Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroMondiale per ClubCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche

Si piega ma non si Spezia: un miracolo Italiano da 39 punti all’esordio in A

Si piega ma non si Spezia: un miracolo Italiano da 39 punti all’esordio in ATUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 25 maggio 2021, 09:30Serie A
di Niccolò Pasta

Trentanove punti per una esordiente in Serie A non si vedevano da parecchio tempo. Lo Spezia di Italiano, già salvo dalla scorsa giornata grazie alla vittoria contro il Torino, chiude con un sorriso il suo primo campionato della storia nella massima serie, pareggiando contro la Roma in una gara che, ai punti, avrebbe meritato di portare a casa. Le aquile chiudono al quindicesimo posto, a +6 dalla terzultima, il Benevento che nella scorsa stagione aveva dominato la B a cui avevano partecipato i liguri. Delle tre neopromosse dello scorso anno la squadra di Italiano è l’unica sopravvissuta alla categoria, nonostante fosse stata proprio l’ultima ad ottenere la promozione, vincendo i playoff in finale contro il Frosinone.

SI PIEGA MA NON SI SPEZIA - La squadra bianca non è, incredibilmente, mai stata nelle ultime tre posizioni, nonostante l’avvicinamento del club ligure alla A sia stato piuttosto particolare. Promossi in A il 20 di agosto, il nuovo direttore Mauro Meluso, sostituto di Guido Angelozzi, ha assemblato la squadra in circa tre settimane, non vendendo di fatto nessuno e acquistando tanti giocatori in prestito, con campionati di A alle spalle ed esordienti puri (Estevez, Pobega, Piccoli, Sena e tanti altri). Una maxi-rosa da circa 35 elementi, che avrebbe potuto complicare i piani di mister Italiano ma che invece è stata la vera forza delle Aquile, che nel momento del bisogno hanno saputo contare e puntare su ogni suo elemento. La Serie A di Simone Bastoni, poco più di una comparsa nelle scorse stagioni, lo stesso percorso di Luca Vignali, la A di Giulio Maggiore, il figlio di Spezia diventato traino del gruppo, nonostante fosse all’esordio nella massima categoria. Spezzini e tifosi dello Spezia. La squadra di Italiano ha vissuto momenti complessi, ma ha saputo sempre lottare ed uscire, con la forza del gruppo e con grande qualità, dal fango delle ultime posizioni.

ORGANIZZAZIONE BATTE TALENTO - Ai blocchi di partenza addetti ai lavori e non davano già per spacciato lo Spezia. Rosa troppo acerba, assemblata in cinque minuti, con un allenatore esordiente e con poca A sulle spalle. “Alla lunga crolleranno”, si diceva a metà campionato, quando lo Spezia si era erto a sorpresa della stagione. E invece lo Spezia non è mai crollato, ha attraversato fasi ostiche, ma si è sempre aggrappato alla grande organizzazione data da Vincenzo Italiano. Lo Spezia ha saputo giocare a pallone, e lo ha fatto contro tutte le avversarie, che fossero il Crotone o il Milan, nella notte più luminosa della storia recente del club. Leggendo i nomi della rosa dello Spezia il destino sembrava pressoché segnato, ma la grande organizzazione e umiltà hanno ribaltato il pronostico, riuscendo a tenere alle spalle anche squadre che, sempre a nomi, mettevano in mostra talenti non da poco.

IL CAMBIO SOCIETARIO - E se aver assemblato la squadra in poco più tre settimane non sembrava abbastanza, lo Spezia ha dovuto gestire anche situazioni che avrebbero potuto minare una serenità sempre sul filo dell’equilibrio, in momenti delicati. Dal giocare per quasi un girone le gare casalinghe al Manuzzi di Cesena e non al Picco, che ha avuto bisogno di migliorie per essere omologato per la A, ad un cambio societario arrivato nel bel mezzo del calciomercato invernale, in cui la squadra di Italiano ha aggiunto solo Riccardo Saponara, in prestito, nonostante avesse bisogno di un paio di elementi tra difesa ed attacco. Il cambio societario ha bloccato la sessione e si è concretizzato proprio pochi giorni dopo la chiusura del mercato invernale. La famiglia Platek, che ha rilevato dal patron Volpi lo Spezia, ha ora davanti la possibilità di far crescere la squadra e di trasformare quello che è stato un miracolo in una realtà consolidata della massima serie. E il primo passo sarà quello di convincere a restare Vincenzo Italiano, con cui un incontro è in programma nei prossimi giorni: non è un segreto che l’ex tecnico del Trapani abbia estimatori importanti in Italia, ma la società cercherà di far forza sul rapporto forte creatosi tra il tecnico e la piazza, proponendo un progetto di miglioramento e di consolidamento della categoria. Per la Cenerentola della A le prospettive di un futuro consolidato non sono utopia.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile