Trento, Barlocco: "Vogliamo essere protagonisti. Padova? Ho rinnovato perché qui sto bene"


Il portiere del Trento Sergio Barlocco è stato ospite questo pomeriggio delle trasmissione A Tutta C in onda su TMW Radio dove ha parlato in vista della prossima stagione partendo dai suoi obiettivi stagionali: “Voglio continuare a migliorarmi, senza accontentarmi del passato. Con il nuovo allenatore dei portieri sto lavorando su aspetti tecnici e mentali. Punto a crescere in tutto ciò che mi sta insegnando”.
Quanto l’ha segnata l’infortunio al piede? Ha mai temuto di non tornare a giocare?
"Mi ha stravolto la vita, non solo nello sport. Per 5 mesi ho lottato contro me stesso, poi la riabilitazione. All’inizio avevo paura, ma la voglia di tornare è stata più forte. Ora è una lezione che mi porto dentro”.
Come ha vissuto il rinnovo del contratto?
"Sono grato al Trento: dai dirigenti al mister, tutti mi hanno sostenuto. Questa società crede nei giovani e sta crescendo anno dopo anno. Rinnovare qui era la mia priorità”.
Oltre all’esordio con la Pergolettese, c’è un episodio che porti nel cuore?
"Ogni parata importante mi ha fatto sentire parte del gruppo. Ma la vera soddisfazione è stata la fiducia dei compagni, in ogni allenamento e partita. Non sceglierò un momento solo, è stato tutto speciale”.
Dopo il 7º posto dell’anno scorso, qual è l’obiettivo per questa stagione?
"Il presidente ci chiede di migliorarci sempre. Il Trento, da quando è in Serie C, ha fatto passi da gigante, nelle strutture, nell’organizzazione. Vogliamo essere protagonisti”.
Il Padova ha chiesto di te, ma il Trento ha rifiutato. Ne era al corrente?
"No, e non mi interessa. Ho voluto rinnovare qui perché mi trovo bene, nella squadra e nella città. Il mio unico pensiero è dare il massimo in campo”.
A chi si ispira come portiere?
"Da piccolo, Buffon. Ora ammiro Vicario, anche lui friulano come me. Mi piace il suo carisma in campo. E sì, il Friuli è una fucina di portieri: Zoff, Provedel… siamo fortunati ad avere ottimi preparatori!"
Quali squadre vede come favorite?
"Vicenza, Union Brescia, Cittadella: sono sempre lì. Affrontarle subito ci aiuterà a capire il nostro livello”.
Cosa vi renderà competitivi?
"L’unione del gruppo e il gioco del mister. Quando lo spogliatoio è compatto, superi ogni difficoltà. E poi Trento è un ambiente che ti spinge a dare di più”.
