Hellas Verona, Giovane: "Voglio diventare uno da 10-15 gol. Mi ispiro a Ronaldo"

In casa Hellas Verona è tempo di presentazioni: il brasiliano Giovane Santana Do Nascimiento, arrivato in gialloblu dopo la cessazione del contratto con il Corinthians, verrà presentato a breve in conferenza stampa. Il classe 2003 ha iniziato ieri, anche in campo, la sua nuova avventura italiana e fra poco racconterà qualcosa di più su di sé e sui motivi che lo hanno spinto a scegliere proprio la Serie A ed il Verona.
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Ore 15.00 inizia la conferenza stampa
Prende la parola il presidente Italo Zanzi: "Sono felice di presentare ufficialmente Giovane. E' un classe 2003, protagonista con le giovanili Nazionali del Brasile. Ha giocato anche il Mondiale Under 20 e al torneo pre-Olimpico. Seguivamo Giovane da parecchi anni. Siamo molto felici che grazie al nostro direttore sportivo lo abbiamo potuto portare qua. Questa acquisizione rispecchia la nostra filosofia, prendendo un giocatore giovane e forte. Non solo per l'immediato, ma anche per vederlo crescere. Benvenuto".
Inizia la conferenza di Giovane con le domande al ragazzo.
Perché hai scelto il Verona? In chi ti rivedi come modelli?
"Ringrazio Dio, il Presidente del Verona, oltre che al direttore. E' stato il progetto a convincermi a scegliere il Verona. L'interesse risaliva allo scorso a gennaio, allora non era stata concluso, ma ora è andata in porto. Raggiungo un grande club in un grande campionato. Mi ispiro a tanti, ma venendo dal Brasile nomino Ronaldo il Fenomeno, ha fatto la storia".
Hai un soprannome?
"Mi chiamano Gi-Gi, o Gìo, non ho soprannomi particolari".
Cosa ti aspetti dalla tua prima stagione in Europa?
"Arrivo in un campionato molto difficile, realizzo un sogno, sono molto felice, sono stato accolto molto bene anche in città. Voglio aiutare la squadra, spero di fare un bel campionato. Tutti i giocatori in Sudamerica sognano di fare questo salto".
Che tipo di giocatore sei? Il tuo ruolo?
"Le mie migliori caratteristiche sono il tiro, la forza e la velocità. Sono un attaccante centrale, ma mi piace muovermi fra le linee, posso giocare largo in base alle necessità".
Il tuo primo impatto con la nuova realtà e con il tecnico Paolo Zanetti?
"Ho fatto il primo allenamento ieri, la prima impressione è quella che già mi avevano anticipato: allenamenti più rapidi, passaggi più forti, richiesta fisica più intensa. Zanetti mi ha detto che mi aiuterà ad esprimermi al massimo, non ho timori particolari".
Zanetti ti ha definito un diamante grezzo. Che ne pensi?
"Ho visto, io penso a migliorare sempre, Zanetti mi ha dato la massima fiducia dicendomi di stare tranquillo, mi ha detto che mi aiuterà a crescere e sono sicuro che lo farò. Sono sempre aperto a migliorare. Ho 21 anni e so di avere un lungo percorso di apprendimento davanti a me".
Il tuo periodo al Corinthians è stato abbastanza duro ultimamente. Come sei rimasto concentrato sul futuro?
"Fisicamente mi sento molto bene. E' vero che ho avuto qualche difficoltà ultimamente, ma considerando il fatto che arrivo dalle giovanili quella è una transizione non facile per tutti. Per me è andata così, ma mentalmente sono rimasto forte. Mentalmente in alcuni momenti non è stato facile, mi sono affidato alla mia famiglia ed agli amici. Mi sono fatto forza pensando che il meglio sarebbe arrivato e dovesse ancora venire. Con l'aiuto dello staff recupererò presto il ritmo partita".
Ieri hai impressionato chi ti ha visto allenarti per la prima volta, questo alza le aspettative...
"Mi fa piacere chiaramente, alla pressione sono abituato, arrivo da una squadra dove ce n'era abbastanza. Sono pronto, felice, non vedo l'ora di giocare una partita ufficiale. Non vedo l'ora di sentire il clima dello stadio".
Quanto è importante essere diventato genitore nonostante tu sia giovane di nome e di fatto?
"Diventare papà e avere una famiglia è sempre stato uno dei miei sogni. Mia figlia ora ha un anno, è arrivata in un periodo fra i più difficili della mia carriera per come andava la squadra e per alcune questioni extra-campo. Non c'è sensazione migliore di sapere che ci siano mia moglie e mia figlia ad aspettarmi a casa".
Usi molto i social: hai detto "un altro obiettivo raggiunto". Prossimo step sarà guadagnare la salvezza?
"Quando c'è stata l'offerta del Verona sapevo già che la squadra lo scorso anno aveva lottato fino alla fine, so che quest'anno sarà ancora più difficile, ma ho fiducia che lotteremo e faremo di tutto per restare in A. Poi non mi pongo limiti, magari in futuro lotteremo anche per vincere dei titoli".
Qualcuno ti ha scritto messaggi particolari? Come Carlos Augusto che ha fatto il tuo stesso percorso?
"Con Carlos ci siamo sentiti, mi segue, mi ha augurato buona fortuna, mi ha detto che il Paese è meraviglioso e di stare tranquillo, del Verona ho parlato con Charlys, mi sta aiutando molto nel processo di apprendimento, anche con l'italiano".
Hai chiesto un numero particolare? Ti senti più 9 o 10?
"Ho sempre avuto un numero nella mia carriera che è il 17, ero aperto anche a prendere anche altri numeri, ma sono legato a questo. Iniziamo con questo, poi penso a fare un passo alla volta e chissà che un giorno non chiederò la 9".
Quali differenze fra Brasile e Italia dal punto di vista calcistico?
"Principalmente devo dire a livello tattico, un aspetto che qui si cura molto. Anche in Brasile ci lavoriamo molto, ma non allo stesso modo, lo sto vedendo in questi primi giorni. La scuola italiana da questo punto di vista è il top. Poi in Brasile c'è la "samba nei piedi", per i giocatori, ma penso prima di tutto alla tattica ed alla difesa".
Ti sono mancati i gol fino a qui in carriera?
"Nel Corinthians è stato difficile ultimamente perché non ho giocato con continuità. Facendolo spero di diventare un giocatore da 10-15 gol all'anno".
Ore 15.33 finisce la conferenza stampa
