Fontana: "Spostare la Salernitana dal Girone C? Precedente pericoloso’”


Ospite dei microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' il tecnico Gaetano Fontana ha parlato dei temi di maggiore attualità nel calcio di terza serie:
Mister, siamo agli albori della nuova stagione e del calciomercato, ma vorrei partire con lei da una questione di stretta attualità che esula dalle questioni tecniche. La Salernitana ha chiesto di essere spostata dal Girone C al Girone B della Serie C per motivi legati all’ordine pubblico, vista la presenza di ben sei società campane nel girone meridionale. Questa motivazione la convince? O si rischia di creare un precedente pericoloso?
"Assolutamente, sono d’accordo con voi: se è vero che c'è questo rischio, è chiaro che la Lega e la Federazione devono essere pronte a tutelare tutte le componenti coinvolte. Ma questo va fatto garantendo la sicurezza, non spostando le squadre. È ovvio che la Salernitana sta facendo una richiesta anche dal punto di vista economico, perché giocare a porte chiuse significa avere partite senza tifosi, in casa e in trasferta, e questo è un danno. Ma creare un precedente rischia di dare il diritto a tutti di chiedere eccezioni. Credo che alla fine si manterrà la tradizionale suddivisione geografica dei gironi".
Serve un messaggio forte, anche da parte delle istituzioni, perché arrendersi alla paura è pericoloso, non solo per il calcio ma per l’intero Paese.
"È così. Se si accende una spia nell’auto, non possiamo semplicemente coprirla con il dito. Dobbiamo affrontare i problemi. In Inghilterra riescono a gestire situazioni simili, non vedo perché da noi non si possa fare altrettanto. Vivo ad Ascoli, e sento già l’attesa per il derby con la Sambenedettese. Serve educazione e responsabilità, non scorciatoie".
Il rischio concreto, in questi casi, è avere derby senza tifosi. Che invece sono la bellezza del calcio: vedi Genoa-Samp, Torino-Juve, Roma-Lazio…
"Esattamente. Se ci arrendiamo all’idea che in Serie C certe partite non si possano giocare, abbiamo perso. Eppure abbiamo un presidente di Lega C che è aperto e combattivo, un ministro dello Sport che viene dal calcio, un ministro degli Interni che conosce il territorio. Parliamone, costruiamo qualcosa. Ci vorranno anni, forse, ma se non si parte mai…"
C’è anche un aspetto tecnico da considerare. La Salernitana sta costruendo una squadra molto forte, con un mercato di primissimo piano. E a seconda del girone, i competitor cambiano: nel Girone C troverebbe Catania, Benevento, Trapani, Crotone… nel Girone B Perugia, Ascoli, Ternana.
"Sì, ma se devi vincere, vinci ovunque. È chiaro che la Salernitana ha grandi ambizioni e sta cercando di costruire una rosa forte, attingendo anche dalla Serie B. Ma attenzione: non basta comprare. Servono unità d’intenti, compattezza, allineamento con la mission societaria. Senza questo, non si va da nessuna parte. E nel Girone C ci sono squadre già strutturate, come Crotone, Benevento e Catania, che hanno una loro identità e stanno affinando il lavoro".
Un’altra potenziale protagonista del Girone C potrebbe essere il Cosenza. La proprietà è ancora contestata, ma intanto è arrivato il nuovo direttore sportivo Fabio Lupo. Le chiedo: quanto è difficile ripartire in un clima del genere??
"Conosco bene Cosenza, l’ho vissuta in Serie C. È una città ambiziosa, che sogna la Serie A – dove non è mai stata. Tornare in C non è facile. Ai tempi miei c’era una programmazione, oggi manca. Ma Lupo è un dirigente esperto, profondo conoscitore del calcio. Se gli danno gli strumenti, può fare un buon lavoro".
Vorremmo chiudere con un tuo parere sulle seconde squadre. Il Milan riparte da Oddo in Serie D, l’Inter arriva in Serie C. Ma le tifoserie contestano: vogliono affrontare le “vere” Inter, Juve, Atalanta.
"È un tema delicato. Da un lato, le società vogliono valorizzare i giovani del proprio vivaio. L’Atalanta, ad esempio, ha un modello coerente dalla scuola calcio alla prima squadra: chi sale, sa già cosa fare. Dall’altro lato, non tutte le società sono così organizzate. Il Milan, per esempio, ha cambiato più volte la direzione tecnica. E la mancanza di un’identità forte si riflette anche sulla seconda squadra. Per funzionare, serve visione, coerenza e conoscenza reale del campionato di Serie C, che è molto complesso".
