Fabiani: "Parco giocatori Lazio superiore a 300 milioni. Con richieste, non a parole"

Lunga intervista al portale LaLazioSiamoNoi.it per Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, che ha toccato vari punti legati al presente e al futuro del club.
Tra gli argomenti toccati da Fabiani, anche il valore della rosa della Lazio: "Oggi la Lazio ha un patrimonio di calciatori importante, quando sono arrivato non era così. La cessione di Milinkovic, di Luis Alberto, di Immobile, tre giocatori straordinari e importanti, ha fruttato 60 milioni di euro. Se ci aggiungiamo altri 30 milioni per tutti gli altri calciatori, siamo a 90-100 totali. Oggi non a parole, ma con richieste formali ricevute da società, il parco giocatori supera i 300 milioni di euro. Questo può in qualche maniera rappresentare un passo indietro, ma vi assicuro che significa invece fare due-tre passi in avanti, perché la società riesce a dire no a richieste importanti che ci sono state davvero. E parlo di Gila, Castellanos, Gigot, Rovella, Tavares che a gennaio non abbiamo ceduto al Milan per una cifra importante. Lo stesso vale per Romagnoli che ha richieste, così come Mandas e altri. L’elenco sarebbe lungo e noioso, questi sono giocatori che rappresentano un patrimonio per la società. La squadra ha carburante a sufficienza per arrivare a gennaio e a luglio facendo sì che l’allenatore possa lavorare da vicino con questi ragazzi, e poi nel mercato di riparazione fare altre valutazioni".
Prosegue e conclude il ds della Lazio, Fabiani: "Bisogna ragionare in termini costruttivi, positivi, ma qui non ci si riesce a fermare neanche davanti alla nota ufficiale dove Sarri, al quale va tutto il ringraziamento della società e della tifoseria, dice che si prende tutta la responsabilità per andare avanti perché ha un debito di riconoscenza verso una città e un popolo che non gli ha mai fatto mancare tutto il calore anche nei momenti di difficoltà, come la stessa società con cui i rapporti non si sono mai interrotti. Con lui c’è sempre stata massima stima reciproca. E questo ha fatto la differenza. Qui non si tratta di esperimenti o non, ma di applicare quel senso di appartenenza che Sarri ha dimostrato. Da mesi dico che il programma triennale andava avanti, che bisognava comunque cedere qualcuno di troppo e che le cose non si fanno dall’oggi al domani".
