Calciomercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 21 ottobre

IL MILAN OSSERVA SUZUKI IN CASO DI ADDIO DI MAIGNAN. JUVENTUS, FIDUCIA A TUDOR MA SI GUARDA ANCHE ALTROVE. ROMA, A FINE STAGIONE LE DISCUSSIONI SUL RINNOVO DI MANCINI. LAZIO, RETROSCENA SU GILA. IL BOLOGNA VUOLE RINNOVARE IL CONTRATTO A ORSOLINI. FIORENTINA, TUTTI CONFERMATI. IL TORINO VALUTA IL RISCATTO DI NKOUNKOU
MILAN
Dietro il punto strappato dal Parma al Ferraris contro il Genoa ci sono le mani di Zion Suzuki, portiere che si è reso protagonista di diverse parate decisive prima del rigore a tempo scaduto neutralizzato a Cornet. Una prestazione extralarge che, secondo Tuttosport, è andata in scena sotto gli occhi di un osservatore del Milan. Il club rossonero infatti ha messo il giapponese nel mirino in ottica futura, con la situazione legata al rinnovo di Mike Maignan ancora piena di punti interrogativi. Il quotidiano disegna un possibile incrocio di mercato che riguarda il Chelsea: i Blues da tempo seguono Suzuki e potrebbero affondare il colpo - sbaragliando la concorrenza - la prossima estate nel caso in cui non riuscissero ad arrivare al primo obiettivo, proprio Maignan. Se invece i londinesi dovessero riuscire a portare il francese a Stamford Bridge, ecco che il Milan potrebbe sostituirlo con Suzuki. Un incrocio di mercato con prospettiva futura come detto, con Milan e Chelsea che però nel frattempo osservano con particolare attenzione la crescita del numero uno crociato. Il Parma, ricordiamo, aveva pagato il cartellino di Suzuki circa 8 milioni di euro e la sensazione è che per strapparlo alla società del presidente Krause oggi ne servano almeno 25.
JUVENTUS
La Gazzetta dello Sport di oggi fa il punto sulla panchina della Juventus. Dopo la sconfitta contro il Como, la prima stagionale per i bianconeri, Igor Tudor finisce nell'occhio del ciclone e la sua posizione almeno sulla carta non sembra così salda. E la partita di mercoledì contro il Real Madrid al "Bernabeu" potrebbe essere decisiva per il destino del tecnico croato. Del resto la Vecchia Signora non vince da 40 giorni, nel pirotecnico 4-3 all'Inter nella terza giornata di campionato. Da allora cinque pareggi consecutivi, alcuni di essi acciuffati per il rotto della cuffia: il 4-4 contro il Borussia Dortmund, per esempio. O l'1-1 contro l'Atalanta arrivato grazie a uno svarione di Kossounou che ha agevolato la rete di Cabal. O lo 0-0 contro il Milan grazie al rigore fallito di Christian Pulisic. C'è stata anche sfortuna, come nella vittoria sfumata al 90' a Villarreal ma di fatto i freddi numeri dicono che i bianconeri nelle ultime 6 partite sono stati incapaci di portare a casa i tre punti. La rosea fa scattare il toto-panchina: Roberto Mancini si è defilato dalla corsa al Nottingham Forest, che ha ufficializzato in mattinata Sean Dyche. L'ex ct è una possibilità per la Juve, così come lo è colui che ha preso il suo posto alla guida dell'Italia, ossia Luciano Spalletti che nel frattempo ha detto no ad Arabia Saudita e Turchia. In lista c'è anche Raffaele Palladino che ha lavorato a Monza con il direttore tecnico Franços Modesto. Attenzione anche al nome di Edin Terzic, tecnico che ha portato il Borussia Dortmund in finale di Champions League nel 2024.
