Juve Stabia, Lovisa: "Arbitri, meritiamo trattamento uniforme. Allo Zini per vincere"

Una grande vittoria, una prestazione straordinaria, un risultato che non rende merito fino in fondo ad una Juve Stabia che sta palesando una maturità incredibile pur essendo alla prima esperienza playoff della sua storia in una categoria conquistata e difesa con merito fino ad un piazzamento finale del tutto inaspettato. Tra gli artefici di questo miracolo sportivo c'è il direttore sportivo Matteo Lovisa che, in una intervista esclusiva rilasciata a Tuttomercatoweb.com, ripercorre le tappe salienti di questa post season puntando metaforicamente il dito sull'arbitro Collu. Ecco le sue dichiarazioni:
Direttore, quanta soddisfazione c'è dopo aver vinto una partita importante come quella di ieri?
"Chiaramente siamo molto contenti, abbiamo disputato una grandissima partita in una cornice di pubblico di spessore e contro un avversario valido ed esperto. Ora dobbiamo preparare al meglio la gara di ritorno, conoscendo la nostra mentalità e quella di mister Pagliuca vi posso assicurare che non speculeremo nè ragioneremo in ottica doppio risultato. Noi scendiamo sempre in campo per vincere"
Sappiamo che non vi è piaciuto l'arbitraggio di Collu...
"Abbiamo vinto con merito sul campo, la direzione però non è piaciuta. Ritengo sia stato un arbitraggio non uniforme, con iniqua distribuzione dei cartellini e uno scarso dialogo con i calciatori. Non so se ci potessero essere gli estremi per il rosso a Vazquez. Ci stiamo giocando tutto e nessuna componente può peccare di superficialità. Siamo sempre pronti ad accettare il verdetto del campo, siamo una società molto leale e sportiva. Tuttavia ieri Collu non ci ha convinto. Siamo felici della designazione di Manganiello, auspichiamo possa esserci un trattamento diverso. Ribadiamo: allo Zini sarà la partita più importante della storia di questo club e vogliamo uniformità".
Ieri grande prova di Adorante, ma un plauso anche a Peda che sta giganteggiando contro avversari di livello...
"È ovvio che i gol dei bomber facciano notizia, ma io credo che tutto il gruppo meriti una menzione particolare. Chi c'era dall'inizio è cresciuto esponenzialmente col passare delle settimane, acquisendo consapevolezza dei propri mezzi. Chi è arrivato a gennaio è stato altrettanto fondamentale e si è calato nella nostra realtà con la mentalità giusta. Il collettivo determina sempre".
E poi una grande risposta del pubblico...
"In un calcio fatto di fondi e investitori stranieri è bello continuare ad essere un'isola felice. Stiamo facendo cose grandiose e la gente ci segue, si percepisce l'entusiasmo della città e tutto questo è un ulteriore stimolo per noi. Quando le componenti sono unite e vanno nella medesima direzione i risultati arrivano".
Che idea si è fatto del caos che sta attanagliando la serie B?
"È tutto molto anomalo, c'è stupore. La giustizia farà sicuramente il proprio dovere, credo che bisogna sempre premiare le squadre in base alla classifica finale. È un dato oggettivo che la Salernitana sia la vittima che sta pagando le conseguenze maggiori, deve essere molto difficile allenarsi nel quotidiano senza conoscere la data delle gare e il nome dell'avversario. È indubbio che i granata abbiano tanto da perdere da questa situazione inaspettata"
Se le avessero detto ad agosto che la Samp sarebbe retrocessa, che Frosinone e Salernitana avrebbero rischiato la C e che voi avreste cullato il sogno promozione cosa avrebbe pensato?
"Non ci avrei creduto. Poi però le tabelle di inizio stagione lasciano il tempo che trovano, in campo si scende 11 contro 11 e il terreno di gioco è sempre giudice insindacabile. Alla fine le classifiche dicono la verità, i valori evidentemente erano quelli. È noto che la B sia un campionato estremamente difficile e imprevedibile".
Un direttore sportivo di 29 anni che fa così bene cosa prova in questi momenti?
"Avevo già fatto i playoff di B a Pordenone, spero che vada ancora meglio qui a Castellammare. Sono soddisfazioni, è ovvio. Al di là dei risultati siamo felici di aver creato un gruppo di uomini veri, il migliore che io abbia mai avuto. Si è creata alchimia tra allenatore e spogliatoio, conferma del fatto che la scelta dei giocatori deve tener conto dell'aspetto mentale e caratteriale e non solo della tecnica. Per scelta e per politica societaria lavoriamo molto sui giovani e questo comporta uno studio enorme da parte di un direttore sportivo, è necessario conoscere quanti più calciatori possibile".
Quale sarà il suo futuro e quello di tanti calciatori come Adorante che vantano estimatori in categorie superiori?
"Dicevo in precedenza che a Cremona è la partita della vita sotto il profilo sportivo e professionale. Può essere una svolta per ognuno di noi. Io e il mister abbiamo un contratto fino al 2026, ma ora siamo estremamente concentrati sul presente e su questo sogno che condividiamo con il pubblico. E vi assicuro che non c'è solo Adorante tra i calciatori oggetto di interesse".
