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Cronologia di un fallimento: tutti i voti delle gare Champions del disastro Juventus

Cronologia di un fallimento: tutti i voti delle gare Champions del disastro JuventusTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 26 ottobre 2022, 09:30Serie A
di Marco Conterio

Cronologia di un fallimento. Per quanto Massimiliano Allegri rifugga il termine, la sostanza è che la Juventus ha fallito in Europa. Fuori ai gironi di Champions League con una gara d'anticipo. Paris Saint-Germain e Benfica si giocheranno il primo posto, la Juve potrà solo provare a restare almeno in Europa League, giocandosi il piazzamento con gli israeliani del Maccabi Haifa. E queste sono tutte le pagelle redatte finora dei giocatori della Juventus e di Allegri in questo tracollo europeo.

6 SETTEMBRE - Paris Saint-Germain-Juventus 2-1

Perin 6 Se Donnarumma su Milik fa il miracolo, lui non scende dagli alti cieli per evitare un gol potente ma forse non impossibile da intercettare di Mbappé. Sul secondo vede un fulmine cadere e si limita a osservare. Gran parata su Neymar nella ripresa.

Bremer 5 Sulla sua testa, una stella cadente, l'assist di Neymar per Mbappé. Il miglior difensore dell'ultimo campionato italiano, al cospetto del tridente del PSG, ha la museruola e quando morde riesce a farlo solo fuori tempo.

Bonucci 5 Un tempo era il centro gravitazionale della miglior difesa del mondo, quella contro cui ogni attacco s'impauriva o andava in difficoltà. Altri tempi. Adesso è il comandante di una barca che imbarca acqua da troppe parti, in certe notti.

Danilo 5.5 Del pacchetto arretrato è quello che, quanto meno, riesce a non far brillare di luce propria la stella che ha davanti. Farlo con Messi è un buon risultato ma non riesce a metter le toppe dove gli altri mancano, quando il PSG fa i miracoli.

Cuadrado 5 La sua virtù migliore, lo scatto sul breve, bruciante, imprendibile. Per tutti? Non per Nuno Mendes: il portoghese viaggia anche più rapido di lui e solo quando riesce ad anticipare il cross si rende pericoloso. Quasi mai. (dal 74' De Sciglio sv)

Rabiot 5 C'era una volta in cui Adrien Rabiot era l'enfant prodige da questi parti, tanto che le prime pagine furono tutte per il suo futuro, per il rinnovo mancato, per l'addio. Difficile inizino a rimpiangerlo dopo questa serata: impalpabile, addomesticato da Verratti. (dall'87' Kean sv)

Paredes 5.5 Prova a dettare i tempi davanti ai suoi ex compagni ma dall'altra parte il beat è avvolgente, travolgente, mentre l'orchestra bianconera stona, lenta. Quando cresce lui, nella ripresa, cresce anche la Juve. Ma ancora non basta.

Miretti 5 Quarantacinque minuti che rispondono ai tanti interrogativi sull'ossessione per i giovani in campo a ogni costo. Miretti è un talento dal futuro straordinario ma, forse, per queste serate è ancora presto. Rimandato. (dal 46' McKennie 6 Allegri lo inserisce per inserirsi. Sette minuti, cross di Mister Assist, Kostic: Donnarumma esce in maniera sconsiderata e lui c'è, per il gol della speranza)

Kostic 5.5 Torna all'antico, a fare il fludificante che di fatto è pure la sua dimensione tattica. Paga il confronto con Hakimi e Ramos li tiene a bada. Però il mancino con cui sforna l'assist per McKennie è una delizia, il motivo per cui oggi veste il bianconero.

Vlahovic 5 La giustificazione è che non vien di fatto mai cercato dai compagni. Ne ha troppi attorno però non riesce mai ad andare oltre al gioco di sponda. Un po' poco per un giocatore che nella vigilia era stato messo nella stessa pagina di Mbappé.