La Gazzetta dello Sport traccia un primo bilancio del mercato estivo della Juventus. Dopo la sconfitta contro il Como, la prima in questa stagione, è inevitabile ripensare alle manovre di questa estate. Che fin qui non stanno portando i risultati sperati: In particolar modo pesa l'investimento di Loic Openda. Il belga è arrivato l'ultimo giorno di mercato dal Lipsia per 3.30 milioni di euro, più un obbligo di riscatto fissato a 42.3 milioni. La rosea evidenzia come sia "la fotografia del mercato che non decolla e fa discutere". Del resto è arrivato all'ultimo dopo che la società ha preso atto dell'impossibilità di arrivare a Randal Kolo Muani, giocatore gradito a Igor Tudor. I numeri fin qui sono deludenti: zero reti segnate e due sole partite giocate da titolare, per un minutaggio complessivo di 204'. Non è costato nulla in termini di cartellino, Jonathan David. Ma a livello di rendimento siamo fermi al gol segnato al Parma alla prima giornata e anche Edon Zhegrova stenta a decollare: il bosniaco ha giocato appena 33' e deve trovare ancora la condizione migliore. A Como intanto è stato out per affaticamento muscolare. Ieri è tornato in gruppo e potrebbe essere impiegato a partita in corso contro il Real Madrid. Infine Joiao Mario: lo scambio con Alberto Costa non sembra fin qui propizio, considerando che Tudor gli ha persino preferito Kalulu come esterno a tutta fascia. Dal'altra parte, Costa, che era diventato titolare al Mondiale per Club, fa faville al Porto.
ROMA
Il Corriere della Sera di oggi dedica ampio spazio al ritorno ad alti livello di Gianluca Mancini, leader della Roma e della Nazionale di Gattuso. Il ritorno in Nazionale è stato la naturale conseguenza della crescita dimostrata con la maglia della Roma, il ct lo ha riportato nel progetto azzurro. Contro Israele, nella gara vinta 3-0, Mancini ha siglato il terzo gol con un colpo di testa che ha chiuso la partita e, simbolicamente, consacrato il suo momento d’oro. Alla Roma è uno dei capitani insieme a El Shaarawy, Cristante e Pellegrini, ma il suo ruolo va oltre i gradi ufficiali. In campo è il primo a spronare, a correggere, a difendere i compagni, spesso anche a prendersi responsabilità extra. Con i tifosi ha costruito un legame autentico, alimentato da gesti e parole che hanno il sapore della sincerità. Il suo contratto scade nel 2027 e, anche se la società al momento ha altre priorità, il tema del rinnovo tornerà presto sul tavolo, è inevitabile che entro la fine della stagione si torni a parlarne con il suo agente. L’idea di chiudere in giallorosso lo attrae, ma più di ogni altra cosa conta la sensazione di appartenere a un progetto che lo rappresenta. Le sue ultime parole sono state molto significative in tal senso: "Io qui sto bene — ha detto —. In città c’è amore reciproco con i tifosi".
LAZIO
Il Corriere della Sera, nella sua edizione romana, fa il punto sul presente e il futuro di Mario Gila, che si sta confermando come uno dei migliori centrali della rosa e del campionato. La Lazio non vorrebbe cederlo, ma il contratto dello spagnolo scade nel 2027. Non potendo (al momento) rinnovare, trattenerlo diventa difficile. In estate è stata rifiutata un’offerta dal Brighton di 35 milioni: la Lazio, d’altronde, in caso di cessione, dovrebbe girare il 50% al Real Madrid. Per non rischiare di perderlo sottoprezzo (o addirittura a parametro zero nel 2027) a gennaio si potrebbero ora valutare le offerte in entrata. Questo benché per Sarri Gila sia imprescindibile. Il calciatore, però, vorrebbe giocare a livelli più alti: è ambizioso, arrivò alla Lazio proprio perché desideroso di giocare le coppe europee. Poco più di tre anni dopo i biancocelesti non possono più dargli questa garanzia. Lui, rispetto a quando è arrivato, è cresciuto, e ha intenzione di farlo ancora. Una sua cessione, inoltre, potrebbe garantire al club di registrare una plusvalenza e di fare mercato in entrata, avendo già il sostituto (Provstgaard) dentro casa. Per questo, oltre a un punto di riferimento tecnico, Gila lo potrebbe diventare anche dal punto di vista economico.
