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RBN - Abete: "Superlega, tempi non maturi. Agnelli come persona non si discute"

RBN - Abete: "Superlega, tempi non maturi. Agnelli come persona non si discute"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 21 aprile 2021, 18:08Altre Notizie
di Alessandra Stefanelli
Archivio Up&Down 2021-2022
Radio Bianconera
Archivio Up&Down 2021-2022
"Up & Down" con Luca Cavallero. Ospiti : Nevio Scala (ex allenatore Parma), Giancarlo Abete
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Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di 'Up&Down', è intervenuto l'ex presidente della FIGC Giancarlo Abete: "La Superlega? È stato un terremoto ma di durata molto limitata e alla fine non ha determinato vittime, c'è stata solo molta fibrillazione. Chiaramente ci saranno difficoltà nei rapporti tra le parti, ora è tutto rientrato ma bisogna con grande rispetto per tutti i protagonisti rendersi conto che il tempo e il modo in cui è stato presentato questo progetto non era quello giusto".

Su Agnelli: "Più che un gesto di arroganza è stato un gesto di difficoltà e di debolezza. È naturale che molte società stiano vivendo una situazione di grande difficoltà sotto il profilo economico che è andata a peggiorare con la pandemia e il blocco dei diritti tv. Il momento non era quello giusto per riaprire il fronte. È ovvio che l'attenzione si sia proiettata di più verso il palcoscenico internazionale. L'altro tema è che il presidente Agnelli si è dimesso dall'ECA perché probabilmente si è reso conto che la sua presenza non aveva determinato delle soluzioni in relazione alle problematiche di alcuni club. L'ECA nel tempo è diventata una realtà che associa centinaia di società ed è difficile fare gli interessi di tante società e poi valutare che 15-20 società hanno problemi diversi. Non era un ruolo più compatibile. La qualità della persona non si discute, ma ha commesso un errore".

Sullo sfilamento delle formazioni inglesi: "L'insurrezione dei tifosi sicuramente ha fatto tanto. Evidentemente l'interlocuzione era ancora in atto. La reazione dell'opinione pubblica e della politica è stata molto forte, quindi evidentemente c'è stata una sottovalutazione della comunicazione da parte di tutti e una sottovalutazione della reazione da parte degli stessi. Il momento storico non facilita delle fughe in avanti, a tutti si chiede più solidarietà. In questo momento bisogna agire sul versante dei costi e non su quello dei ricavi".

Ancora su Agnelli: "Il calcio ci porta a far diventare delle persone degli eroi e poi delle persone che hanno fallito gli obiettivi. Non penso che nessuno possa mettere in discussione i risultati di Agnelli o del club. È stato un errore ma non solo da parte di Agnelli, sono stati sbagliati contenuti e tempi. Sicuramente non posso accettare che certi dibattiti si esauriscano nell'attacco alla persona".

Clicca sul podcast in calce per ascoltare la trasmissione integrale.

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