Thiam: "Juve Stabia, un anno di emozioni con un gruppo fantastico. Spiace per la Spal"

Un campionato di serie C vinto a suon di record battuti e con tanti clean sheet, poi una salvezza in largo anticipo e addirittura il sogno promozione che si è infranto soltanto nella semifinale di ritorno contro la Cremonese. Se la Juve Stabia ha vissuto il biennio forse migliore della sua storia lo deve anche a Demba Thiam, portiere cresciuto esponenzialmente settimana dopo settimana e che ha ripagato in pieno la fiducia della società e della dirigenza. Intervistato in esclusiva dalla redazione di Tuttomercatoweb, il pipelet gialloblu ha parlato di passato, presente e futuro, dichiarandosi pronto a ripartire con rinnovato entusiasmo senza escludere una permanenza a Castellammare:
A distanza di qualche giorno prevale la gioia per un grande campionato o l'amarezza per il 3-0 di Cremona?
"Come gruppo siamo veramente orgogliosi del campionato che abbiamo fatto, c'è anche rammarico per non aver vinto la partita di ritorno con la Cremonese. Non abbiamo ancora digerito quella serata, ma bisogna tener conto che è la squadra che poi ha conquistato la promozione in serie A. In casa potevamo chiudere con un distacco superiore per tutte le occasioni che abbiamo creato, allo Zini siamo rimasti in gara fino all'espulsione. Un episodio che può capitare, ci mancherebbe. Purtroppo, però, da quel momento non siamo più riusciti a creare i presupposti per il pareggio"
Quando avete capito di essere pronti per competere per la A e c'è una partita che rimarrà per sempre nel suo cuore?
"Abbiamo sempre avuto la consapevolezza di essere una buona squadra, sin dall'inizio della stagione siamo riusciti a conquistare risultati positivi contro squadre che lottavano per la promozione. Ci siamo salvati in largo anticipo e questo ci ha permesso di credere fino alla fine in un grande sogno. La partita della svolta è stata quella dei playoff contro il Palermo. Avversario forte, blasonato, con tanti giocatori di livello, ma la Juve Stabia è stata assolutamente all'altezza e portò a casa un successo straordinario. Ecco, eravamo davvero convinti di poterci regalare un sogno incredibile. Non si batte per caso una squadra ricca di calciatori abituati a palcoscenici superiori".
Qual è stata, tra le tante, la parata più bella?
"Sono talmente concentrato sulle partite che, al triplice fischio, resetto tutto e mi proietto a quella successiva. Ricordo però con piacere la prestazione in casa col Palermo, due interventi importanti su Ceccaroni e Brunori che hanno aiutato la squadra a conquistare la semifinale".
Quanto vi ha dato la gente di Castellammare, il vostro dodicesimo uomo?
"Castellammare è la classica piazza che vive di calcio e lo percepiamo sempre, non solo durante i 90 minuti. Ascoltare il coro "grazie ragazzi" dopo la delusione di Cremona conferma che stiamo parlando di un ambiente veramente importante, non avevo mai visto una maturità del genere. L'apporto della curva e di tanta gente che ci ha accompagnato ogni giorno ci ha sicuramente aiutato, si era creato un rapporto veramente speciale tra noi e la torcida gialloblu".
Pagliuca potrebbe andare all'Empoli, alcuni suoi compagni hanno già salutato la tifoseria. C'è il rischio che un grande gruppo possa essere totalmente rivoluzionato...
"Sarebbe un peccato, ma non entro nel merito delle scelte degli altri. Mi piace di più rimarcare i meriti e dire grazie. Il mister è stato un grande. Ha saputo gestire il gruppo con intelligenza preparando le partite in modo perfetto. Lo spogliatoio era unito, speciale, composto da bravi ragazzi che non hanno mai sbagliato un allenamento o un atteggiamento. In questi due anni ho vissuto sensazioni uniche e mai provate prima. Castellammare mi ha dato spinta, fiducia, entusiasmo, motivazioni. Vorrei menzionare anche il direttore sportivo Lovisa, ha sempre creduto in me e mi ha dato la possibilità di vincere un campionato e di sfiorare la serie A. Estendo il ringraziamento al preparatore dei portieri e a tutti coloro che mi hanno dato questa chance"
Spal a un passo dal fallimento, lei si ritroverà svincolato...
"Mi dispiace per la tifoseria, ma il pensiero va soprattutto ai dipendenti che hanno perso il lavoro. Sono andato via dalla Spal perchè mi dispiaceva non essere preso in considerazione pur avendo fatto tutta la trafila nel settore giovanile. Avvertivo la sensazione di poter essere accantonato al primo errore, se non senti la fiducia della società è evidente che fai valutazioni differenti. Resta comunque un grande dispiacere per la piazza. Quanto al futuro, dal primo luglio dovrei essere svincolato ma bisogna attendere Sampdoria-Salernitana per avviare ufficialmente la stagione 2025-26".
A proposito di Salernitana, tra i tanti record c'è anche quello di aver vinto due derby su due...
"Due partite bellissime, due momenti indimenticabili. Ho fatto tanti derby con la maglia gialloblu, ma affrontare la Salernitana dà emozioni speciali. Vorrei fare una menzione per i granata, un'altra grandissima piazza del Sud per la quale simpatizzo da quando il mio amico Mamadou Coulibaly giocava lì: guardavo le immagini, lo stadio era sempre pieno e questa cosa è bellissima. Se arrivasse una chiamata ci penserei, sono un professionista. Ma la priorità la darei alla Juve Stabia. Castellammare è casa mia. Se la società volesse riconfermarmi ci sarà comunque la possibilità di parlare con i miei procuratori per trovare un accordo".
Voi faceste una grande partita con la Sampdoria, onorando il calcio. I blucerchiati erano retrocessi, ora si giocano la salvezza con la Salernitana. Che idea si è fatto di questo caos totale e inaspettato?
"In questi giorni abbiamo letto tante notizie tra fallimenti, rinvii e penalizzazioni. Un casino incredibile, non si capisce nulla. Per un professionista è tutto molto strano, noi contro la Sampdoria abbiamo fatto una grande partita per difendere il quinto posto con la consapevolezza che nessuno regala niente. Non parlerei di favore fatto alla Salernitana, quanto della volontà di veri professionisti di onorare il calcio e la maglia fino alla fine. L'errore di Niang? Ho fatto il movimento giusto intuendo come e dove avrebbe calciato".
Errori arbitrali, partite rinviate, risultati a sorpresa. La gente si chiede se si possa ancora credere in questo calcio...
"Prendiamo la situazione della Salernitana: è facile allenarsi da un mese senza sapere quando giocherai? Faccio un discorso generale, però: sono contro i cattivi pensieri, nel calcio nessuno regala niente e quando si parla di "risultati strani" o "a sorpresa" bisogna ricordarsi che ogni fine stagione è contraddistinto dalla scelta degli allenatori di dare spazio a chi ha giocato meno. Quanto agli arbitraggi, ci sono state delle situazioni in cui la Juve Stabia è stata penalizzata e non poco, ma sono uomini e possono sbagliare. Bisogna accettarlo"
