Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Bergomi: "Barella pronto per essere capitano. L'Inter di Conte sembra la sua Juve"

ESCLUSIVA TMW - Bergomi: "Barella pronto per essere capitano. L'Inter di Conte sembra la sua Juve"TUTTO mercato WEB
lunedì 22 febbraio 2021, 14:00Serie A
di Marco Conterio

Una delle voci tecniche e degli opinionisti di punta del calcio italiano per Sky Sport come Beppe Bergomi racconta il suo punto di vista sul Derby di Milano di ieri in esclusiva per Tuttomercatoweb.com. Non solo: commentatore della Champions, che questa settimana sarà di scena sulla pay tv domani con Lazio-Bayern Monaco e Atletico Madrid-Chelsea, entrambe alle 21:00, e mercoledì con Borussia Monchengladbach-Manchester City e Atalanta-Real Madrid, sempre alle 21:00, con TMW parla anche di Juventus (in campo il 9 contro il Porto) e di Europa League visto che giovedì sarà in cabina di commento su Sky per Roma-Braga.

Quella di ieri pomeriggio, vinta 3-0 dall'Inter, è sembrata una definitiva manifestazione d'intenti. La formazione di Conte vuole fortissimamente lo Scudetto.
"Anche prima che si giocasse la consideravo una partita Scudetto. Per entrambe. Il Milan non deve guardare indietro ma in avanti, per quel che ha fatto. L'Inter, però, ha vinto con merito. Dà la sensazione di essere matura e consapevole: determinati giocatori sono cresciuti, passando da sconfitte e gare non buone, adesso c'è una squadra unita e con senso di appartenenza forte. Continuo a pensare che Conte sia quello che, in questi due anni, è stato il valore aggiunto".
C'è chi racconta che quest'Inter sembra la Juventus di Conte.
"Ogni allenatore dà una propria identità. Juventus, Chelsea, ho commentato l'Europeo in Francia ed era una squadra dal cuore grande, con una grande attenzione tecnica. Caratterizza molto le proprie squadre: non è un'offesa dire che le due squadre si assomiglino".
L'impronta di Conte è evidenziata soprattutto dal gol di Lautaro dove l'azione manovrata parte dalla destra e si conclude a sinistra
"Conte crede tanto nel lavoro, nella ripetitività del gesto. Inizialmente ha provato un certo tipo di calcio, col trequartista, poi ogni linea difensiva con tanto campo alle spalle, può andare in difficoltà. Alterna una fase difensiva dove attende e un'altra dove pressa più alto: Lazio e Milan si sono esposte a questo tipo di gioco, dal punto di vista gestionale. Società, rapporti, poi può piacere o meno. E' uno divisivo ma all'Inter, quando hai uno così, dal carattere forte, arrivano i risultati".

In questo atteggiamento tattico, insieme ad Hakimi, uno degli equilibratori sembra proprio Lukaku
"E sapete da cosa si vede? Da un dato. Lukaku ha fatto zero gol di testa: Ibra trasforma sempre in un appoggio di testa, Romelu no. Devi dargli palla addosso sui piedi o in profondità, poi è un uomo squadra per atteggiamento o senso di appartenenza. Ci tiene tanto, si vede a ogni azione ed esultanza".
Se lo sarebbe aspettato?
"In Italia, chi è sopra al metro e novanta, fa la differenza. Vedo lui, Ibra, Lukaku, Dzeko. Ci sono giocatori così, contro le nostre difese e fanno sempre cose importanti, non avevo dubbi sull'impatto".
Che impressione le ha fatto ieri Ibrahimovic?
"L'ho messo tra i migliori del Milan insieme a Hernandez. I colpi di testa li fa lui e Handanovic fa due grandi parate. Ibra ha bisogno del supporto della squadra, ieri il Milan ha pagato l'impatto. Ha dei giocatori che non stanno benissimo, vedi Calhanoglu. Sei costretto a farlo giocare, deve tornare a quei livelli. Quando i tuoi migliori non sono al massimo, anche i meno validi, subiscono questo calo. Ne risente tutta la squadra, ma è un momento. Nella partita stessa ci sono alti e bassi, il Milan deve saperlo gestire, continuo a pensare che Ibra sia fondamentale".
Anche come uomo spogliatoio?
"Quando le cose vanno bene, l'atteggiamento verso i ragazzi, nessuno lo subisce. Deve capire il momento e aiutare i ragazzi".