Il Messaggero oggi in edicola fa il punto su Toma Basic, l'insostituibile in casa Lazio. Meno male che è tornato Sarri, il tecnico con cui ha giocato più gare in carriera (73), altrimenti la prospettiva di un anno interamente fuori lista sarebbe diventata facilmente realtà. Durante il ritiro, con grande impegno si è costruito una chance, concretizzatasi a 497 giorni dall’ultima presenza ufficiale. Il tecnico ha chiesto a gran voce la possibilità di reintegrarlo in lista, perlopiù al posto del pupillo Dele-Bashiru. Una doppia beffa alla quale la società non ha potuto sottrarsi dopo il blocco del mercato estivo tenuto nascosto al tecnico. Così, come per magia, per il croato, in campo 226 minuti contro Genoa, Torino e Atalanta, il tempo sembra non essersi fermato e stando alle ultime parole di Sarri quel posto in lista difficilmente gli verrà tolto: Per me ora l’incedibile è Basic. Un vero paradosso vista la scadenza a giugno prossimo e un rapporto ai minimi termini con l’entourage dopo gli sviluppi dell’ultimo anno e mezzo.
BOLOGNA
Il Bologna si gode lo straordinario inizio di stagione di Riccardo Orsolini, attaccante capace di segnare 6 gol nelle prime 9 partite considerando campionato ed Europa League. Una crescita costante sotto il punto di vista della continuità statistica che sta trascinando la squadra di Vincenzo Italiano e che potrebbe portare presto alla firma sul rinnovo del contratto. Il quotidiano Tuttosport quest'oggi torna sull'argomento, partendo però dal rifiuto del giocatore alla proposta dell'Al Qadsiah di quest'estate. Il club saudita voleva comporre una coppia offensiva tutta azzurra, affiancando il 7 del Bologna a Mateo Retegui. I sauditi erano disposti a mettere sul piatto un ricchissimo triennale da doppia cifra stagionale, con Orsolini che però ha risposto negativamente con l'idea di proseguire a Bologna. E qua torna d'attualità il rinnovo del contratto, argomento di cui si parla oramai da mesi: l'accordo dovrebbe arrivare a stretto giro di posta, con una firma fino al 2029 con opzione per il 2030 e ritocco verso l'alto dell'ingaggio per arrivare a 3 milioni di euro netti a stagione. Nelle scorse ore, il ds Di Vaio aveva così parlato del suo avvio stagionale: "Orso è uno dei più vecchi della rosa, rappresenta lo spirito della squadra, è un simbolo perché gioca da tanti anni al Bologna. Sta raggiungendo la maturità, anche ieri è entrato per 20 minuti e ha fatto la differenza. Deve continuare così perché a fine anno c'è un Mondiale da conquistare e giocare, che sarebbe un sogno anche per noi".
