Sconfitti, mai domati: la Sampdoria si piega soltanto di fronte a una prodezza balistica

Chi nel pomeriggio era sintonizzato sull'Olimpico, tra alti e bassi di una partita non memorabile, avrà notato l'ennesima prestazione di enorme solidità messa in campo dalla Sampdoria da quando sulla sua panchina siede Claudio Ranieri. L'organizzazione blucerchiata è un tratto distintivo, e per oltre un'ora ha messo a freno, aiutata anche dalla pesante pioggia, le velleità di bellezza e pericolosità offensiva della Roma. Poi i giallorossi hanno preso un po' troppo campo, ma soprattutto è salito in cattedra il campione, Dzeko, che con la sua prodezza balistica ha aperto la breccia nel muro ricevendo l'omaggio signorile del tecnico avversario.
Un Ranieri che, al solito, porta a casa innanzi tutto la prestazione, ed una convinzione che è realtà: anche in casa della Roma schiacciasassi quando gioca tra le mura amiche, la sua Samp non è stata domata. Sconfitta, quello sì, ma certe volte ci sono giocate che sfuggono all'umana comprensione. Certo, qualcosa da migliorare c'è, soprattutto davanti, anche se le parole tra pre e post-partita hanno fatto capire che forse entrate in quel reparto non ce ne saranno.
