Arteta: "Con l’Arsenal viviamo il presente, ma siamo pronti a lottare per tutto a maggio"

Mikel Arteta, tecnico dell’Arsenal, ha parlato con MARCA alla vigilia della sfida contro l’Atletico Madrid, nella sua unica intervista prima del match. Arteta guida una squadra tra le favorite in Premier League e ambisce a conquistare un titolo importante: "Gestiamo la pressione con naturalezza. Le grandi aspettative nascono dal nostro lavoro e fanno parte del calcio d’élite. Noi ci concentriamo sul quotidiano, preparando la squadra per essere pronta ad aprile o maggio, quando si decidono i campionati".
Sui nuovi acquisti: "Sono soddisfatto. Abbiamo rinforzato ruoli che ci mancavano e ora è questione di far funzionare tutto insieme". Arteta difende Viktor Gyökeres, criticato per i pochi gol: "Il calcio è adattamento. Gli ho detto che volevo un numero 9 capace di resistere sei-otto partite senza segnare. Gli do fiducia e ho molta fede in lui".
Sul confronto con Pep Guardiola e i costi dei trasferimenti: "Non è solo questione di soldi. Ci sono molti fattori che determinano le vittorie". Riguardo ai possibili limiti salariali in Premier: "Dipende dal contesto. Bisogna considerare scelte fatte negli ultimi anni e l’impatto futuro sui club". Sull’Atletico e Simeone: "Impressionante. Il Cholo trasmette identità al suo club, una cosa difficilissima da ottenere. Io valuto molto dare identità a un team". Arteta riflette anche sull’Arsenal: "Per me è il club più grande del mondo. Questa stagione vogliamo renderlo il più forte".
Sul lavoro con giovani come Merino e Zubimendi: "Abbiamo dato loro fiducia e ruoli chiari. L’impatto di Zubi è sorprendente, si sta adattando velocemente". Infine, su Odegaard e Saliba: "Odegaard è il capitano e guida anche da assente. Saliba voleva restare, e sono contento che lo abbia fatto". Curiosità finale: il mister veste spesso di nero, ma scherza: "Oggi vado di blu, ognuno ha la propria identità".
