Francia, il recordman Koundé si lamenta del calendario troppo fitto: "Non siamo macchine"

Dal 28 novembre 2023 fino all’infortunio dello scorso maggio, Jules Koundé è stato praticamente onnipresente in campo con il Barcellona. Il difensore francese ha disputato oltre 100 partite consecutive, accumulando più di 6.500 minuti tra club e nazionale, secondo i dati FIFPro. Quasi due anni senza fermarsi mai. Numeri che vanno ben oltre la normalità: nel solo 2024 ha collezionato 5.872 minuti, un record mondiale che testimonia la sua resistenza ma, al tempo stesso, mette in luce le contraddizioni di un calendario sempre più congestionato.
Nonostante la sua tenuta fisica straordinaria, anche Koundé ha dovuto arrendersi a un problema muscolare nella fase cruciale della scorsa stagione, con la semifinale di Champions League come spartiacque. “È stato frustrante, il mio corpo ha detto stop”, ha raccontato in conferenza stampa direttamente dal ritiro della Francia, evidenziando i rischi di un ritmo che sfida i limiti umani. "Non siamo macchine", ha proseguito.
Il centrale blaugrana non è il solo a sollevare dubbi: FIFPro e l’Osservatorio calcistico del CIES denunciano da tempo il sovraccarico imposto ai professionisti, con un numero di partite che supera di gran lunga la media delle 45-50 stagionali. Koundé parla di “consumo eccessivo” del calcio, dove lo spettacolo rischia di prevalere sulla tutela degli atleti.
"Avere pochi giorni di allenamento ci obbliga a essere ancora più concentrati. Abbiamo meno tempo per lavorare, quindi dobbiamo essere ancora più efficienti e presenti. È già un bene che non giochiamo più tre partite, ma due. Mi sento molto bene. A quasi 27 anni, sto sicuramente entrando nei miei anni migliori. Sono stato molto contento di ciò che abbiamo ottenuto a livello di club la scorsa stagione. Non c'è spazio per il relax, le cose si muovono molto velocemente. Ho ancora molta fame, mi avvicino a questa stagione con la stessa voglia di vincere, giocare e migliorare", chiosa Koundé.
