Verona, lo stop di Javi Sanchez grava su un reparto difensivo già ridotto all'osso

Il Verona è costretto a rivedere i propri piani difensivi. Il mancato arrivo di Javi Sanchez rappresenta un intoppo importante per l’Hellas e per Paolo Zanetti, che sperava di avere il difensore spagnolo già disponibile per il ritiro di Folgaria. Il centrale, reduce da un infortunio al bicipite femorale accusato ad aprile col Valladolid, non ha superato le visite mediche e dovrà essere rivalutato a fine luglio. Solo in quel momento, se le condizioni saranno migliorate, potrà essere ufficializzato il suo tesseramento, a parametro zero grazie a una clausola liberatoria in caso di retrocessione del club spagnolo.
Nel frattempo, il reparto arretrato scaligero è ridotto all’osso. Coppola è passato al Brighton, Dawidowicz è in scadenza e non ha ancora rinnovato, mentre Valentini è rientrato alla Fiorentina, anche se il Verona sta trattando per un suo ritorno con diritto di riscatto. Si valutano alternative: l’albanese Ntoi (Olympiacos) piace, ma i greci accettano solo la formula dell’obbligo di riscatto. Victor Nelsson è fuori dal progetto del Galatasaray: per lui si potrebbe chiudere intorno ai 7 milioni.
Attenzione anche a Ghilardi, sotto contratto fino al 2028 e al centro di attenzioni crescenti, e al giovane Tobias Slotsager, che potrebbe sfruttare il ritiro per guadagnarsi spazio, salvo un eventuale prestito. Per Zanetti, la difesa dell’Hellas è tutta da rifondare.
