Barcellona, rebus stadio: non c'è via libera per il Camp Nou, accordo fino a febbraio a Montjuic

Il Barcellona continua a vivere settimane di incertezza sul fronte stadio. Dopo il mancato via libera del Consiglio Comunale per la licenza di prima occupazione del nuovo Spotify Camp Nou, i blaugrana hanno dovuto attivare il piano B. Come riportato da Mundo Deportivo, il club ha già firmato un accordo con il Barcelona de Serveis Municipals (BSM) per l’utilizzo dell’Estadi Olímpic Lluís Companys fino a febbraio 2025. Una soluzione che garantirebbe la disputa delle quattro gare casalinghe della fase a gironi di Champions League, come richiesto dai regolamenti UEFA, e di un eventuale playoff.
La prima sfida casalinga in Liga è fissata per il 13 o 14 settembre contro il Valencia, ma proprio questa partita rappresenta il principale ostacolo: il Montjuïc non sarà disponibile per un concerto di Post Malone il giorno precedente. Le ipotesi alternative vanno da una gara a porte chiuse al Camp Nou fino allo spostamento in un altro impianto idoneo della Liga, con Montilivi (casa del Girona) come opzione più concreta.
In ogni caso, il Barça non prenderà decisioni definitive finché non riceverà il certificato di costruzione del Camp Nou e il relativo via libera del Comune. Per la Champions, la società catalana ha chiesto di esordire in trasferta a metà settembre e giocare in casa solo alla seconda giornata, tra il 30 settembre e il 1° ottobre. La UEFA raramente concede deroghe, ma nel club filtra ottimismo.
