Juve Stabia, il 3-0 non cambia il giudizio: stagione da 10. Futuro radioso per il club campano

A testa altissima. Come in tutto l'arco del campionato. La Juve Stabia conclude ufficialmente la sua avventura playoff dopo aver cullato il sogno promozione, ma lascia lo Zini di Cremona tra gli applausi degli avversari e, soprattutto, di un popolo profondamente innamorato e che ha fatto registrare il record di presenze in campo esterno con oltre 1200 persone a cantare e spingere anche quando il risultato era irrimediabilmente compromesso. Superiore dal punto di vista tecnico, la Cremonese ha disputato un'ottima partita sbloccandola con Castagnetti in avvio e chiudendola nella ripresa con le reti di Johnsen e Vandeputte, ma le vespe hanno avuto diverse occasioni per pareggiarla soprattutto grazie ad un Pierobon particolarmente ispirato e che stava per beffare di nuovo Fulignati con un meraviglioso tiro dalla distanza. Il vero rammarico è rappresentato dalla gara d'andata, un 2-1 che non rese giustizia a una Juve Stabia capace di dominare in lungo e in largo e che avrebbe senza dubbio meritato di vincere con un divario maggiore. "E' vero, c'è rammarico" ha ammesso Pagliuca "avevamo disputato una partita eccezionale, come sempre, e chiuderla con un solo gol di scarto non ci ha favorito in questo match di ritorno. La Cremonese è un grande squadra, ma c'è l'obbligo di fare i complimenti a questi ragazzi che hanno dato il cuore per regalare una gioia al nostro popolo. Oggi c'erano oltre mille persone a sostenerci e credo che sia il riconoscimento vero per il nostro lavoro e per questo percorso che nessuno avrebbe mai immaginato". Anche il presidente Langella viaggia in questa direzione: "C'è solo da essere orgogliosi. Si è creato un qualcosa di meraviglioso tra squadra, staff tecnico e tifoseria e abbiamo avvicinato alla Juve Stabia i paesi limitrofi e tanti appassionati che ci hanno seguito con simpatia. Sia solo l'inizio di un percorso importante, peccato per qualche episodio arbitrale che ci ha fatto arrabbiare".
E proprio sugli arbitraggi la società si è soffermata in queste ore. Già al Menti non era piaciuta la direzione di Collu, con una distribuzione dei cartellini ritenuta non equa. Ieri, invece, Manganiello ha graziato l'ex Folino che, in avvio, ha colpito al volto con una gomitata Andreoni senza nemmeno essere ammonito. E proprio Andreoni ha ricevuto un rosso diretto per un fallo di mano, con revisione al VAR e Manganiello che ha stabilito fosse stata interrotta una chiara occasione da rete. Molti, molti dubbi e Pagliuca espulso per proteste. Il voto alla stagione, però, non può che essere eccellente. Gioco spumeggiante, personalità su tutti i campi, due derby su due vinti, capacità di fronteggiare blasonate come Bari, Sampdoria, Palermo, Cremonese, Salernitana e Spezia senza timori reverenziali, un dirigente giovane ma bravissimo come Lovisa, un allenatore sottovalutato come Pagliuca e tanti calciatori dal futuro assicurato e che potrebbero rappresentare una base di ripartenza eccezionale. Qualche nome? Thiam saracinesca tra i pali, un giocatore cresciuto esponenzialmente settimana dopo settimana. Bellich la colonna della difesa, Leone il faro del centrocampo, Adorante il bomber implacabile che ha attirato l'attenzione di società italiane ed europee disposte ad investire pur di assicurarsene le prestazioni. E il futuro? La società fu chiara già un mese fa: nessuna smobilitazione, anzi volontà di far capire a tutti i tesserati che Castellammare ormai è una realtà e non la matricola che vive alla giornata. La volontà è di non smantellare la rosa e di trattenere tutti i principali protagonisti, investendo sui giovani e provando a vivere ancora quel grande sogno che inizia con la prima lettera dell'alfabeto.
