Parlato: "Triestina e Rimini? Serve garantire la continuità. O finisce come un anno fa"


Nel corso della puntata serale di A Tutta C, trasmissione in onda sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto l’allenatore Carmine Parlato per commentare i vari temi del campionato di terza serie a partire dai problemi di Triestina e Rimini: "Sicuramente non è una bella situazione, a volte si è padroni di un contratto da cui non ci si può liberare se non con una risoluzione. Da una parte c'è la speranza che tutto si possa risolvere e pensare solo al campo. Si dovrebbero cambiare le regole, perché ci sono le iscrizioni ma poi ci sono anche i debiti. Braglia è una persona seria ed è in dubbio se andare o non andare, perché non sa se fidarsi delle rassicurazioni che ha ricevuto. Va ancora peggio ai giocatori che sono inseriti in un circuito dal quale è difficile uscire. Bisognerebbe garantire la continuità, oltre all'iscrizione, per consentire uno svolgimento regolare dei tornei, altrimenti ci ritroviamo situazioni come quelle vissute lo scorso anno".
Tutti e tre i gironi hanno delle squadre a punteggio pieno. Nel girone A ci sono Pro Vercelli e Arzignano che sono due soprese, nel B c'è l'Arezzo mentre nel C in vetta ci sono Catania, Benevento e Salernitana. Queste squadre hanno già dato la certezza di poter essere competitive?
"Da quello che leggo, ci sono squadre che ancora non hanno un'identità. Il blasone fa ancora fatica ad emergere. Senza nulla togliere ad Arzignano e Pro Vercelli, stiamo parlando di squadre che potrebbero fare campionati diversi, anche se i veneti stanno facendo bene ormai già da un anno con Bianchini. La Pro non mi aspettavo di vederla lassù, nonostante un Comi che continua a segnare a dispetto dell'età. Nel girone B l'Arezzo ha un ottimo allenatore e una rosa di livello, quindi stanno rispettando i pronostici sulla carta. Nel girone C, non trascurerei il Trapani perché ha subito zero gol e ne ha segnati sei, anche se ha una penalizzazione da recuperare. Nel complesso credo che, nel giro di sei-sette partite, i reali valori usciranno fuori".
Questo range di tempo si adatta a tutte le squadre? Spesso si dice che è più facile adattarsi per chi sale dalla D piuttosto che per chi scende dalla B
"Il cambio dell'allenatore e di tanti giocatori della rosa incide nel percorso di adattamento di una squadra. L'Arzignano ha cambiato tanti giocatori ma ha confermato la guida tecnica e ha una sua identità, lo stesso vale per il Catania con Toscano e per il Benevento con Auteri. La Salernitana, a differenza del Cittadella, è leggermente più avanti tra le retrocesse. L'allenatore non ha la bacchetta magica e non ci si può aspettare di vedere un calcio piacevole e di grande intensità dopo un mese di ritiro e una partita di campionato. Ho visto Trento-Brescia lo scorso weekend, il Trento ha giocato bene come sanno fare le squadre di Tabbiani ma alla fine ha vinto il Brescia perché è stato più quadrato ed esperto. Sono sicuro che i lombardi, col passare del tempo, aumenteranno il loro carnet di squadra importante al netto dei tanti cambiamenti che hanno avuto".
C'è un allenatore della nuova generazione che le piace in particolare?
"A me l'anno scorso piaceva Andreoletti e mi pare sia andato benissimo. È un ragazzo molto giovane e ha sempre l'umiltà giusta. Si vede che lavora con passione e gli auguro il meglio in Serie B in una piazza a cui sono particolarmente legato come Padova. In C confermo Bianchini e Toscano, oltre a Bucchi che è rientrato dopo essere finito fuori dal giro immeritatamente".
L'Arezzo può essere davvero la società favorita per il girone B?
"Sono d'accordo ma aggiungo anche l'Ascoli tra le candidate perché è una delle squadre che non ha ancora preso gol. È vero che le partite bisogna vincerle, però allo stesso tempo i dati dicono che le prime in classifica non hanno subito gol. Se una squadra riesce a mantenere questo dato molto basso, al 99% si ritrova tra le prime in classifica".
La tecnologia nella Serie C la convince o va modificata?
"Mi sono confrontato con alcuni colleghi e mi pare che ci siano cose positive e cose negative. È un fatto nuovo, che va sperimentato e che sicuramente può fare bene al calcio. La tecnologia, nel bene o nel male, serve, ma sappiamo che alla fine nessuno vuole perdere e andremo comunque in contrasto con le decisioni che non vanno bene".
