Chelsea lontano da Stamford Bridge a causa del restyling: asilo in casa di West Ham o Fulham

Non c'è solo la campagna rafforzamenti estiva nella testa di Todd Boehly e dell'intero quadro dirigenziale del Chelsea. I Blues hanno, infatti, in mente di dotarsi di un nuovo impianto, più adatto alle esigenze che un top club ha nel calcio del 21° secolo.

A tal proposito le opzioni sul tavolo sono due: la ritrutturazione totale di Stamford Bridge, lo stadio più antico del Regno Unito essendo stato inaugurato nel 1877 e casa del club londinese dal 1905, o la costruzione di un nuovo impianto in un'altra zona della capitale inglese. Quest'ultima opzione, però, è considerata eccessivamente costosa per le casse del club, visto in particolare il costo al metro quadro dei terreni all'interno della municipalità di Londra, e così la via al momento preferita è quella del restyling della struttura sita in Fulham Road.

Anche questa opzione, però, ha delle controidicazioni evidenziate quest'oggi dal tabloid inglese The Sun che parla di ben sei anni di "esilio" del Chelsea da casa sua per il completamento dei lavori. Per questo frangente di tempo, dunque, servirà reperire una sede alternativa che, per il quotidiano, potrebbe essere scelta fra queste quattro opzioni: Wembley, stadio della Nazionale inglese e sede delle finali delle varie coppe nazionali, Twickenham, tempio del rugby, Craven Cottage, casa dei rivali di sempre del Fulham o il London Stadium, impianto costruito per le Olimpiadi del 2012 attualmente sede dei match del West Ham.

Le ultime due opzioni, in particolare, starebbero creando non pochi punti interrogativi dato che il Chelsea si troverebbe ad dover chiedere asilo a due squadre da sempre rivali, in termini di tifoserie, proprio dei Blues.