Milik 5.5 Rispetto al serbo, è più dentro alle azioni pericolose, anche se osservano un miracolo di Donnarumma a testa. Tatticamente una soluzione da riproporre: Marquinhos, Ramos e Kimpembe non ci sono ogni sera. (dal 68' Locatelli 5.5 Entra per riequilibrare il centrocampo e per dar più densità ma lì in mezzo due del PSG, Verratti e Vitinha, bastano per sembrare un esercito.

Allenatore: Massimiliano Allegri 5.5 Su una cosa ha avuto profondamente in questi giorni di pretattica, di strategia, di mezze verità e di scelte: la partita decisiva per la Juventus sarà quella contro il Benfica. Il piano gioco però è corretto, nelle scelte tattiche e degli uomini. Coi cambi pure incide e sfiora la clamorosa impresa. Senza riuscirci.

14 SETTEMBRE - Juventus-Benfica 1-2

Perin 7 Ultimo baluardo, incolpevole sul rigore di Joao Mario e sul raddoppio di Neres. Parate bellissime, una finestra stagionale degna di un numero uno all'altezza di un grande club.

Bremer 6 A futura memoria per Allegri: a tre è tutto un altro giocatore. Gioca d'anticipo e non sbaglia praticamente niente, fino a quel che non gli compete ovvero segnare davanti al portiere. Una conclusione a occhi chiusi, scritta in un destino avverso.

Bonucci 6 Lo scontro con Ramos è fisico, botte date, prese, tenute. Sul raddoppio del Benfica l'errore è importante per tempi e recuperi sbagliati. Poi fa degli interventi straordinari in recupero all'ultimo tuffo.

Danilo 6 Parla da veterano e gioca da capitano. E' diventato un vero e proprio simbolo di questa Juventus, da rinnovo all'altezza dei top. Leader all'inizio, poi Neres cresce e i compagni non lo supportano.

Cuadrado 4.5 Analcolico. Perché tutti lo attendono sempre ubriacante, imprendibile, coi primi passi di samba a far ballare i difensori avversari. Invece Grimaldo ne anticipa le mosse e lo annacqua. (dal 58' De Sciglio 5.5 Entra e la Juve passa a quattro dietro, terzino destro con licenza di spingere. Il compitino e poco più)

McKennie 4.5 Fischiato dai tifosi: dovrebbe inserirsi tra le linee, cucire i reparti. Non ha ago, filo, bussola. Non combina nulla di giusto e sbaglia in entrambe le fasi.

Paredes 5.5 Sembra lo specialista che mancava alla Juventus a lunghi tratti per regie, per la palla per Milik, per come amministra la gara. Poi, spegne la luce: nel secondo tempo solo errori, compreso quello grave in uscita sul raddoppio di Neres.

Miretti 4.5 Peccati di gioventù: fa un recupero delizioso in chiusura di primo tempo e poi allunga il piede quel tanto che basta per dare il rigore al Benfica. Dopo Parigi, ancora una notte dove non spicca ma combina qualche errore di troppo. (dal 58' Di Maria 5.5 Al piccolo trotto. Entra per inventare, con la Juventus che passa a tre davanti, ma sembra totalmente fuori condizione e si mangia pure un gol dopo il palo di Kean)

Kostic 5 Parte e sbaglia un gol, prosegue e prova a sfornare cross giusti più per quantità che qualità. Sul due a uno del Benfica si scorda di ripiegare e Neres non perdona. (dal 70' Kean 6 Entra e dopo un minuto sfiora un gol clamoroso. La storia della sua avventura bianconera. Quasi)

Milik 6.5 In senso assoluto Vlahovic è forse più forte ma nel calcio c'è un fattore che spesso in troppi scordano. La funzionalità. L'essere l'uomo giusto per un determinato allenatore e uno stile di gioco. Perfetto per Allegri, lo score lo dimostra. (dal 70' Fagioli 5.5 Va a fare l'interno di centrocampo, fagocitato anche lui da una Juventus senza più idee, personalità, costrutto, in crisi totale. Incolpevole)

Vlahovic 4 In crisi d'identità. Spalle alla porta è irriconoscibile, in profondità perde ogni scontro con Otamendi che non è certo Jacobs. E' un caso aperto, quarta gara senza andare in rete e terza consecutiva.

