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Cremonese, Giacchetta si presenta: "Creare uno zoccolo duro su cui inserire poi i giovani"

Cremonese, Giacchetta si presenta: "Creare uno zoccolo duro su cui inserire poi i giovani"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 2 luglio 2021, 14:49Serie B
di Claudia Marrone

Giornata di conferenza stampa in casa Cremonese, con il neo Ds Simone Giacchetta che si è presentato alla stampa.
Queste le sue parole, riprese da cuoregrigiorosso.com: "Per me è una grandissima opportunità, ringrazio la proprietà. Una responsabilità del genere come ds della Cremonese è una grande opportunità da condividere, già l’impatto con il centro sportivo è qualificante per sé. La Cremonese è una società di altissimo livello per la categoria e sta cercando di creare un percorso di consolidamento in un campionato difficile. La mia chiamata si riferisce proprio a questo progetto, per creare una struttura solida all’interno del gruppo calciatori che possa consentire, a piccoli o grandi passi, un continuo processo di miglioramento che dovrà avvenire con grande impegno e sacrifici perché tutti dobbiamo dimostrare di meritare chiamate di questo tipo, calciatori compresi. I grandi risultati non si ottengono senza fare sacrifici, tutti abbiamo l’ambizione di migliorarci in silenzio attraverso il lavoro. Vogliamo creare uno zoccolo duro su cui poi inserire dei giovani, al giorno d’oggi sempre più ricercati in tutte le categorie".

A proposito del mercato: "Avere la possibilità di confrontarmi con mister Pecchia e Braida, che sono professionisti di altissimo livello, mi permetterà di fare ancora meglio determinate scelte. Cercheremo di creare un giusto mix sia a livello di gruppo che in campo, con l’inserimento di giovani che possono dare un contributo importante. La società non si è mai fermata, ha avuto la possibilità di confermare mister Pecchia con la supervisione di Braida e quindi gli obiettivi da raggiungere ci sono già. In questi giorni abbiamo lavorato in questa direzione, ci sono cose da perfezionare, dalla settimana prossima potrebbe esserci qualcosa di più concreto. Siamo tutti dispiaciuti che la Primavera non abbia coronato questo piccolo sogno, certe categorie sono importanti anche per la formazione dei ragazzi. Oggi i ragazzi che dalla Primavera salgono in prima squadra e riescono a ritagliarsi il posto sono difficili da trovare a tutti i livelli, è certo che la Cremonese ha grande attenzione nei confronti dei giovani e valuterà se ci sono profili validi da associare alla Prima Squadra. I percorsi si sono allungati un po’ per tutti in tutti i settori, serve una lunga gavetta: arrivare in prima per fare un giro di campo ha poco senso, è importante scegliere il percorso giusto per i ragazzi che possono aiutare concretamente la Cremonese del futuro".

A ogni modo, il giudizio sulla rosa è positivo: "La Cremonese ha tanti buoni giocatori, quest’anno e storicamente. Che poi tutti non abbiano reso è un altro discorso ma fa parte della storia di tanti gruppi e scelte. Il gruppo è rimasto perché ha un contratto e per via delle decisioni di mister e signor Braida, partiranno tutti per il ritiro. Sono state individuate eventuali partenze, ma servirà tempo. È più semplice fare entrate che uscite, l’importante è che tutto avvenga nei tempi corretti per favorire il lavoro del mister in vista del difficile campionato che ci aspetta. La mentalità del campionato di Serie B è particolare, serve trovare giocatori preparati alla sofferenza".

Nota conclusiva, sugli obiettivi: "Il primo obiettivo è quello di fare bene, ovverosia fare meglio rispetto al passato. Piacerebbe a tutti non vederci più nella zona destra della classifica. Il Presidente ha parlato di squadre proiettate a fare campionati di vertice, la nostra ambizione è quella di abbandonare la zona destra. Per farlo servirà tanto lavoro e impegno, questo è un campionato più difficile rispetto agli ultimi anni. Pecchia ha salvato la Cremonese in difficoltà in una stagione particolare, ha avuto confronti importanti in passato e ha mentalità e conoscenze che permettono ai calciatori di vedere in lui una guida. È una grandissima risorsa per la costruzione di questo gruppo. Il campionato è lunghissimo, la rosa profonda è importante nel momento in cui ognuno ha un ruolo definito e preciso, l’importante è avere giocatori di qualità a livello di mentalità. Anche la gestione di una rosa profonda è difficile, a volte i gruppi risicati fanno meglio di quelli abbondanti, che si distraggono e si crea un’abitudine a non giocare. Gli allenatori puntano sugli stessi 17-18 giocatori nel corso di un campionato, ognuno deve avere un ruolo preciso. Il bello del calcio è che a fine campionato escono giocatori che prima sono stati poco utilizzati. L’importante è avere i ragazzi giusti, profondi moralmente".

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