però, non sempre puntano con decisione alla promozione, e questo può fare la differenza. Restando in tema, il Milan U23 è retrocesso in D, mentre l’Inter è pronta a subentrare. Come valuti queste due situazioni?
"L’esperienza del Milan è stata negativa, ma resta utile per far crescere i talenti in casa. La Serie C è un campionato difficile, con dinamiche particolari. Avere una seconda squadra consente ai club di far maturare i propri giocatori in un contesto protetto. L’Inter, invece, ha un settore giovanile eccellente e credo che il suo approccio sarà simile a quello dell’Atalanta. Hanno scelto anche un allenatore che conosce la categoria, cosa che il Milan non ha fatto. Sottovalutare la Serie C è l’errore più grave".
Infatti, le squadre di vertice della Serie C spesso reggono il confronto con le ultime della B...
"Esatto. Le squadre costruite per vincere la C, spesso, non sono molto inferiori a quelle della parte bassa della B. L’esempio dell’Atalanta fa notizia, ma alla fine l’esperienza e i giocatori di categoria fanno la differenza".
Tre promozioni dirette: Avellino, Padova ed Entella. Vedi qualcuna pronta a fare bene da subito anche in Serie B?
"L’Avellino, per politica societaria e investimenti, mi sembra quella più pronta. Hanno speso tanto negli ultimi anni e ora, con l’obiettivo raggiunto, credo che continueranno a investire per crescere, anche a livello di strutture e squadra. È una piazza importante, con una tifoseria ambiziosa. Credo che possano puntare a qualcosa in più della semplice salvezza".
Chiudiamo con una riflessione generale sulla Serie C e sulla “sfida Zola”, cioè il progetto di valorizzazione dei giovani italiani. Stiamo andando nella direzione giusta?
"Sì, è un indirizzo politico importante. Già da anni si cercano di incentivare le squadre a puntare sui giovani tramite il minutaggio e i contributi. La riforma Zola, però, non riguarda solo l’età: valorizza il settore giovanile, spesso trascurato. In futuro sarà fondamentale saper pescare 4-5 giocatori all’anno dalle proprie primavere. Un esempio virtuoso è il Benevento, che quest’anno ha avuto 12 giocatori validi provenienti dal settore giovanile. Se si lavora bene sotto, anche la prima squadra ne beneficia".
E come nel caso del Cerignola, se crei valore calcistico puoi anche trarne vantaggi economici...
"Esattamente. Se crei valore tecnico, puoi venderlo e reinvestire. Ma servono due cose: volontà e una parola poco usata nel calcio, la competenza".
