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Lasagna e l'Europeo, un sogno da cullare a Verona. A partire dallo scontro con la "sua" Udinese

Lasagna e l'Europeo, un sogno da cullare a Verona. A partire dallo scontro con la "sua" UdineseTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 4 febbraio 2021, 09:30Serie A
di Luca Chiarini

Gli ingredienti perché il matrimonio sia felice e duraturo ci sono tutti: l'investimento oneroso e al tempo plebiscitario della società, la convinzione del giocatore e il suo entusiasmo genuino, trasparito con naturalezza dal suo volto malcelante un'innata timidezza con un sorriso largo così. Kevin Lasagna è soprattutto questo: uno col ghigno del bravo ragazzo, che vuole prendersi tutto (o quanto più possibile) con i suoi modi gentili. Sul rettangolo verde, però, è un'altra cosa, e non è un caso che nella conferenza di presentazione del tardo pomeriggio di ieri l'ex Udinese abbia tenuto a puntualizzare: "Sono un ragazzo buono, ma in campo non bisogna guardare in faccia nessuno".

Un biglietto da visita orlato di un carico non indifferente di adrenalina per la nuova avventura: "È vero che non sono partito benissimo - ha poi aggiunto-, ma penso che questo cambio di maglia possa darmi gli stimoli per andare ancora in doppia cifra". Punta in alto, Kevin. A quel turbinio tricolore che è il sogno di chiunque indossi un paio di scarpini in questo Paese, che l'ha già avviluppato e nel quale spera di finire benevolmente inghiottito al termine di questa stagione: "La Nazionale è sempre tra i miei obiettivi: se farò bene col Verona sarà più facile che arrivi la chiamata per l'Europeo", ha ammesso candidamente.

L'inerpicata ha già preso il via dalla serata non memorabile di Roma, anche se quel secondo tempo può essere il punto di slancio dal quale rialimentare la propulsione. Un passo alla volta: a partire proprio da Udine, che è stata la sua casa per tre anni e mezzo, e il cui ricordo è ancora troppo pulsante per rimanervi impassibile: "Sarà un po' strano, ma io mi sono messo immediatamente a disposizione del mister". E quella presunta querelle all'acqua di rose con i friulani è già dimenticata, perché l'ostinazione dei bianconeri a blindarlo (a parole) anche a giochi praticamente fatti era legata "al fatto che a Udine tenessero particolarmente a me". Ora è il tempo di guardare avanti, e magari di sbloccarsi proprio alla Dacia Arena, assecondando quegli strani scherzi che il fato si diverte non di rado a tirare.

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