L'ex Barça Jeffren su Yamal: "A 18 anni normale non pensi alle conseguenze"

L'ex attaccante del Barcellona da poco ritiratosi dal calcio, Jeffren Suárez, è intervenuto al podcast "Helado oscuro" per ricordare la sua carriera e discutere degli attuali eventi legati ai blaugrana.
Sulla Cantera catalana ha raccontato: "I grandi giocatori con cui ho giocato mi hanno trattato molto bene facendomi a sentire a mio agio fin dal primo giorno. Una cosa che sanno fare molto bene al Barcellona è prendersi sempre cura della squadra giovanile, anche dei giocatori che vengono da fuori. Se mi chiedete cos'è una squadra, quella era una squadra. Dani Alves, Puyol e Xavi sono stati quelli che mi hanno trattato meglio quando non mi sentivo bene. Mi dicevano: 'Tranquillo, Jeff, passerà'".
Sull'addio: "È stata una decisione presa di comune accordo tra Guardiola e me. La conversazione è stata dura. Mi ha detto che se fossi rimasto , non avrei giocato perché avrebbero ingaggiato un sostituto: Alexis Sánchez. Ciononostante, Pep ha sempre avuto molto affetto per me . Anni dopo, l'ho incontrato in Qatar quando allenava il Bayern, e mi ha detto: 'Sei il giocatore più veloce che abbia mai avuto', e mi ha abbracciato".
Poi ha parlato di Lamine Yamal: "Ha 18 anni ed è normale che non conosca le conseguenze delle sue azioni, ma dobbiamo prenderlo, perché se non lo prendiamo in tempo... scordatevelo! Ma penso che il Barça farà le cose per bene".
