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Callejon, non doveva andare così. Ma il futuro in viola dipenderà anche dall'allenatore

Callejon, non doveva andare così. Ma il futuro in viola dipenderà anche dall'allenatoreTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 5 aprile 2021, 15:00Serie A
di Tommaso Bonan

Le presenze in campionato sono 15, i minuti collezionati sono 562. Praticamente, poco più di 37 a partita. Già i numeri, scarni e privi di solidità, fanno capire che qualcosa tra Jose Maria Callejon e la Fiorentina non è andato nel verso giusto. Il campionato - difficile e minato di trappole - la la squadra viola non è ancora finito, ma il bilancio fin qui dell'avventura dell'ex Napoli è davvero ingiustificabile.

"Non sono Chiesa" - Arrivato sul gong dell'ultimo mercato estivo, Callejon doveva - almeno nelle intenzioni della società di Commisso - andare a ripianare il buco in rosa provocato dalla traumatica cessione di Federico Chiesa alla Juventus. Le premesse, insomma, non erano delle migliori. E non tanto per la qualità del giocatore, indiscusso e proprietario di un palmares ed esperienza invidiabili (sicuramente più dello stesso Chiesa), quanto per la diversità di ruoli in campo. Callejon non è Chiesa, per ruolo, età, predisposizione, per tutto. Quindi a prescindere lo spagnolo ha dovuto fare i conti con una partenza ad handicap, data da una condizione fisica non ottimale per forza di cose, e dato da un inserimento difficile nello scacchiere tattico di una squadra che prevedeva Chiesa a tutta fascia nel centrocampo a cinque di Iachini.

Da Iachini a Prandelli - Ben altro apporto si aspettavano i tifosi della Fiorentina, per i quali di fatto Callejon era l'uomo che doveva mitigare la partenza del giovane talento figlio d'arte in direzione Torino. Così come ben altro apporto - del resto - si sarebbero probabilmente aspettati i vertici della società che hanno puntato su di lui come uomo in più. Poco serve aggiungere le due presenze in Coppa Italia (con l'unico gol segnato in viola) a edulcorare il ruolino di marcia, così come a nulla è servito il cambio di allenatore che - se vogliamo - da Iachini a Prandelli ha fatto peggiorare ulteriormente il minutaggio.

E adesso? Come detto, la fine del campionato, assai difficile per la Fiorentina e sotto le aspettative, si avvicina e i dubbi sulla permanenza di Callejon a Firenze avanzano di pari passo con le nebulose intenzioni di una società che ancora deve trovare la quadra. Ad oggi, tutto fa pensare che quella tra lo spagnolo e la maglia viola sia una di quelle classiche storie senza lieto fine, di quelle che si interrompono ancor prima di nascere. Tutto, o quasi, potrebbe però cambiare in base a cosa succederà a fine stagione. Un nuovo allenatore, una rinnovata ambizione societaria, un mercato sopra il livello standard, una possibile qualunque nuova scintilla che possa far scattare qualcosa tra le parti. Magari ancora per un'altra stagione.

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