Che fine ha fatto Vampeta? Il doppio ex di PSG-Inter anticipa la finale di Champions

Che fine ha fatto Vampeta? I big match di Champions League, ancor di più le finali con tutto l'hype che si portano dietro, sono da sempre una scusa per tirare fuori nomi, storie e personaggi del passato. È il caso, in vista della tanto attesa notte europea in programma il 31 maggio all'Allianz Arena, anche di Marcos André Batista Santos. Campione del mondo nel 2002 e del Sudamerica nel 1999, l'ex centrocampista brasiliano è passato prima dall'Inter (2000-2001) e poi dal Paris Saint-Germain (2001), seppur senza lasciare una particolare traccia. Cosa fa oggi? E soprattutto per chi tiferà il 51enne di Nazaré? Siamo andati a chiederglielo fino in Brasile, intervistandolo in esclusiva per TuttoMercatoWeb.com.
Partiamo dall'attualità: cosa fa oggi Vampeta?
"Sono un tuo collega (ride, ndr). Ho lasciato il calcio, almeno quello giocato, e ormai da 15 anni lavoro nel giornalismo sportivo presso la radio Jovem Pan a San Paolo. Mi occupo di seguire eventi sportivi e di fare analisi live durante le trasmissioni".
È pronto a commentare anche la finale di Champions League? A proposito, come la vede per le sue due ex squadre?
"Ritengo che questa finale sia molto equilibrata, entrambe le squadre hanno un'identità di gioco ben precisa e la capacità di vincere in modi differenti. Personalmente, tiferò per il Paris Saint-Germain, sperando che i francesi riescano finalmente a conquistare il loro primo trofeo europeo. Sarebbe un grande traguardo per la compagine di Luis Enrique e un momento storico per tutto il club".
Facciamo un salto nel passato: è il 2000, Ronaldo la raccomanda all'Inter e il Corinthians la cede ai nerazzurri per ben 30 miliardi di lire. Con la Beneamata però alla fine collezionerà soltanto 8 presenze, di cui solo una in Serie A... Cos'è successo?
"Non è andata come volevamo, ma durante la mia esperienza all'Inter ho avuto il privilegio di fare tante amicizie, specialmente tra i compagni di squadra. Mettiamola così".
Dall'Inter a gennaio passa proprio al Paris Saint-Germain, ma anche in quel caso l'avventura dura poco e le presenze sono di nuovo appena 8.
"Vale lo stesso discorso fatto per l'Inter. Anche a Parigi ho avuto un'esperienza simile, ma ho comunque stretto tante amicizie coi compagni".
Quel doppio addio le ha chiuso definitivamente le porte del calcio europeo: ha rimpianti per com'è andata?
"No, perché sono tornato in Brasile, al Flamengo, e nel 2002 ho vinto la Coppa del Mondo con la Verdeoro".
Ultima, inevitabile, domanda: chi deciderà la finale di Monaco il 31 maggio?
"Penso che Ousmane Dembélé sarà il giocatore decisivo in finale. La sua velocità, le sue capacità tecniche e la sua imprevedibilità lo rendono il più pericoloso di tutti. È troppo forte e la deciderà lui, ne sono convinto".