All: Massimiliano Allegri 4.5 Per come mette la Juve in campo, per come inizia la gara, una storia totalmente diversa da come finisce. La Juventus si perde negli spogliatoi: non è all'altezza del Benfica a livello atletico e per l'ennesima volta si perde dopo un gol subito. Psicodramma.

5 OTTOBRE - Juventus-Maccabi Haifa 3-1
Szczesny 6.5 - Almeno quattro parate straordinarie, una divisa fluo che non si può non notare, tanto carisma, un'uscita azzardata e sbagliata sul gol del Maccabi, una porta che stavolta non resta imbattuta.

Cuadrado 6 - Quando punta l'uomo è meraviglia sudamericana. Però le amnesie aumentano col passare del tempo, qualche buca di troppo alla quale i compagni devon mettere una pezza. La summa è comunque una sufficienza. (dal 66' Bonucci 6 - Un errore, una cosa bella: il primo è la posizione sbagliata sul mancato fuorigioco dove nasce il gol di David. Poi salva quello che sarebbe stato il clamoroso gol del pari degli israeliani).

Bremer 6 - Scelto al posto di Bonucci per una maglia da titolare, la sfida contro Pierrot sembra un incontro impari: l'haitiano ha tanto fisico ma poi vien sempre anticipato dal brasiliano. Sul gol ha poche colpe: teneva in fuorigioco David.

Danilo 6.5 - Centrale mancino, nel suo continuo peregrinare tattico, dimostra di saper indossare i vestiti giusti per ogni stagione. Spremuto, tiene botta, tiene duro e soprattutto tiene a bada gli avanti israeliani.

De Sciglio 6 - Buona spinta e buon contenimento per tutto il primo tempo, poi Massimiliano Allegri lo sostituisce all'intervallo per un fastidio alla coscia destra. Ma è comunque sempre prezioso nelle geometrie bianconere. (dal 46' Alex Sandro 6.5 Entra con la Juventus padrona del campo e il Maccabi sulle gambe. Gli israeliani poi metton dentro Atzili ma alza i giri e si fa vedere anche in fase avanzata).

McKennie 5.5 - Se Rabiot è lama affilata, lui ha le punte stondate: non riesce a infilare il Maccabi e pure in fase d'interdizione lascia qualche corridoio di troppo tra le linee nemiche. Quanto il Maccabi cambia sulla trequarti, s'infila spesso dalle sue mattonelle.

Paredes 7 - Nel primo tempo, Tchibota lo mette a sedere in area e conclude in porta: sdraiato, dà un colpo di reni e di fronte respinge la palla. In una fotografia, tutta la sua partita: cuore, grinta, ma pure tante geometrie. (dall'85' Miretti sv)

Rabiot 7.5 - Quando Di Maria decide di fermare il tempo servire un pallone in profondità, lui è lì, nella sua dimensione, riccioli al vento, prima un sinistro e poi una zuccata che sono due mattoni nella remuntada europea della Juventus.

Di Maria 8 - L'antico adagio secondo cui quelli bravi devon giocare, e più sono e meglio è, è rappresentato dai suoi tocchi di fino. Non sarà in forma, non sarà al meglio, non sarà tante cose. Ma una lo è: una delizia per gli occhi. Assist pazzeschi, un mago.

Vlahovic 7 - Quando la Juventus lo ha scelto non è certo per galleggiare in area: Di Maria in campo, le sue verticali, gli permettono d'attaccare la profondità. Ha cavalli studiati nelle migliori gallerie del vento: il gol lo racconta al meglio. (dal 73' Kean sv)

Kostic 6.5 - Per adesso i cross sono più che quantità che qualità ma nel mare magnum dei tentativi serve diverse palle col contagiri. Una la spreca Vlahovic ma la sintonia coi compagni è in crescita. (dal 66' Locatelli 5.5 - Entra per dare solidità a centrocampo e per chiudere ancora le linee. Però il gol del Maccabi, pur con diversi concorsi di colpa, ha come genesi un suo pallone perso).