FIORENTINA
Rocco Commisso era e resta convinto che gli uomini scelti siano quelli migliori per venirne fuori, racconta oggi il Corriere Fiorentino. E così anche stavolta ha rinnovato piena fiducia a tutti, spronandoli ovviamente a trovare la soluzione per rimettere in piedi un’annata partita con la convinzione di poter alzare l’asticella delle ambizioni e che invece, settimana dopo settimana, assume contorni ogni volta più inquietanti. E nessuno ha intenzione di andarsene. Da Daniele Pradè è arriva un’assunzione di responsabilità piena, sicuramente coraggiosa, che dopo una nottata insonne e piena di (brutti) pensieri non è comunque sfociata in addii o decisioni altrettanto clamorose. Per almeno un paio di motivi. Il primo: la consapevolezza che anche avesse presentato le proprie dimissioni sarebbero state respinte da Commisso. La seconda: in questo momento, è la valutazione fatta dal dirigente, sarebbe irresponsabile abbandonare la barca mentre entra acqua da tutte le parti. L’unico che potrebbe chiamarsi fuori insomma, paradossalmente, sarebbe Stefano Pioli. Perché è un uomo di personalità, che non ama nascondersi, e qualora si accorgesse che la squadra rema da un’altra parte e di essere lui il problema non ci penserebbe un secondo ad agire di conseguenza. La Fiorentina ieri ha deciso di condividere praticamente l’intera giornata al Viola Park. Tutti convocati in tarda mattinata (staff, dirigenza al gran completo, giocatori), pranzo insieme e poi via, in campo. Per analizzare quanto fatto col Milan, e per iniziare a preparare la sfida col Rapid Vienna in programma giovedì.
TORINO
Nelle ultime sfide di campionato, il Torino ha scoperto le qualità di Niels Nkounkou, esterno mancino arrivato in estate e che piano piano sta convincendo sempre più mister Marco Baroni, col 24enne che sta prendendo sempre più spazio a discapito di Cristiano Biraghi. In casa granata c'è grande soddisfazione per il suo rendimento, col francese che dal giorno del suo arrivo ha messo insieme 4 presenze complessive fra campionato e Coppa Italia fornendo anche l'assist a Roma per Che Adams, nella gara contro la Lazio. Una crescita che, scrive Tuttosport, lo avvicina al rinnovo: arrivato in prestito oneroso da 500 mila euro, al raggiungimento delle 15 presenze scatterà l'obbligo, col Torino che verserà a quel punto 5 milioni nelle casse dell'Eintracht Francoforte.
BAYERN MONACO, KOMPANY RINNOVA FINO AL 2029. IL NOTTINGHAM ANNUNCIA DYCHE COME NUOVO ALLENATORE. ENDRICK SCONTETO, CI PENSA IL MARSIGLIA. IL REAL MADRID PUNTA L'MVP DELL'ULTIMO SUB20. VLACHODIMOS VUOLE RESTARE AL SIVIGLIA, LO STOCCARDA SPARA ALTO PER STILLER.
Il Bayern Monaco ha ufficialmente prolungato il contratto di Vincent Kompany fino al 30 giugno 2029. L’accordo precedente, valido fino all’estate 2027, è stato quindi anticipatamente rinnovato dopo il brillante avvio del tecnico belga sulla panchina bavarese. Kompany, 39 anni, è arrivato a Monaco dal Burnley alla vigilia della stagione 2024/25 e nella sua prima annata ha già conquistato il titolo di Bundesliga, seguito dalla vittoria della Supercoppa tedesca all’inizio di questa stagione. L'ex difensore ha commentato: "Sono grato e onorato. Voglio ringraziare il Bayern per la fiducia e l’ambiente di lavoro che mi hanno offerto fin dal primo giorno. Sembra di essere qui da molto più tempo, e conosco bene il club. Abbiamo intrapreso un percorso meraviglioso: continuiamo a lavorare sodo e a festeggiare altri successi!".
