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Juve: Ronaldo il parigino e l’incastro per Locatelli. Inter: missione impossibile, sostituire “mister 70 milioni” Hakimi (un nome c’è). Milan: vietato “sfidare” Kessié (e occhio ai pretendenti…). Italia: due cose da dire in attesa di

Juve: Ronaldo il parigino e l’incastro per Locatelli. Inter: missione impossibile, sostituire “mister 70 milioni” Hakimi (un nome c’è). Milan: vietato “sfidare” Kessié (e occhio ai pretendenti…). Italia: due cose da dire in attesa di TUTTO mercato WEB
martedì 29 giugno 2021, 08:02Editoriale
di Fabrizio Biasin

Siam qui in pieni Europei. Siam tra le migliori otto. Non è molto, ma diglielo agli olandesi e ai francesi. Ora arriva Lukaku e con un giro di parole molto tecnico possiamo dire che, sì, sono cazzi. Cioè, noi lo conosciamo bene, il colosso non lo fermi, al limite puoi provare ad arginarlo. Per fortuna però abbiamo un gran bel gruppo, del tipo che Mancini sa di avere le carte giuste per superare ogni genere di ostacolo. Ma queste sono ovvietà scaccia-lettore, del tipo che forse vi siete già rotti l’anima di leggere “ce la giochiamo”, “sarà dura” e tutte le boiate.
E, certo, vi sarete già stufati della faccenda “inginocchiamento”. Qui ve la riassumiamo così: una questione importante e personalissima si è trasformata in una farsa collettiva. E prima ha sbagliato la politica a dire “dovete fare così e cosà” e ora sbagliano gli azzurri a dire “ci inginocchiamo se si inginocchiano i nostri avversari, ma lo facciamo solo per solidarietà nei loro confronti”. Ma in che senso? Ma dove siamo, a Topolinia? Ma hanno capito di cosa si tratta?
Ancora più grottesca la presa di posizione della federazione: “Come già affermato dal Presidente Gabriele Gravina non più tardi di una settimana fa, la FIGC ritiene che l’imposizione di qualsivoglia comportamento rappresenti in sé una forma di prevaricazione e sostiene la scelta della squadra in occasione delle gare di UEFA Euro 2020, compresa quella con il Belgio di venerdì prossimo”. Che è giusto nella sostanza, ma suona moltissimo come “ce ne laviamo le mani”. E pazienza, il dato di fatto è che, ormai, in qualunque modo andranno le cose faremo la figura di quelli che non hanno capito una mazza, compresi i 5 azzurri che si erano inginocchiati contro il Galles e, ora, si dovranno adeguare al volere del gruppo perché… Boh, non abbiamo capito perché.
Ma qui si parla di mercato, signori, mica di cose serie.
E, quindi, Hakimi giocherà nel Psg. Lo abbiamo scritto per sette giorni di fila (“è a un passo… è quasi fatta… Più o meno ci siamo…) e ora, dopo una settimana, ribadiamo il concetto: è quasi fatta. Anzi no, è fatta. L’Inter incasserà poco più di 70 milioni, bonus compresi, perderà l’esterno destro “attuttafascia” forse più forte al mondo ma… non poteva fare altrimenti. Trattasi di “sopravvivenza”.
Ad oggi in casa Inter è arrivata un’unica offerta ed è proprio quella per il marocchino, pensare di sacrificare qualcun altro, semplicemente, non avrebbe avuto senso perché… al momento non c’è.
Ora arriva il difficile: trovare un sostituto che possa minimamente avvicinarsi al suo predecessore. Praticamente un’impresa impossibile. Ebbene, nel mare di nomi associati ai nerazzurri (Lazzari e Dumfries, pur piacendo, non sono ritenute opzioni percorribili) quello di Bellerin è da considerare quantomeno credibile, ma certamente non il solo.


Intanto, l’Inter cementa il gruppo: sono stati annunciati i rinnovi di D’Ambrosio e Ranocchia e qualcuno dirà “bah” ma la verità è che Simone Inzaghi, nello spogliatoio avrà gran bisogno di due come loro.
E poi il Milan. La notizia di ieri (“Kessie ufficialmente convocato come fuoriquota dalla Costa d'Avorio per le Olimpiadi di Tokyo 2020”) è certamente fastidiosa per ogni tifoso rossonero, ma è niente in confronto alla questione “rinnovo”. Si è letto di tutto (“Marotta ha puntato il giocatore”) ma la verità è che in caso di mancato accordo con il Diavolo, mezza Europa piomberebbe sull’ivoriano. Per questo il Milan deve accelerare e in qualche modo accontentare il suo centrocampista: risparmiare 3 milioni lordi di ingaggio (ovvero la differenza tra l’offerta da 4.5 e la richiesta di 6) per perderne 50 potenziali (il valore minimo del giocatore) sarebbe operazione decisamente poco logica.
E la Juve? Proseguono le grandi manovre per portare a Torino il buon Locatelli. L’operazione si farà ma, certo, prima bisognerà sistemare Ramsey e il suo ingaggio spaventoso. E Ronaldo? Il Psg curiosamente ha ancora denaro da spendere alla faccia di noi poveracci ma, certo, l’incastro resta complicato persino per lo sceicco (ma Mendes è al lavoro…).
Ah, due parole su Pessina e tanti saluti.
Matteo Pessina, centrocampista azzurro, è agli Europei grazie alla iella altrui: se Stefano Sensi si fosse retto in piedi, anche solo grazie al vento, in questo momento l’atalantino sarebbe da qualche parte in vacanza. Probabilmente in un museo.
Cioè, da queste parti non vogliamo spargere retorica e melassa, ma l’autore del secondo gol all’Austria (poi decisivo), già a segno con il Galles, ha una capoccia grande così. Per esserne certi basta riportare l’aneddoto della nonna: “Mia nonna era professoressa nel primo liceo che ho frequentato. Quando sono entrato io, lei era già in pensione. Insegnava latino, e infatti andavo fortissimo. Il potenziamento che facevamo insieme il pomeriggio prima del compito era fondamentale. Conosceva i professori e si immaginava quali versioni avrebbero proposto. Ci fu un giorno, in particolare, in cui mi seguì in un testo di Seneca. Il mattino seguente, il compito era proprio quello! Lo consegnai in 10 minuti e il prof sbalordito mi chiese: “Pessina, ma come diavolo hai fatto?!”. La mia risposta fu lapidaria: “Prof, l’ho fatto ieri con mia nonna”.
La sensazione è che Pessina sia addirittura in grado di conoscere la differenza tra nazismo e razzismo. Ma non vorremmo esagerare.

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