All: Allegri 7 - Eccola, la Juventus: Allegri dà le chiavi a Di Maria che non lo tradisce. Non sbaglia nessuna scelta tattica, deve sistemare però quei black out che rischiano di condizionare una stagione e hanno messo a rischio anche la gara di oggi.

11 OTTOBRE - Maccabi Haifa-Juventus 2-0

Szczesny 5 Una bella parata ma la costante sensazione di essere anche lui trascinato in una delle peggiori serate della storia per il calcio italiano in Europa.

Danilo 4 Troppo lontano da Cornud al momento del cross per il vantaggio di Atzili. Un'altra guida di personalità che è totalmente mancata in questa disastrosa serata della Juventus. (dal 67' Kean 4,5 Avrebbe dovuto giocare dall'inizio, non era nelle condizioni fisiche per farlo. Si è visto).

Bonucci 4 La verità è che se trascinato, al fianco di un grande leader come Chiellini, sa esaltarsi e dare il meglio. Il suo regno da capitano della Juventus è un fallimento: non sveglia la squadra e l'intesa con l'allenatore non c'è.

Rugani 4 Allegri lo mette in campo per la seconda volta in stagione dopo il pari contro la Sampdoria. Dà l'impressione di non reggere la pressione in una partita così importante. Solo errori, nessuna cosa giusta.

Alex Sandro 3 Un disastro su ogni fronte. In occasione del primo gol sbaglia il movimento sulla diagonale. Sul secondo resta ad assurda distanza da Atzili. La peggior prestazione della sua storia bianconera. (dal 74' Soulé sv)

McKennie 3,5 Più che anonimo, dannoso. Perde palloni velenosi, gioca solo quarantacinque minuti ma un mediano che su ventisei tocchi di palla ha dieci palloni persi, ha una sola parola per essere definito: disastroso. (dal 46' Kostic 4,5 Mister Cross stavolta neanche ci prova. Allegri lo mette anche sulla destra per provare a mettere dei traversoni a rientrare perché la Juventus, all'improvviso, ha tre centravanti)

Paredes 4 La Juventus lo ha acquistato per dare tempi, gioco, regia, intensità, ritmo. Non c'è assolutamente nulla in una serata nera per lui e per tutta la Juventus. Mediocrità in cabina di comando. (dal 46' Locatelli 4 Vale lo stesso identico giudizio di Paredes, solo che è arrivato anche mesi prima dell'argentino. Annullato dal non certo incredibile centrocampo israeliano)

Rabiot 3,5 Alla vigilia della partita una conferenza stampa da leader, da trascinatore, da giocatore rinato dopo la doppietta nella gara d'andata. Parole, parole, parole.

Cuadrado 4,5 Nell'ennesima posizione in cui Allegri decide di schierarlo, almeno prova a fare un paio di cross. Come un sorso d'acqua in una traversata nel deserto. Inutile, in fondo prolunga solo l'agonia.

Vlahovic 4 Non gli su può chiedere di essere Haaland. Uno perché il norvegese è ora in un'altra dimensione, due perché è in un contesto dove funziona tutto. C'è una certezza, però: Dusan Vlahovic non è un trascinatore e sprofonda nel buio juventino.

Di Maria 5 In ventiquattro minuti, prima che si facesse di nuovo male, sei palloni persi e pochi bagliori. La verità è che la Juventus ha sbagliato ad affidare il suo destino a un giocatore così fragile. E che anche lui non è stato sincero con la realtà dei fatti (dal 23' Milik 4,5 Il migliore di questo scorcio di stagione della Juventus sparisce una volta entrato in campo. La sua heat map lo racconta: non è mai in area di rigore)

All: Massimiliano Allegri 2 Dopo una disastrosa sconfitta contro il Parma, Marcello Lippi disse "se il problema di questa squadra sono io, allora me ne vado" e si dimise con effetto immediato. Prima e dopo le partite tante parole, gli "zitti e pedalare" ma la realtà è che la Juventus è un disastro e le decisioni della società di confermarlo ancora lasciano perplessi.

