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25 maggio 2005, il calcio è crudele ma bellissimo: da 3-0 a 3-3 in sei minuti

25 maggio 2005, il calcio è crudele ma bellissimo: da 3-0 a 3-3 in sei minutiTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
sabato 25 maggio 2024, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

Il 25 maggio del 2005 è una data storica, perché si gioca, per certi versi, la partita più strana della storia. Più del Miracolo di Berna del 1954, più dell'incredibile finale fra Manchester United e Bayern Monaco. Oppure l'Italia-Francia di Euro2000. Milan-Liverpool finisce 3-3, ma in realtà nella mente rossonera non finirà mai. Il luogo è lo stadio Ataturk, di Istanbul, con i Reds che diventano Campioni d'Europa per la quinta volta nella loro storia. Come frase non c'è nulla di improbabile, ma per come ci si arriva, sì.

Primo tempo: Maldini porta avanti il Milan con una volée. Crespo raddoppia. Crespo firma il tris. Tre a zero all'intervallo e sembra già che la Coppa abbia un vincitore, come due anni prima a Manchester, come sarà due anni dopo ad Atene. C'è chi esulta, sottovalutando quanto questo sport sia bello, situazionale, improbabile. Perché ai punti sarebbe un distacco di 50 punti, un Chicago Bulls-Utah Jazz di quasi trent'anni fa. Il 3-0 però è recuperabile, in sei minuti, forse anche meno.

La leggenda racconta che lo spogliatoio milanista, all'intervallo stia già esultando. Se sia vero o meno, non è dato sapere. Gerrard insacca un traversone, in torsione, firmando il 3-1. Non c'è spazio per esultare. Poi Smicer da lontano, con Dida forse colpevole: anche qui bisogna recuperare il pallone. Rigore: Xabi Alonso lo fallisce, ma poi sul rimbalzo è più lesto di tutti, 3-3. Basterebbe per essere un colpo ferale, invece il Milan gioca. Ai supplementari Shevchenko colpisce di testa, paratissima di Dudek. Poi spara da un metro, colpendo il braccio (di Dio?) del portiere polacco.

Dudek imita Grobelaar in una finale degli anni ottanta con protagonista la Roma. Shevchenko nel 2003 diede la Champions contro la Juventus, qui ufficializza invece la sconfitta, forse la più paradossale di sempre.

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