Bologna, Ndoye: "Italiano mi ha detto più libertà in campo e la possibilità di segnare"

Dan Ndoye, Aebischer e Freuler. Le "guardie svizzere" del Bologna. Nel corso dell'intervista concessa all'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, l'attaccante classe 2000 ha raccontato il rapporto con i suoi connazionali in rossoblù: "Ci troviamo bene assieme - ha esordito - perché siamo anche amici e ragioniamo spesso allo stesso modo. Consigli? Succede: quello che li dà è soprattutto Remo, il più grande di noi".
Il calciatore della formazione emiliana si è poi concentrato su mister Vincenzo Italiano. L'allenatore ha cambiato la sua vita calcistica: "Beh, sì - ha proseguito -. L’anno scorso potevo andare poco a cercare la porta, Motta chiedeva che io stessi di più sull’esterno. Italiano, invece, mi ha dato maggiore libertà, la possibilità di andare anche a segnare, l’idea di attaccare di più l’area. Diciamo che le qualità le avevo anche prima ma lui mi ha insegnato la 'freddezza' sotto porta e più calma al momento della conclusione".
Sul fatto poi se lo stesso Ndoye si fermasse al termine degli allenamento per calciatore in porta ha risposto: "Sempre. Con i ragazzi dello staff e un portiere si facevano esercitazioni per i tiri in porta. Un anno fa feci un solo gol, oggi sono a nove: a qualcosa è servito".