Il Nottingham Forest ha ufficialmente annunciato la nomina di Sean Dyche come nuovo allenatore della prima squadra, a seguito di un’attenta ricerca guidata dal Global Head of Football Edu Gaspar e dal Global Technical Director George Syrianos. Ex giocatore del settore giovanile del Forest, Dyche ha firmato un contratto valido fino all’estate del 2027 e debutterà giovedì sera nella sfida di Europa League contro il Porto. Il tecnico sarà affiancato dal suo staff di fiducia, composto da Ian Woan e Steve Stone, entrambi ex Reds che negli anni ’90 collezionarono oltre 400 presenze complessive. Dyche è un allenatore rispettato e con grande esperienza in Premier League, noto per la combinazione di carattere, acume tattico e risultati concreti. Nella sua carriera ha guidato oltre 330 partite in massima serie, costruendo squadre solide, organizzate difensivamente, resilienti e pericolose sui calci piazzati, caratteristiche che si sposano perfettamente con il profilo dell’attuale rosa e l’identità calcistica del club. Da ex talento del vivaio, Dyche conosce a fondo i valori e l’orgoglio del Nottingham Forest e dei suoi tifosi. Le sue qualità di leadership, gestione dello spogliatoio e visione tattica rappresentano una grande opportunità per riportare il club su livelli competitivi sia in campionato sia in Europa.
Endrick potrebbe lasciare il Real Madrid già a gennaio durante il mercato invernale. Il giovane brasiliano di 19 anni, frustrato per la mancanza di minuti, vorrebbe trovare continuità per poter crescere. Dopo un infortunio alla coscia che lo ha tenuto fermo fino a metà settembre, Endrick non ha ancora collezionato nemmeno un minuto in Liga o in Champions League. Attualmente è il quarto nella gerarchia degli attaccanti. dietro a Brahim Diaz e Gonzalo Garcia, e sembra non rientrare nei piani di Xabi Alonso. La tensione tra giocatore e tecnico è emersa chiaramente lo scorso weekend, quando, in attesa del proprio ingresso contro il Getafe (vittoria 0-1 del Real), Endrick ha dato un calcio a una bottiglia e ha lasciato il campo con un sorriso amaro, gesto che ha subito catturato l’attenzione della stampa spagnola. Lo scorso anno, sotto Carlo Ancelotti, il brasiliano aveva un ruolo da comprimario ma aveva giocato 37 partite, per un totale di 850 minuti (23 minuti a partita), con 7 gol e 1 assist, di cui 5 reti in Copa del Rey. Con il nuovo progetto e l’arrivo di Xabi Alonso, Endrick sperava di aumentare il suo minutaggio, ma finora le sue aspettative non sono state soddisfatte. Nonostante Alonso abbia recentemente ricordato che Endrick "non ha chiesto di partire a gennaio", lo sviluppo del giovane ex Palmeiras, acquistato per quasi 50 milioni nell’estate 2024, passa necessariamente da un maggiore spazio in campo. Diverse squadre, tra cui PSG e Marsiglia, avrebbero già manifestato interesse per assicurarsi le prestazioni del talento brasiliano.
Dopo aver sconfitto l’Argentina in finale del Mondiale U20 (2-0), il Marocco si è laureato campione del mondo giovanile grazie a un percorso straordinario. Tra i protagonisti del torneo, Othmane Maamma si è distinto insieme a Yassine Khalifi, Yassine Gessime e Yassir Zabiri. Cresciuto nelle giovanili del Montpellier e trasferito quest’estate al Watford, il giovane ala destra di 20 anni ha catturato l’attenzione del pubblico e dei grandi club europei. Maamma è stato nominato miglior giocatore e miglior assistman del torneo, con 1 gol e 4 assist. Il suo rendimento ha impressionato il Real Madrid, che lo ha seguito durante tutto il Mondiale. Il club spagnolo è rimasto colpito dalla sua potenza, velocità e capacità di dribbling, valutandolo come un potenziale obiettivo per il futuro. Il reclutatore del Real, Juni Calafat, monitorerà attentamente la stagione di Maamma a, Watford per valutare se confermerà le aspettative. Al momento il giocatore è una preda da osservare, senza offerte concrete, ma Florentino Pérez potrebbe intervenire se il rendimento del talento marocchino resterà positivo, non volendo lasciarsi sfuggire un prospetto di tale livello. Maamma, sotto contratto con il Watford fino al 2029, non ha ancora giocato in Championship, ma la sua esplosione al Mondiale U20 dovrebbe garantirgli più spazio in campo. Intanto il Real Madrid osserva in silenzio, convinto che il giovane talento possa ripercorrere le orme di grandi come Cristiano Ronaldo. Una stella nascente pronta a scrivere la propria storia nel calcio europeo.
