Calciopoli, la battaglia legale di Giraudo continua: "Faremo ricorso al Consiglio di Stato"

Il trentatreesimo ricorso respinto non ferma la battaglia legale post Calciopoli. Nei giorni scorsi, come noto, Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus, radiato dopo lo scandalo del 2006, si è visto respingere il ricorso proposto al TAR Lazio, che ha definito "inammissibile per difetto di giurisdizione" la causa intentata da Girando contro la radiazione a vita comminata dalla giustizia sportiva. Un'ipotesi del resto nell'aria, dato che il ricorso di Girando aveva come principale obiettivo non una decisione del TAR, ma quello di portare la questione davanti alla Corte di Giustizia Europea.

Pronto il ricorso al Consiglio di Stato. La sentenza di rito non soddisfa Girando e i suoi legali. A spiegarlo, l'avvocato Amedeo Rosboch, che assiste l'ex dirigente bianconero insieme a Jean Louis Dupont, famoso per essere stato l'avvocato di Bosman e più di recente della Superlega. "Avremmo preferito che il Tar entrasse nel merito - ha dichiarato Rosboch a Tuttosport - invece ha soltanto posto una questione di giurisdizione.

Il dottor Giraudo - prosegue il legale - è molto determinato ad andare fino in fondo. Stiamo valutando il da farsi ma posso anticipare che ricorreremo al Consiglio di Stato per impugnare la sentenza del Tar del Lazio e, nel contempo, andremo anche dal giudice ordinario, come scritto dal Tar stesso".