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Niente patteggiamento, la Lazio si prepara alla difesa in tribunale: è sicura delle proprie azioni

Niente patteggiamento, la Lazio si prepara alla difesa in tribunale: è sicura delle proprie azioniTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 17 febbraio 2021, 09:00Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

La Lazio si sente nel giusto. È sicura di aver agito secondo le regole (qui il comunicato) e ora si prepara alla battaglia in tribunale federale nazionale. Appena due giorni dopo il ko di San Siro, nella settimana del doppio impegno con Sampdoria e Bayern Monaco, Formello viene scosso dalla procura per i vari deferimenti (al club, Lotito e i dottori, Rodia e Pulcini) e, in maniera minore, per la squalifica di Lazzari tramite la prova tv: un provvedimento scontato, tanto è stata plateale la blasfemia dell'esterno.

La Lazio si sentiva già nel giusto a suo tempo, quando il procuratore federale Giuseppe Chiné (a breve capo gabinetto del Mef) aveva aperto un'indagine a carico della società per "possibili violazioni del protocollo sanitario". Fu un periodo molto convulso, quello a cavallo tra ottobre e novembre, con il famoso balletto dei tamponi e le positività alterne. In particolare, gli ispettori volevano fare chiarezza sulla mancata comunicazione alle Asl competenti e messa in isolamento di 8 giocatori positivi ai tamponi Uefa prima delle sfide con Bruges (28 ottobre) e Zenit (4 novembre). Sull'impiego di Immobile contro il Torino e sulla presenza all'allenamento del 3 novembre di tre giocatori (Immobile, Leiva e Strakosha) dopo i tamponi positivi del giorno precedente con la Uefa. Inoltre al punto "F" del deferimento si ipotizza che la Lazio non abbia sottoposto ad isolamento di dieci giorni un proprio calciatore (Djavan Anderson) e quindi lo abbia inserito nella distinta del match con Juventus dell’8 novembre del 2020: ma la lista è già stata omologata e il giocatore in questione non è neanche entrato in campo, non incidendo per nulla sul risultato finale (1-1).

Lotito è stato già ascoltato in procura due volte, anche lunedì scorso. Così come hanno avuto delle audizioni i medici della Lazio. Ieri ha parlato di nuovo il professor Pulcini, per far chiarezza: "Il deferimento? Non mi dà alcun fastidio, è legittimo fare delle indagini ma quando uno è un professionista serio non si abbassa a fare queste cose. Dimostrerò di esserlo e di non aver nulla da nascondere". La società (che ha già patteggiato per una vecchia vicenda di giugno) una decina di giorni fa, dopo la chiusura dell'inchiesta, aveva inviato la propria memoria difensiva in 20 pagine. A Formello sostengono che è solo un problema di diversa interpretazione delle norme. Assicurano che non era il club a dover comunicare i risultati dei tamponi alla asl, ma il laboratorio 'Futura Diagnostica' di Avellino, che fa e processa i tamponi del gruppo squadra: la clinica irpina è finita in un'altra inchiesta, a opera della procura della Repubblica, che sta proseguendo su una strada parallela. Poi, si chiedono perché la procura della Figc contesti episodi inerenti alla Uefa, che ha una giurisdizione diversa.

Per una volta non andrà in attacco, ma giocherà in difesa la Lazio, senza ricorrere al patteggiamento. Per dimostrare di essersi comportata nel modo giusto, anche se la parola definitiva spetterà al tribunale. Intanto la piazza teme ripercussioni in classifica, ma l'avvocato del club Gian Michele Gentile ha assicurato che non ci saranno: "Non ne vedo la possibilità di penalizzazioni. Per quel che concerne invece i tempi - dice a LazioPress.it - ci sono 15 giorni da quando verrà fissata l'udienza, se ne riparlerà quindi a marzo".

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