Due sconfitte per risollevare la testa. Per scacciare quell'ipotesi di esonero che per Ruben Amorim era diventata concreta a fine settembre, dopo la sconfitta contro il Brentford. Il Manchester United prima e dopo la sosta ha conquistato due successi che hanno riportato i red devils almeno a metà classifica in Premier League. "Questa vittoria contro il Liverpool è tutta per i tifosi - ha dichiarato il manager portoghese domenica sera - Finalmente dopo tanto tempo abbiamo vinto due gare di fila, è davvero importante". L'obiettivo di Amorim è oggi quello di ritrovare una continuità di risultati che manca da troppo tempo. Una continuità che passa, inevitabilmente, anche dalla conferma di un'undici titolare che dalla sfida contro il Sunderland del 4 ottobre a quella contro il Liverpool di domenica scorsa è cambiato solo in due elementi. A pagare le conseguenze di ciò è evidentemente chi gioca meno. Calciatori che adesso, soprattutto nell'anno che si concluderà con la Coppa del Mondo, stanno cominciando a guardarsi intorno in vista di un calciomercato di gennaio che quasi certamente li vedrà protagonisti. Tra questi c'è Kobbie Mainoo, centrocampista classe 2005 cercato a più riprese anche dal Napoli nel mese di agosto. Il calciatore inglese fino a questo momento ha collezionato poco più di 200 minuti. "Ultimamente ha avuto delle opportunità, ma non le ha sfruttate - ha dichiarato nelle scorse ore un'icona dei red devils come Roy Keane -. In questo momento non storcerei il naso pensando: 'Perché non è in squadra?'. Capisco perché Amorim non lo stia scegliendo in questo momento". Mainoo insomma non sembra più considerato un calciatore indispensabile. Il giocatore di Stockport già in estate chiedeva una cessione in prestito e a gennaio lo farà con ancora più forza. Musica per le orecchie dei club interessati, soprattutto per le società italiane che seguono con particolare interesse anche il mancato impiego di Joshua Zirkzee. L'ex attaccante del Bologna è a tutti gli effetti considerato una riserva e quasi certamente andrà via nella prossima finestra di calciomercato: ad oggi ci pensa soprattutto la Roma, con Gasperini che ha già chiarito di volere un altro centravanti per la seconda parte di stagione.
Ormai titolare inamovibile tra i pali del Siviglia, Odysseas Vlachodimos sta vivendo uno dei momenti più brillanti della sua carriera e non nasconde il desiderio di prolungare la sua avventura al Ramón Sánchez-Pizjuán. L’estremo difensore greco, 30 anni, è arrivato in Andalusia in prestito dal Newcastle United, con cui è sotto contratto fino al giugno 2028. Secondo quanto riportato da Estadio Deportivo, Vlachodimos avrebbe già confidato al suo entourage di vedere con grande favore la possibilità di restare stabilmente in Spagna. Il giocatore sarebbe infatti disposto a fare la sua parte per agevolare la trattativa tra i due club, convinto che Siviglia rappresenti oggi il contesto ideale per la sua crescita sportiva e personale. La palla passa ora al Newcastle, che non considera più il portiere nei suoi piani tecnici ma che, al tempo stesso, punta a recuperare parte dei 23,5 milioni di euro investiti nel suo acquisto dal Nottingham Forest nel 2024. In Premier League, Vlachodimos non era riuscito a imporsi, ma in Liga ha trovato la serenità e la fiducia che cercava, conquistando rapidamente il posto da titolare e il sostegno dei tifosi. La sua volontà di restare potrebbe essere la chiave per un accordo che accontenti tutte le parti in causa.
