Rexach, l'uomo che portò Messi a Barcellona: "Leo ha accettato di non essere più il numero 1"

Continua a tenere banco in Francia il dibattito attorno a Lionel Messi. Il rigore fallito contro il Real Madrid ha sollevato numerosi subbi sul suo apporto al PSG, fin qui almeno sotto il profilo realizzativo assolutamente fallimentare. Appena 2 reti segnate in Ligue 1, 7 complessive e uno status si stella assoluta che vacilla, con Mbappé che secondo molti lo avrebbe già scalzato. Carles Rexach, storico allenatore del settore giovanile del Barcellona che nel 2000 fece firmare proprio Lionel Messi, ha evidenziato a L'Equipe come l'ambientamento abbia un ruolo determinante sul suo rendimento: "Penso che sia un aspetto sottovalutato, non dimentichiamoci che Leo ha vissuto nello stesso ambiente da quando aveva 13 anni. È un cambio che lo ha colpito".
Rexach prosegue evidenziando: "A Barcellona la squadra è stata progettata attorno a lui, a Parigi è più complicato perché sono stati acquistati giocatori molto bravi altrove e ognuno vuole dimostrare il proprio valore. Al PSG l'impressione è che ognuno pensi più a sé stesso, mentre al Barça il concetto era: 'Prima Messi, poi la squadra".
Circa lo status della Pulga, Rexach ha una sua idea: "Il modo in cui Messi sta giocando significa che ha già accettato di non essere più il numero uno. Messi ormai gioca di più per la squadra ma serve che sia nell'umore giusto. La sua sfida oggi è vincere la sua quinta Champions League. Segnare un gol in più o in meno non gli interessa".
