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Solo posti in piedi sul carro di Chiesa. C’è spazio (ancora per poco) su quello di Dybala

Solo posti in piedi sul carro di Chiesa. C’è spazio (ancora per poco) su quello di DybalaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 8 aprile 2021, 08:00Il corsivo
di Ivan Cardia

Federico Chiesa è il miglior giocatore della Juventus. Sai che novità. Lo è da parecchi mesi, da quando l’anarchica armata di Andrea Pirlo, che per lunghi tratti è stata in questo senso monicelliana, ha capito che affidarsi a quel ragazzino con una specie di turbo nelle gambe non sarebbe stata una cattiva idea. Gioca a destra e a sinistra, a volte anche da attaccante quando vede lo spazio. Strappa più degli altri e rompe gli equilibri. Il gol che ha deciso la gara più attesa del campionato, per il semplice fatto che ci sono voluti sei mesi e fiumi d’inchiostro per giocarla, porta la firma formale di Cristiano Ronaldo. In sostanza, è tutto frutto di una giocata personale di Chiesa. Ha disputato due volte la terza giornata d’andata: è una curiosità statistica neanche eccezionale, ma nella differenza tra il fantasma viola con la fascia al braccio e lo spiritato bianconero che ha massacrato il Napoli c’è tutta la crescita del classe ’97.

Solo posti in piedi sul carro di Chiesa. Criticato, in una stagione nella quale è stato facilissimo, e anche giusto, contestare tante scelte della Juventus. Ci sono finiti anche i soldi spesi per strapparlo alla Fiorentina, nel tritacarne. Ci erano sin dall’inizio, da quando Fabio Paratici, che avrà mille difetti ma resta il migliore d’Italia nel valutare il talento, si è impuntato per portarlo all’ombra della Mole. La Juve ringrazia, oggi. Ieri, non tutti erano entusiasti dell’acquisto. Figurarsi quando si è presentato con un rosso dopo la prima ora di gioco, o ci ha messo sette partite per segnare il primo gol. Oggi è il più giovane nei campionati big 5 ad avere almeno otto reti e otto assist all’attivo. Ha tanta strada da fare, in una Juve che punti a scudetto e Champions com’era soltanto fino all’altro ieri; in questa, con ambizioni in tono minore, può essere però il trascinatore. Lo è, tanto che il suo carro è strapieno.

C’è spazio su quello di Dybala. Ancora per poco. Chi non dovesse gradire il posto in piedi, o non lo trovasse, può guardare altri giocatori di casa Juve. Uno si chiama Dejan Kulusevski: il suo carro a oggi è desolato, ma è argomento per altri tempi. C’è quello di Paulo Dybala. È tornato dopo tre mesi di assenza e due tocchi gli sono stati sufficienti per ribadire l’ovvio: un piede sinistro come il suo, in questo campionato, non ce l’ha nessuno. Quanto è mancato l’argentino alla Juventus? È un computo che non si può fare. Negli ultimi cinque anni ha viaggiato a una media di poco inferiore ai 20 gol a stagione. L’ultimo scudetto l’ha vinto quasi da solo, specie dopo il lockdown. Roba che si dimentica facilmente, pare. Anche a Torino non tutti lo tengono sempre a mente, se è vero che da un anno e mezzo la gestione del suo futuro è diventato una nebulosa in cui più d’una volta la Juve ha pensato di svenderlo. Di estimatori ne ha tanti, ancora. Meno di quanti ne meriti. Ha le sue responsabilità? Non mancano. Ma bastano cinque minuti per far ricordare che nel calcio conta soprattutto saper dare del tu al pallone. Se oggi fanno sorridere le critiche iniziali a Chiesa, che alla Juve aveva tutto da dimostrare, adesso sono quelle a Dybala a sembrare pronte a diventare storia vecchia. Qualche mese fa, si diceva, ha trascinato Madama al nono tricolore di fila. Ieri sera, tabellino alla mano, ha infilato la palla che ha rimesso in corsa Pirlo per un posto in Champions. Cosa succederà se sarà, ancora una volta, l'uomo decisivo nel finale di stagione? Sembra un film già visto.

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