Dopo essere andato vicino a strappare un punto nella difficile trasferta contro l’Atlético Madrid, l’Osasuna continua a lavorare per consolidare il proprio progetto a medio e lungo termine. Al di là dei risultati immediati, il club di Pamplona ha compiuto una mossa decisiva per il futuro, rinnovando il contratto di una delle sue promesse più brillanti: Asier Osambela. Il centrocampista, appena ventenne, ha infatti firmato un nuovo accordo che lo legherà alla società navarra fino a giugno 2029, come annunciato in un comunicato ufficiale. Il prolungamento prevede una clausola rescissoria di 15 milioni di euro, cifra che riflette la fiducia della dirigenza nel talento del giocatore e che mira a scoraggiare l’interesse di club più blasonati, già sulle sue tracce dopo le recenti prestazioni: "Il Club Atletico Osasuna ha esteso il contratto di Asier Osambela fino al 30 giugno 2029", si legge nella nota diffusa dal club. Il giocatore terrà una conferenza stampa insieme al direttore sportivo Braulio Vázquez per commentare la firma del nuovo accordo.
Consapevole del grande interesse che il suo nome sta suscitando tra i top club europei, la dirigenza dello Stoccarda ha deciso di fissare il prezzo di Angelo Stiller a circa 50 milioni di euro. Secondo quanto riportato da Sky Sport DE, il centrocampista tedesco, elemento chiave nello scacchiere di Sebastian Hoeness, è seguito da squadre del calibro di Real Madrid, Manchester United, Liverpool, Arsenal e Inter. Nel contratto del giocatore è prevista una clausola rescissoria di 40 milioni, attivabile dalla prossima estate. Tuttavia, il club svevo ha la possibilità di riscattarla per circa 2 milioni di euro, il che gli consentirebbe di alzare liberamente il prezzo in caso di cessione. Dal punto di vista sportivo, lo Stoccarda non sembra eccessivamente preoccupato da un’eventuale partenza del 23enne bavarese: il recente acquisto dello spagnolo Chema Andrés sta già offrendo buone garanzie a centrocampo, e nel settore giovanile sta emergendo con forza il talento serbo Mirza Catovic, classe 2006. Resta però da capire se qualche club deciderà di muoversi già a gennaio. Il Real Madrid, per il momento, non ha intenzione di intervenire sul mercato invernale, ma l’eventualità di perdere un profilo così interessante potrebbe spingere i blancos a rivedere la propria strategia. Una cosa è certa: il futuro di Angelo Stiller sarà uno dei temi caldi del prossimo mercato.
I Rangers hanno annunciato la nomina di Danny Röhl come nuovo allenatore della prima squadra maschile. Il tecnico tedesco, reduce dall’esperienza alla guida dello Sheffield Wednesday, ha firmato un contratto di due anni e mezzo con il club di Glasgow. Röhl porta con sé un bagaglio di esperienze di altissimo livello, maturato in alcune delle realtà più prestigiose del calcio europeo. Ha iniziato la carriera da allenatore al Lipsia, dove ha lavorato accanto a Ralph Hasenhüttl, seguendolo poi al Southampton nel 2018. Nel 2019 è entrato nello staff di Hansi Flick al Bayern Monaco, contribuendo alla conquista del triplete - Bundesliga, Coppa di Germania e Champions League -- al primo anno. Con i bavaresi ha poi vinto anche la Supercoppa Europea, la Supercoppa di Germania e il Mondiale per Club FIFA, prima di passare alla nazionale tedesca per i Mondiali del 2022. Nel 2023 ha intrapreso la sua prima avventura da capo allenatore, prendendo in mano lo Sheffield Wednesday ultimo in classifica e senza vittorie. Röhl ha compiuto un’autentica impresa, portando la squadra alla salvezza e poi fino al 12° posto nella stagione successiva.