25 OTTOBRE - Benfica-Juventus 4-3

Szczesny 6 - Vede il mondo crollargli davanti e lui spettatore inerme, incolpevole, sotto un cielo di meteoriti rosse. Doveva essere Inferno al Da Luz. E' stato peggio di così.

Danilo 5 - Stavolta neanche lui riesce a portare la nave in porto. In una difesa d'emergenza, prova a mettere l'elmetto ma i giocatori del Benfica sono api, dentro al loro alveare. Ne esce pieno di dolorose punture.

Bonucci 4 - Non riesce, ancora una volta, a prendere la squadra per mano. La storia per cui il capitano debba essere quello con più anzianità è forse più vecchia del gioco di Allegri. Leader di uno dei fallimenti più gravi della Juve in Europa. (dal 60' Alex Sandro 5 Fuori per un problema all'anca, entra quando la Juventus ha già sventolato bandiera bianca. Finisce nel tritacarne dell'incubo europeo)

Gatti 4 - In campo all'ultimo tuffo, in una storia che poteva diventare una favola. E' stata una notte da incubo. Il calcio è fatto di livelli, lui adesso non è pronto per una partita così importante.

Cuadrado 4 - Che gli anni di gloria fossero alle spalle, non è una sorpresa. Però continua a determinare in negativo. Allegri l'ha spremuto troppo, eccessivamente. E lui è crollato insieme al palazzo bianconero, sotto le macerie di un sogno. (dal 60' Miretti 5.5 Poc'altro da dire: in Italia è considerato un giovanotto imberbe. Il Benfica non ha paura di lanciare giocatori più giovani di lui. Ha poche colpe se non quella di non riuscire a salire di giri e diventare anche lui un fattore).

McKennie 5 - Segna quello che è il gol che riaccende immeritate fiammelle di speranza per la Juventus. Per il resto commette solo errori e sbagli, in entrambe le fasi di gioco.

Locatelli 4.5 - Prova a tenere la barca a galla, con le onde rosse portoghesi che hanno però già preso il sopravvento. Sono però banalissime idee che non riescono a portare la Juventus in nessuna direzione.

Rabiot 4.5 - L'unica attenuante è che dopo gli altissimi dell'ultimo periodo, la gamba era forse appesantita. Giusta la mossa di Schmidt: tre in mezzo e spazi chiusi. Altro che galoppo, giusto nella stalla portoghese.

Kostic 5.5 - L'unico a provarci. I suoi cross nel primo tempo come una deliziosa musica a cui metter in coda solo l'ultimo assolo. Nella ripresa ci si accorge di lui solo quando non riesce a rincorrere alcun giocatore del Benfica. (dal 70' Soulé 6 Non come Iling ma dà comunque il suo impatto)

Vlahovic 5 - Un gol di cattiveria, poi Otamendi lo tiene al guinzaglio, sempre lontano dalla porta. A inizio stagione i paragoni con Haaland si sprecavano, adesso parliamo di pianeti diversi. (dal 70' Iling 7 Entra e dai suoi piedi nascono i due gol della Juventus. Non vuol dire nulla se non una cosa: questa Juventus non ha coraggio coi giovani, visto che è entrato solo per dar fiato ai big)

Kean 4.5 - E' l'Allegrata della serata, il giocatore in forma, del momento, dentro per provare a spaccare gli equilibri. Non combina nulla e rischia pure di far annullare il gol di Vlahovic. Un disastro. (dal 46' Milik 6.5 Entra, ma la Juventus era rimasta negli spogliatoi. A lungo giocatore a cui s'è aggrappata la Vecchia Signora, alza il baricentro, segna un gol che non vale nulla ma che rimarca la scelta sbagliata di Allegri).

Massimiliano Allegri 3 - Come i punti della Juventus in Champions League dopo cinque partite giocate. Impossibile pensare a un voto migliore. E' uno dei peggiori fallimenti europei della storia bianconera.

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