Inizia a spuntare qualche critica per Pioli.
"Stefano lo ammiro, è un'amico. Ha instaurato questo rapporto ma ha lo spogliatoio in mano. Deve lottare con le etichette, toglierle nel calcio non è mai facile: Pioli è quello che nell'ultimo decennio ha portato la Lazio al terzo posto. Per lui è importante tener salda la barra, la gara sbagliata è con lo Spezia".
A proposito di leader e di simboli. Da un grande capitano a... Uno futuro, forse: Barella è pronto?
"Barella è pronto, è un ragazzo maturo. La forza dell'Inter, vado controcorrente, è la difesa. Sta cominciando a difendere meglio: lui che è un'istintivo, che si faceva saltare, prendeva gialli per irruenza, adesso sta crescendo da quel punto di vista. E' maturo, in campo e fuori. Lo conosco dai tempi di Como, ho vissuto l'ambiente e so quel che mi hanno detto".
Dunque Barella è il dopo Handanovic
"Non mi allineo a chi critica Handanovic, però, attenzione. Samir è intelligente, le parole dopo il derby e dopo l'eliminazione di Champions, sono importanti. Ha sempre trovato le parole giuste, tutto passa attraverso sconfitte. Non metterei Handanovic da parte così facilmente, quel che dice e che ha detto anche ieri su Spalletti, su come l'Inter è diventata quel che è ora, non è banale":

Parliamo di Juventus. Di Pirlo, che conosce bene. Che idea si è fatto di questa stagione bianconera?
"Se stiamo solo sui risultati, che dire? Ha vinto la Supercoppa, è in finale di Coppa Italia, sarebbe vicina all'Inter in caso di successo odierno e in Champions ha 90' per ribaltare la questione".
Però...
"Poi andiamo sul gioco, su quel che propone e vediamo troppi alti e bassi. E' condizionato dagli infortuni? Dal fatto che mancano dei giocatori? Certo è che penso si possa fare di più e meglio. Però sulla Juventus, conoscendo le qualità caratteriali e il dna sulla squadra, serve sospendere il giudizio".
Non si è ancora capito quale sia la vera Juventus.
"Credo che Pirlo ce l'abbia in testa, però manca Cuadrado che è quello che gli permette di fare le rotazioni che vuole. Sono anche io per una squadra che abbia un undici base, perché ho avuto un maestro come Trapattoni, e dunque per una squadra con gerarchie. Poi è un campionato anomalo, il turnover ci sta, però avere in testa un undici base è fondamentale. Però la Juventus mi mette in difficoltà... Ha preso determinati giocatori, cerca di metterli dentro, prova ancora e ancora".
Come Kulusevski, ancora attaccante
"Mi piace ma se lo fai giocare spalle alla porta, perde il valore. Fa bene Chiesa perché gioca nel suo ruolo. La Juventus è tutta da scoprire, però è un punto di domanda".
Sospendiamo il giudizio, allora
"E' l'unica squadra che mi manda in confusione. Hanno cambiato Allegri che è tra i migliori in assoluto, Pirlo ora ha le sue idee, è andato avanti, e nelle difficoltà prosegue. Però sotto l'aspetto del gioco è stata altalenante e quando ha fatto le cose migliori l'ha fatto...".
Diventando Allegri?
"Già. Diventando Allegri".

Sarà in cabina di commento per Sky Sport per la gara di Europa League della Roma col Braga. Che idea si è fatto dei giallorossi?
"A parte ieri che ha trovato una squadra che si difende benissimo, non trovando gli uomini tra le linee, ha sempre vinto con le piccole. La squadra c'è, ma per fare il salto, per vincere con le grandi, serve più personalità. Gli servirebbe carisma in alcuni elementi e prima o poi arriverà, non ho dubbi".

Tutta la UEFA Champions League 2020/2021 è in diretta su Sky, anche in streaming su NOW TV. Il grande calcio delle coppe europee sarà su Sky per il prossimo triennio 2021/2024. Sky, trasmetterà, per ognuna delle 3 stagioni, 121 delle 137 partite della UEFA Champions League e tutte le 282 partite della UEFA Europa League e della nuova competizione UEFA Europa Conference League. In totale 403 gare, finali comprese.

© Riproduzione riservata
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile