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Lazio, oggi l'udienza del processo sui tamponi: la difesa dei biancocelesti

Lazio, oggi l'udienza del processo sui tamponi: la difesa dei biancocelestiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 26 marzo 2021, 10:00Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Sconvolta dalla tragedia di Daniel Guerini, la Lazio oggi affronterà la prima vera udienza sul processo per il caso tamponi. La mattinata odierna, in videoconferenza davanti al Tribunale federale presieduto dal dottor Cesare Mastrocola, riveste un peso enorme per il futuro della Lazio. Perché l'accusa, la procura federale, vuole punire la società biancoceleste per aver violato nel norme del protocollo anti-Covid. E chiede almeno 6 punti di penalizzazione (può arrivare anche a 12 da quello che filtra) e l'inibizione di Lotito e dei due medici Pulcini e Rodia. Dopo aver illustrato i possibili capi d'imputazione, ecco i punti della difesa laziale:

Il difetto di giurisdizione della Figc e vuoto normativo. Secondo la Lazio, la federazione italiana e i suoi organi (compresa la procura) non hanno facoltà di giurisdizione in tornei organizzati da altre federazioni e dalla stessa UEFA, sotto il controllo unico del Control Ethics and Disciplinary Body. Inoltre all'epoca dei fatti, il protocollo UEFA non era stato ancora accettato dalla FIGC: ciò è avvenuto solo in seguito il 20 novembre. E tutt'ora, il "Il Comunicato 78/A" non è stato ancora approvato dal Coni;

Comunicazioni con le Asl. Il protocollo UEFA prevede che sia il Test Service Provider (TSP), ovvero chi effettua il test (in questo caso il Synlab), a informare subito le autorità locali per le misure da adottare, oltre al Medical Liaison Officer (MLO) del singolo club che deve far rispettare le norme vigenti ai propri tesserati. Dunque - sempre secondo la difesa - il dott. Rodia non doveva comunicare nulla alla Asl di riferimento;

Allenamento del 3 novembre di Immobile, Leiva e Strakosha, altro punto contestato dalla procura. L'accusa sostiene che non avrebbero dovuto partecipare alla seduta con i compagni, in quanto positivi per il Synlab. Ma il messaggio della positività dei tre calciatori al dottor Rodia - dice la Lazio - è arrivato alle 10.49 di quella mattina: l’allenamento era finito alle 10.30. Perché alle 13.15 la squadra è partita per San Pietroburgo, senza ovviamente i tre sopracitati;

Tre nuove deposizioni di parte, che devono essere approvate dal collegio. La prima è del professor Pregliasco, direttore dell’Istituto Galeazzi di Milano, che definisce come "corretto" il modo di agire della Lazio sulla convocazione di Immobile per la gara col Torino. Le altre perizie a sostegno dei biancocelesti sono di Bondanini, direttore Uoc, laboratorio Hub2 e il professor Patrizio Rossi, Sovrintendente sanitario centrale Inail;

La responsabilità diretta di Lotito. Per screditare l'accusa di responsabilità oggettiva di Lotito, la Lazio sostiene che nell'assetto organizzativo sanitario le decisioni sui tamponi "sono di esclusiva competenza dei sanitari". Il presidente, dunque, non sarebbe direttamente coinvolto. È la strategia 231, riferita alla legge sulle responsabilità delle imprese.

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