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20 domande a Strootman: "Ozil l'avversario più tosto. Al Genoa sei mesi importanti"

ESCLUSIVA TMW - 20 domande a Strootman: "Ozil l'avversario più tosto. Al Genoa sei mesi importanti"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 23 maggio 2021, 09:30Serie A
di Andrea Piras

20 domande al 20 del Genoa. Kevin Strootman si è raccontato ai nostri taccuini. Una chiacchierata a 360° con la seconda parte di stagione in rossoblu come fulcro centrale. Una cavalcata importante per la squadra di Ballardini che, con il contributo del centrocampista olandese, ha risalito la china fino ad ottenere la salvezza con due turni di anticipo.

Dopo tre anni in Ligue 1 è tornato in Serie A. Che campionato ha ritrovato?
"Ho trovato un campionato che conosco bene, con tanta qualità. Diverso dalla Ligue 1, che è più fisica, la Serie A invece è più tattica".

Come valuta i sei mesi passati con la maglia del Genoa?
"Per me sono stati sei mesi molto importanti. Dal primo giorno mi sono sentito il benvenuto e ho giocato molto. Siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo di squadra e io mi sono trovato veramente bene. Il gruppo è stato la nostra forza, ha aiutato tanti di noi".

E’ arrivata una salvezza con una bella rincorsa. Quale è stata secondo lei la svolta, la scintilla?
"Ogni allenamento, ogni partita è stata importante. Se dovessi scegliere un momento direi la vittoria contro lo Spezia. Una gara che veniva dopo il pareggio con il Benevento. Dovevamo vincere e ci siamo riusciti".

Come l'ha accolta il gruppo?
"Il gruppo mi ha accolto benissimo. Venivo da sei mesi in cui avevo giocato poco e sapevo che il livello della Serie A è alto, perciò non sapevo che impatto potessi avere. Tutti quanti però mi sono stati vicini da subito, è un gruppo speciale. Anche chi gioca meno dà un grande contributo".

Com’è il rapporto col presidente Preziosi?
"Il presidente sta sempre vicino alla squadra, per noi è una cosa molto importante. Lo ringrazio per avermi voluto al Genoa".

Ha subito goduto della fiducia di mister Ballardini che l'ha sempre schierata dal primo minuto. Ci descrive il vostro rapporto?
"Il mister è di poche parole, ma quando parla dice le cose giuste. Questo è molto importante. Mi ha dato fiducia dal primo giorno e ha fatto un grande lavoro qui al Genoa, merita l’affetto dell’ambiente"

Qual è stato l’avversario che, in mezzo al campo quest’anno, è stato più difficile da affrontare?
"Abbiamo affrontato molte squadre forti con grandi giocatori in mezzo al campo, non saprei dirne uno in particolare".

E l'avversario più tosto in assoluto contro cui hai giocato?
"Mesut Ozil. L'ho affrontato in amichevole con l'Olanda. Abbiamo perso 3-0, non ha sbagliato una palla in quella partita. Sapevo che fosse un fenomeno, e in quella partita ne ho avuto dimostrazione".

Com'è Kevin Strootman fuori dal campo?
"E' un ragazzo tranquillo".

Ha vissuto il "Ferraris" da avversario con la maglia della Roma. Quanto le è dispiaciuto non vedere i tifosi sugli spalti a sostenervi?
"Mi è dispiaciuto molto. Il Ferraris è uno stadio molto “british” con un tifo caloroso. I genoani ci avrebbero aiutato tanto nei momenti di difficoltà. Dobbiamo però ritenerci fortunati di poter continuare a fare il nostro lavoro in questa situazione. Spero che possano tornare il prima possibile perché il calcio senza tifosi è diverso".

Ci pensa ad un ritorno futuro in nazionale?
"In questo momento no".

Qual è stato l'allenatore più importante della sua carriera?
"Non saprei fare un nome, tutti gli allenatori che ho avuto sono stati importanti per me, ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa, sia nei momenti belli che in quelli difficili".

Compatibilmente alle regole anti-Covid, è capitata l'occasione di vedere Genova?
"Sono riuscito a vedere qualcosa di Genova nella settimana dopo la salvezza, però in questa situazione non è facile visitare una nuova città".

E come si è trovata la sua famiglia a Genova?
"La mia famiglia si è trovata bene, con la mia bimba e la mia ragazza siamo andati spesso nel parco vicino casa".

Un gol che porta sempre nel cuore.
"Il gol che ho segnato nel derby di Roma. Rientravo dall’infortunio, ho fatto gol e abbiamo vinto. Vincere quelle partite è sempre una gioia incredibile per tutto l'ambiente".

E la partita che non dimenticherai mai?
"Quella contro il Barcellona. Una serata perfetta, quasi un miracolo. E’ stata una partita speciale contro una squadra fortissima".

Al suo arrivo in Italia quale è stata la difficoltà maggiore che ha trovato?
"Di solito la difficoltà maggiore è la lingua nuova, ma con l’italiano mi sono trovato bene e non ho avuto particolari problemi".

Quale è stato il suo compagno di squadra al Genoa con cui ha legato di più?
"'Lenny', Czyborra. E’ un ragazzo molto curioso, a ogni pranzo e ogni cena si informa sulle culture e i paesi di ognuno. Quando ha segnato contro il Crotone, prima che calciasse gli ho detto che doveva lasciare la palla a me, ma alla fine è andata bene così (ride ndr)".

Anche con gli altri però ha stretto un bel rapporto.
"Assolutamente sì, con tutti. Dal primo giorno in cui sono entrato in spogliatoio mi hanno accolto benissimo, mi hanno aiutato per trovare casa e anche per molte altre cose. Ad esempio Radovanovic mi ha accompagnato al Signorini i primi giorni dal mio arrivo, quando non avevo ancora l’auto. Normalmente quando arrivi in una squadra i compagni ti vogliono fare vedere che sono più forti, qua invece ti danno sempre un mano, pure gli altri centrocampisti che giocano al posto tuo. Allora dopo un giorno avevo già capito di avere fatto la scelta giusta".

Qual è stato il segreto di questo Genoa?
"Il gruppo. Siamo stati veramente uniti. Tutti quanti, anche chi ha giocato meno. Anche per questo siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo".

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