La next big thing e l'altalena: vizi e virtù di Sancho, obiettivo della Juve

Doveva essere la next big thing del calcio inglese e mondiale. Invece, per ora, Jadon Sancho ha vissuto sull’altalena. Grandi aspettative e qualche delusione, per il ragazzo classe 2001 cresciuto prima nel Watford e poi nel Manchester City. Con Phil Foden, di cui doveva essere il dioscuro e che invece per ora ha il doppio delle sue presenze in nazionale.
La scelta a sorpresa, la rottura con Ten Hag. Cresciuto nei quartieri londinesi, veloce al punto da essere soprannominato The Rocket, il razzo, come tutti i ragazzi con la passione per i videogiochi, a 17 anni Sancho ha fatto una scelta sorprendente. Il City era pronto a rinnovargli il contratto, lui preferì la Bundesliga, il Borussia Dortmund. Mossa azzeccata: in quattro stagioni, 158 presenze e 53 gol. Poi 85 milioni di euro: quelli che nel 2021 sborsò il Manchester United per portarlo in Premier League. All’Old Trafford, alti e bassi: dopo le prime due stagioni discrete, nella terza arriva la lite con Herik ten Hag. Sancho finisce fuori strada, torna al Borussia Dortmund e poi nel 2024 passa al Chelsea.
A Londra… Rientrato nella sua città natale - nonostante le origini familiari trinidadiane -, Sancho parte benissimo: quattro assist nelle prime tre presenze in Premier con il Chelsea. Seguiranno, nel resto del campionato, tre gol e un altro passaggio decisivo: alla fine, sulle 31 presenze complessive nella massima divisione inglese, 19 da titolare e 12 dalla panchina. In Conference League, vinta dalla squadra di Maresca, otto apparizioni e due reti, di cui una in finale. Un rilancio a metà, sufficiente perché il Chelsea abbia provato a tenerlo, ma non abbastanza da spingere i Blues a sostenere l’ingaggio di quello che resta uno dei trasferimenti più costosi nella storia del Manchester United. Di qui, il ritorno alla base (anche a costo di pagare una penale da 5 milioni di sterline per rinunciare all’obbligo di riscatto) e la ricerca di una nuova destinazione. Può essere a Torino, dove la Juventus spinge per avere un giocatore che, a soli 24 anni, ha vissuto già parecchie vite. E della cui qualità tecnica restano convinti in molti, in giro per l’Europa. Anche chi magari ha poi avuto modo di litigarci.
