L'estate lunga e imprevedibile di Zaccagni. E se alla fine restasse a Verona?

Nulla è permanente, né immutabile, nel calcio. Dove tutto si può rovesciare o stravolgere in un batter di ciglia. E così un'ipotesi remota, o addirittura impossibile, assume sempre più attinenza alla realtà, o al verosimile. Fino a qualche mese fa Mattia Zaccagni sembrava promesso sposo del Napoli. Distante una firma o poco più dagli azzurri. Oggi lo scenario è cambiato, la strada per il Vesuvio s'è fatta più erta e accidentata, quasi impraticabile. E se la chiusura non è definitiva, poco ci manca.
Naturale dunque che Zaccagni si guardi intorno. Anche perché il momento è topico, giunge in coda alla stagione della consacrazione, sebbene un po' annacquata da un rush finale in sordina. Condizioni comunque ideali per cercare fortuna in piazze più grandi e ambiziose, che non è detto possano riproporsi negli anni a venire. Nel suo futuro potrebbe magari esserci la Milano rossonera: nei ragionamenti di Maldini e Massara è transitato anche lui, non è un mistero. Certo è che le richieste del Verona non sono per nulla abbordabili: l'impressione è che in via Olanda nessuno voglia farsi prendere per la gola, men che meno con l'inserimento di contropartite tecniche poco gradite, e funzionali soltanto ad abbattere la parte cash pretesa dai gialloblù per lasciar partire il loro talento.
E se restasse, dunque? Lo scenario non è più inimmaginabile. La conferma è arrivata pochi giorni fa dal presidente Setti, che ai taccuini de La Gazzetta dello Sport ha assicurato: "Sta bene da noi, non dobbiamo venderlo per forza", aggiungendo però che "se arrivasse una richiesta adeguata la valuteremo, perché Mattia vale una squadra di Champions". È il gioco delle parti, la strategia sapiente di una vecchia volpe del calciomercato. Ma un fondo di verità c'è: senza un'offerta idonea Mattia può restare. Con tanto di rinnovo, a quel punto, perché l'attuale accordo scade nel 2022. Non è ancora tempo di disfare la valigia, perché l'estate è lunga e imprevedibile. Ma chissà che, nella movida di Ibiza, dove ha trascorso in pieno relax le ultime settimane, nella testa di Zaccagni non sia già baluginata l'idea di confermare il proprio legame con Verona, abbracciando anche il nuovo corso di Eusebio Di Francesco.
